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NUEVO PERIODO ESPECIAL?

Leggendo organi di stampa di differenti orientamenti politici mi pare di cogliere, nei confronti di Cuba, alcuni parallelismi fra il momento attuale che l'isola sta vivendo ed il periodo especial che Cuba visse, da dopo la caduta del blocco socialista, fino alla seconda meta' abbondante degli anni 90' del secolo scorso. Premetto che in quegli anni non frequentavo l'isola, ero in giro per il mondo coi villaggi turistici quindi posso soltanto basarmi sui tanti racconti dei cubani che in quegli anni c'erano, mentre per quanto riguarda la situazione attuale diciamo che sono abbastanza sul pezzo.

Credo che quel paragone sia esagerato e non di poco.

Nei racconti di chi c'era si parla di condom sciolti nella pizza al posto del formaggio, visto che pare il risultato finale agli occhi del cliente fosse simile, si racconta dei “chupamiao” che se non erro erano delle scarpe in cui la suola era un pezzo di copertone di automobile o di camion. Se leggete “Trilogia sporca dell'Avana” di Gutierrez o comunque qualche testo di quell'autore cubano si legge di gente che dimagriva a vista d'occhio a causa della scarsita' di cibo, di cani e gatti spariti dalla circolazione come capitava in Italia durante il tempo della seconda guerra mondiale, di gente disposta a tutto pur di avere qualcosa da mettere nel piatto. Oltre a tutto questo le case erano in “vendita” (le virgolette sono perche' in quegli anni ufficialmente non si potevano vendere ma bensi' permutare o donare, forme di vendita camuffate) a prezzi stracciati cosi' come le non molte automobili che circolavano.

Oggi e' tutto completamente differente.

A Las Tunas, ultima o penultima provincia dell'impero ti vendono case al prezzo di Miami, non parliamo poi dell'Avana dove per 60/70 mila dollari rischi di prenderti una casa con piu' problemi che metri quadrati. Auto che hanno piu' della mia eta' per cui ci vogliono 20/30 mila dollari neanche se fossero appena uscite dalla fabbrica. A dicembre 2021 sono entrato in alcune tiendas in MLC (moneta liberamente convertibile), non dico che fossero fornite come un nostro Esselunga ma comunque c'era di tutto compresa pasta e sugo di pomodoro italiano. Certo oggi i prezzi sono volati in aria, se si parla di una bottiglia di aceite per cucinare a 700/800 pesos vuol dire che siamo vicini ai livelli di follia, comunque i prodotti si trovano, magari a volte a fatica, ma si trovano.

Nel 1991, dopo la caduta del muro di Berlino a Cuba non arrivava letteralmente piu' nulla, ma proprio nulla. Abituati ad essere mantenuti mani e piedi dai sovietici i cubani si sono ritrovati dall'oggi al domani senza piu' nulla. Fu lo sviluppo di un turismo di massa a salvare il paese, qualcuno sostiene col fattivo contributo delle Jineteras che, come disse Fidel, saranno anche state le piu' colte al mondo ma evidentemente collaborarono a fare entrare nelle casse dello stato dei bei soldi.

Oggi mi sembra che un buon 80% dei cubani abbia un cellulare migliore del mio, molti hanno un portatile in casa, nessuno patisce la fame (quella vera) vedo gente vestita piu' che decorosamente, i maschi hanno la loro bella panza in evidenza, molte donne un fondoschiena che fa provincia, questo per dire che il basico ed anche qualcosa di piu' e' alla portata di tutti. Che poi ci siano delle sacche di poverta', come avviene in ogni altro paese al mondo, e' piu' che probabile ma di questo nessuno dovrebbe stupirsi, Cuba non e' su Marte.

Se vado una sera in un locale il tavolo dove ci sono piu' bottiglie costose e' quello attorno al quale ci sono soltanto cubani, mentre quello occupato dai turisti e' decisamente piu' spoglio. Non sono luoghi comuni come dice qualcuno, sono realta' che constato ogni volta che metto piede a Cuba. Quindi credo che ogni paragone col periodo especial sia fuori luogo, Cuba sta vivendo, come buona parte del mondo, un periodo complicato anche figlio di scelte politiche che si sono rivelate errate, questo e' inutle nasconderlo. 

Molti se ne vogliono andare, ma di fronte a un futuro decoroso ed una prospettiva di lavoro serio quanti italiani oggi, nel 2022, non se ne andrebbero?



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