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TERRA DI CONQUISTA

 

"Mentre ero in visita a Mosca, poco dopo il crollo dell’Unione Sovietica, un generale dell’armata rossa in pensione sospirò con nostalgia quando gli chiesi del periodo passato a Cuba durante la crisi dei missili, nel 1962. “Kuba”, come la chiamava lui, calcando sull’iniziale, aveva occupato un posto speciale nel cuore dei sovietici. “Li abbiamo viziati”, disse, alzando le mani e ridacchiando tristemente. Conquistatori e aspiranti tali, tutti hanno guardato Cuba con occhi avidi, da amanti, come se fosse una bellezza pronta per essere sedotta e abbandonata dopo essere stata sfruttata. Fin dal primo passo di Colombo nel nuovo mondo, Cuba è finita nelle mani di ogni tipo di predoni europei: spagnoli ma anche inglesi, olandesi e francesi arrivati come bucanieri, proprietari di piantagioni, schiavisti e cercatori di fortuna."
Jon Lee Anderson


Premetto che lo stralcio di un articolo che ho pubblicato e' scritto da uno statunitense con tutto cio' che questo comporta quando di mezzo ci sono la Russia e Cuba.
La crisi dei issili nel 1962 trascino' il mondo ad un nanosecondo dalla terza guerra mondiale, la quarta come ebbe da dire Einstein, si sarebbe poi combattuta con archi e frecce visto che la terza avrebbe polverizzato il pianeta con l'olocausto nucleare.

Come saprete i sovietici piazzarono nella selva cubana dei missili da crociera che avrebbero potuto ospitare testate nucleari, gli
americani se ne accorsero ed il mondo rimase per mesi con il fiato sospeso.
Da quel momento fino al crollo dell'Urss i sovietici si installarono
a Cuba facendola un po' da padroni.
Fidel non aveva altra scelta che non fosse il gettarsi fra le braccia
dell'orso russo, vista la Baia dei Porci e le intenzioni statunitensi di invadere l'isola.

I russi non furono mai amati troppo dai cubani, Terzani nel suo libro “In Asia” racconto che neanche i vietnamiti impazzivano per loro.
Entrambi i popoli non apprezzavano il fatto che si trattasse comunque di stranieri ma senza in tasca i soldi degli altri paesi del vecchio continente, stranieri che malgrado questo, determinavano e decidevano molte cose.

Indubbiamente Cuba fu viziata dai russi, se parlate con i cubani che c'erano vi racconteranno che nell'isola non mancava nulla, la benzina costava pochissimo e lo stipendio statale bastava e avanzava.
Essere in una posizione strategica fondamentale non sempre e' un
vantaggio, basti pensare che l'Italia, autentico balcone sul Mediterraneo, fino al 1860 era divisa in staterelli por volere dei paesi europei che non avevano grandi interessi che questi si unissero.
Quando il Piemonte invio' i bersaglieri a combattere in Crimea
accanto agli alleati europei ebbe poi in cambio il via libera, sopratutto francese, per tentare l'unificazione del paese.

Cuba con le sue 90 miglia dal suolo statunitense era un bocconcino troppo prelibato per i sovietici per non investirci tempo e denaro.
Come dice il pezzo che ho pubblicato prima ci furono gli inglesi, i francesi, gli olandesi e gli spagnoli fino a quando questi non furono buttati fuori dopo un sanguinoso conflitto e l'aiuto del potente vicino del nord durante la guerra ispano-americana.

Nei secoli moltissimi europei facoltosi sbarcarono a Cuba come bucanieri, mercanti di schiavi, di spezie, di qualunque cosa.
Dopo i sovietici sono arrivati venezuelani e cinesi.
Cuba ha sempre avuto qualcuno a cui dire grazie, forse anche per
questa ragione la situazione attuale e' quella che conosciamo.



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