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DICEMBRE

Si avvcinano le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e Donald Trump sente sotto i piedi il terreno sempre piu' friabile.

Non sara' votato da nessun democratico, nero, ebreo, progressista e da moltissimi ispanici, rischia di non essere votato anche da molti repubblicani a cui piace come un gatto appeso con le unghie ai maroni.
Biden sta facendo esattamente come Zingaretti da noi, parla il meno possibile lasciando che l'altro (da noi il cazzaro verde) che si scavi la fossa con le proprie mani ad ogni dichiarazione.
Il New York Times ha appena scoperto che nel 2016, anno in cui vinse le elezioni, Trump pagò 750 dollari di tasse federali. Stessa cifra per il 2017Non solo: per dieci dei quindici anni precedenti, Trump non avrebbe pagato un dollaro. Fra l'altro pare abbia debiti per 421 milioni di dollari. 

Nel disperato tentativo di intercettare qualche rimasuglio di voto ispanico in Florida, stato chiave, nel corso di una cerimonia per commemorare il disastro della Baia dei porci, Trump ha
annunciato nuove sanzioni contro Cuba; il divieto per i viaggiatori statunitensi di soggiornare in strutture di proprieta' del governo cubano e una ulteriore limitazione nell'importazione di sigari e rhum.
Ovviamente il responsabile della Casa Bianca ne ha approfittato per reiterare la sua retorica nei confronti anche di Venezuela e Nicaragua.
In piu' una delle possibili candidate per la corte suprema per sostituire la defunta Ruth Bader Ginsburg, icona liberal (anche se la favorita dovrebbe essere Amy Coney Barret una sorta di talebana anti abortista) e di origine cubana, occorre anche ricordare che il tycoon ha fatto registrare il suo marchio, nel 2009, a Cuba per poter svolgere attivita' commerciali.
La coerenza fatta persona...
Come hanno subito sottolineato i democratici queste manovre di Trump non sono altro che un tentativo di corteggiare i decisivi voti dei cubano-americani della Florida, sottolineando che i cittadini americani non possono fare business con Cuba a causa del covid mentre il tycoon ha tentato di fare affari con Cuba in spregio al decennale embargo, lo stesso che ora si tenta di inasprire.
Minacciosamente il presidente ha anche dichiarato che le elezioni, in caso di vittoria democratica, potrebbero finire alla Corte Suprema e che lui non riconoscera' mai come leale una vittoria dell'avversario, vaneggiando anche scienari da guerra civile.
La Costituzione americana, grazie alla lungimiranza dei padri fondatori, quando parla di vicende interne e' chiarissima e non lascia spazio ad interpretazioni.
Trump ha tentato di forzare la mano ai militari durante i disordini successivi all'omicidio del nero da parte della polizia, dopo aver schierato la Guardia Nazionale, i soldati della domenica, voleva schierare per le strade l'esercito vero e proprio ma il suo intento e' stato bocciato dagli stessi vertici militari in quanto non contemplato proprio dalla Carta Magna.
Alla fine, se come tutto il mondo spera, Biden vincera' il tycoon si prendera' il suo zainetto e lascera' la Casa Bianca esattamente come hanno fatto i suoi predecessori.
In caso di secondo mandato, quello piu' rischioso perche' non c'e' riconferma in ballo quindi si possono fare tutte le cazzate, il mondo terra' duro e stringera' i denti per altri 4 anni.
Cuba ovviamente fra lockdovn, covid 19 ed inasprimento dell'embargo non se la sta passando bene, ma la cosa era
prevedibile, non ci voleva la sfera di cristallo.
E' ancora in dubbio la fine del coprifuoco a La Habana del 30 settembre, dipendera' dall'andamento dei contagi e da come si
stara' comportando la popolazione.
La ripartenza del turismo e' ancora lontana, al momento non ci sono segnali concreti che qualcosa possa cambiare, d'altro canto basta vedere cosa sta' succedendo in Europa.
Uno di punti di forza di Biden e' proprio la sciagurata gestione della pandemia da parte del presidente, anche se sarebbe piu' saggio dire NON gestione.
Ad oggi 7,2 milioni di statunitensi sono stati contagiati, i decessi sono stati 206.000.
Invece di pensare a come risolvere il problema Trump e' alla ricerca di nemici da additare come la Cina, vecchia tattica quella di cercare di sviare l'attenzione dai fallimenti interni calamitandola
verso situazioni esterne.
A dicembre vedremo e sapremo.



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