ANCHE GESÙ SCRIVEVA POESIE
Antologia di poesie passate di moda
Iannozzi Giuseppe
PERSONE SOLE
Persone sole, più sole
d’una condanna a morte,
e altre ancora
che nella confusione
dei giorni passati
dimenticarono
il nome e la faccia
dentro allo specchio
infranto
gridando innocenza
nonostante il Torto
dal teschio gl’occhi
gliel’avesse cavati
Ho conosciute persone così,
non le ho capite bene mai
ANCH’IO SCRIVEVO POESIE
Quand’ero giovane scrivevo
sempre appeso a un filo,
inventando greve Fato per desio
di morte, insegnando all’alma
che all’Amore non è lecito
chiedere alcunché, mentre giusta
è l’attesa che la morte avvenga
in foggia né lieta né coraggiosa
Così trascorsi i giorni migliori
morendo a ogni tramonto
dentro fiumi d’inchiostro,
incontrando in sogno donne
che con volto cinereo mi segnavano
nel nome del Padre e del Figlio
Poi al mattino sveglio scoprivo
che l’età matura aveva colti i frutti,
sia i migliori sia quelli ancor acerbi
e che nulla m’era più rimasto
se non il calamaio vuoto di china
e un solo occhio, solitario e cieco
SPIRITO LIBERO
A Capodanno mi darò la fine
Era una vita che aspettavo
di chiedere la tua mano
alla vecchia maniera
Era una vita che tremavo
all’idea d’esser davanti ai tuoi
Ma solo ricco di lune storte
non mi hai mai portato
in palmo di mano, e in ginocchio
son caduto – meno d’una foglia
strappata dall’albero della vita
A Capodanno sarà libero
il mio spirito dalla prigione
che l’ha in consegna
Potrò così anch’io volare alto
al di là dell’amore, ed amare…
amare veramente senza la paura
di dover vuotare le tasche
per dimostrare che valgo più
d’un povero cristo in croce
A Capodanno siederò
con un bicchiere di rosso
in una mano e il coltello pronto
allargato in un sorriso in quella
che è libera
UN GIORNO MI VEDRAI
Un giorno mi vedrai
All’alba i miei occhi
ti diranno che ho pianto
Al tramonto saprai
che non ti ho mentito
Durante la notte
avrai la certezza
che ho perso tutto
perché ho perso te
Un giorno mi vedrai
in ginocchio, sporco,
con la barba troppo lunga
E allora sì, capirai
che ho continuato a piangere
anche quando distraevi
lo sguardo dalla mia figura
Un giorno sì,
mi seppellirai nel ricordo
di pochi giorni felici,
ormai troppo lontani
per avere ancora valore
OLTRE LA BELLEZZA
Hai ragione
Tu sei bella
Io invece no
Hai ragione
Tu metti le scarpe,
quelle con il tacco;
io vado scalzo
e l’eskimo non l’inchino
né alle signore all’Opera
né ai loro buffi partner
Hai ragione
Procedo io deragliato
sotto questo cielo bigio,
senza mai pensare
di farmi una doccia,
e dormo in stazione
quando butta bene;
tu invece riposi
fra lenzuola di seta
e origlieri imbottiti
di piume d’oca
Hai ragione, hai ragione,
tu sei bella, tu sei bella
Io sono solo quel che sono
BIONDA
Per i tuoi baci strazianti
taccio io per sempre
Bionda è la notte
Ma la nebbia alla luna
NOTTE
E allora perché non dormire
invece di questo morire
con un pozzo in gola?
Voi che scavate camposanti
riposate
ora che il gufo tace
e il corvo è la notte
ONE
Tutti ti vogliono un mondo di bene
Io sono soltanto uno fra i tanti,
giusto un petalo strappato al cuore
Tanti pretendenti ai tuoi piedi
e non uno che sia un po’ cattivo
o indecente
Così capisco d’aver perso la partita
dall’inizio
Però so ancora raccontare favole
a chi le vuole ascoltare,
e ciò mi dovrebbe bastare
a farmi dire che sì, sono stato amato!
VORREI VEDERE
Vorrei tanto vedere
per una volta almeno
con gli occhi tuoi
tutta la bellezza
che mi dici c’è!
e che però non vedo
Vorrei tanto un nudo
di te che ti specchi
nelle limpide acque
della Fonte della Vita
Vorrei strapparti
di dosso la seta
e affogare la vista
nel biancore latteo
della tua pelle
di bimba in fiore
Vorrei rimanere così
nascosto in te
come un bambino
bisognoso d’amore,
d’amor materno
Vorrei scoprirti
arrossire lieve
E poi baciarti
a lungo
sino a lasciarti
senza fiato
Vorrei portarti
dentro al mio sogno
più scabroso
per sentire la paura
del tuo cuore sul mio
Vorrei poterti dipingere
a mio piacimento,
senza che tu mai un dì
possa urlare Tradimento!
1 GENNAIO
Ed ora dove lo porti il cuore,
così chiuso in valigia non batte di gioia
Il mio piange in un petto di lacrime
che le tue pupille non hanno voluto vedere
Eppur ti sono sempre stato accanto,
con un fiore o una poesia, altre ancora
con una droga leggera e un cielo di poesie
Ti sei portata via da qui
proprio il giorno di Capodanno
Non hai lasciato neanche l’orologio
al suo posto accanto al crocefisso
SOGNI AL MATTINO
Niente hanno di umano
quei sogni che al mattino
ci svegliano
con le loro gelide dita
sulla fronte calda
Quanto più naturale
sarebbe aprire gli occhi
e incontrare una puttana
invece della solita Morte
truccata da scimmia
FRA DONNE
Fra donne la gelosia
è degli inverni conosciuti
il più lungo e impietoso
Chi nel mezzo
di sì trista procella
impossibile che ne esca
se non in orizzontale,
e sol quando l’Orizzonte
da lunga pezza spento ha
i suoi Soli, pallidi o rossi
che all’inizio fossero
SCRIVO POESIE
Scrivo poesie
perché non ho una buona mira
con la pistola, né ho pallottole
e cervello abbastanza
per prendere il coraggio d’andar fuori,
completamente fuori di testa
e mettere a soqquadro questa sporca città
di ruffiani trampolieri e mangiatori di fuoco
Scrivo con il nero dell’inchiostro
Il rosso, beh, ne ho disgusto
Il mio lato sensibile
me lo fa immaginare uguale al mestruo
Scrivo poesie
perché vengono facili,
più dell’orgasmo d’una donna pagata a ore
e costano un bel niente a me e a chi le riceve
Scrive poesie
perché ho una mira che fa schifo
Adesso però mi tocca d’andare a pisciare,
altrimenti me la faccio addosso
e un paio di mutande buone di ricambio
io, che sono povero in canna, non ce l’ho
PORTAMI VIA
Portami a casa
Toglimi da questo manicomio
di neve, di bianche regine
Se sei venuta fin qui
ci sarà ben un motivo
Portami via, portami in un bacio
Non lasciarmi ancora qui
dove ogni parete è chiusa
e un raggio di sole non arriva mai
Se sei riuscita a trovarmi,
non lasciarmi adesso che sai
Se un po’ conosci i labirinti
della mia mente portami lontano
Non la reggo più la pesante eternità
che si respira qui
– che spacca i polmoni
Portami via con una scusa
Dì loro che sono morto
e nascondimi in te,
dì loro che sono andato,
che il respiro mi si è arrestato in corpo
Ti prego, non lasciare le mie mani
anche se le vedi così tanto pallide
da non sembrare quelle d’un uomo
Portami via, portami in un bacio
Disegna una rosa di sangue
con l’indice dove mi batte il cuore
Portami via così, portami via da qui
LA NEVE CHE OGGI CADE
La neve che oggi cade
domani sol più fanghiglia;
sui gradini delle scale
invece la ghiacciata
Del vergine candore
sol più un pallido barbaglio
resistente però:
agl’occhi fa male
IO TI AMO
Il Gesù di quaggiù ha su un sorriso a lutto
Non c’è pace fra gli ulivi, e aspetta Giuda
Ma chi tra i due sia il più spaventato,
per la cronaca, davvero non saprei dire
Sì fredda della morte la mano! Non il Padre
né altro dio la può arrestare per un giorno
o anche solo per un momento, quello esatto
di sussurrare a fior di labbra, “Sì, io ti amo”
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