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Perché perchè?

Ormai è dappertutto. Come un virus malefico si intrufola nelle tastiere di tipografi, web writer, giornalisti… Parlo della e Grave che ormai ha trasformato l’innocuo avverbio perché nell’orrendo perchè. Persino il T9 dei cellulari non è arrivato a tanto e in un raro sforzo di conservatorismo ha scelto l’ortografia tradizionale.
Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti: “Grembiule in classe: perchè no?” si chiede la Gelmini dalle colonne virtuali di Repubblica, “perchè così eviteremo di conoscere il colore delle mutande dei nostri studenti e la forma del loro ombelico” rispondono gli insegnanti dalla sala docenti.

E anche il mondo della musica sembra non amare gli acuti: “Canto perchè non so suonare” ci fa sapere Massimo Ranieri dai manifesti del suo ultimo spettacolo (per fortuna i tipografi che hanno curato la copertina dell’omonimo disco hanno optato per la e acuta…).

Ma l’orrore ortografico non risparmia nessuno. Persino nel mondo scientifico, persino quando ci troviamo di fronte agli interrogativi più elevati e misteriosi: “Perchè l’uomo” si chiede l’ENEA presentando nella sua web tv un filmato sulla struttura cellulare (ma per fortuna le immagini sono accompagnate da una rassicurante scritta in sovrimpressione che dice: PERCHÉ L’UOMO?).

A questo punto mi chiedo per quale motivo si sia tanto diffusa questa orribile neo-ortografia.
Forse l’e grave è in onore delle origini lombarde di Mariastella? Forse i docenti vogliono vedere se i loro allievi scopriranno l’errore? Forse gli scienziati vogliono invitarci a riflettere sui misteri delle derive linguistiche?

Secondo una mia collega traduttrice il motivo per cui tanti scrivono perchè è semplicemente da ricercarsi nella pigrizia. In fondo è molto più semplice scrivere la e grave senza dover premere il tasto delle maiuscole, ma questo non spiegherebbe l’altrettanto diffusa abitudine di scrivere la e copula con la e acuta (che é davvero una cosa brutta da vedersi…). Ma di quest’altro orrore parleremo nel prossimo articolo. Per adesso vi lascio constatando (con un certo orgoglio) che il tasto Maiusc del mio portatile è bucato per l’uso eccessivo.




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