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Chirurgia della cataratta: caratteristiche del cristallino multi focale artificiale

Generalmente la capacità dell’occhio di vedere è riassunta nella capacità di vedere da vicino, da lontano e in una posizione intermedia.

Degli esempi di queste tre suddivisioni potrebbero essere il leggere per la suddivisione ”da vicino”, l’uso di un computer per la posizione intermedia e infine il guidare per quella “da lontano”.
Queste specifiche servono per spiegare come agisce il cristallino artificiale, in relazione alla naturale funzione della vista, suddividendola in due specifiche caratteristiche.
La prima è la quantità della vista stessa, la cui misurazione è nei decimi, il massimo di questa misurazione sono i famosi 10 decimi, che possono poi variare da occhio a occhio o da persona a persona, alcuni non così fortunati non raggiungono i 10 decimi. Questo è riconducibile a problemi nella cornea, nel nervo ottico o alla retina e tali problemi influiscono sulla capacità visiva massima.

L’utilizzo di un cristallino artificiale, naturale conseguenza di un intervento chirurgico specifico alla cataratta, offre la rinnovata capacità di una vista chiara, anche se non obbligatoriamente porta a raggiungere i 10 decimi di vista; ricordiamo che questo è un organo artificiale, che pur rimpiazzandone uno naturale, non funge da panacea universale a tutte le problematiche delle varie componenti della struttura visiva.

La seconda caratteristica di cui parleremo è la qualità della vista, la qual cosa può avere una certa relazione coi famosi 10 decimi, ovvero ponendo il caso che una persona abbia la capacità visiva a 10 decimi e questo rientra nel campo della quantità, la qualità è definibile come il modo in cui la persona vede.
La suddetta persona potrà vedere a lunga e piccola distanza senza problemi, ma qui l’accento viene posto sul modo in cui la persona vede.

La cataratta porta all’offuscamento e diminuzione della vista, il cristallino elimina queste cose, ma può essere ancora presente una visone sfocata o in qualche modo distorta, o comunque che funziona in modo diverso dal normale, tutto ciò fa capire che la qualità visiva è in qualche modo diversa dal normale.

Esistono dei test atti a verificare il livello qualitativo della vista, consistenti nell’assicurarsi se una persona riesce a vedere delle differenze di colore o se è capace a capire che due immagini, pur messe una accanto all’altra, non sono la stessa. Non è una cosa trascurabile dato che questo genere di problema causa complicazioni in caso di vista serale o notturna, o quando si ha a che fare con dei monitor televisivi o computeristici.

Cosa bisogna aspettarsi dal cristallino artificiale?

Fondamentalmente la risposta a questa domanda è una buona qualità e quantità in relazione alla vista.
Il cristallino multi focale artificiale potrebbe essere considerato una evoluzione tecnologica della lente che permette una buona visione sia da lontano che da vicino.
Questa evoluzione tecnologica consiste nella struttura stessa del cristallino, che è fatto in modo tale da avere in se le caratteristiche necessarie ai tre tipi di visione, da vicino, da lontano e intermedia.
Nonostante questa sia una evoluzione tecnologica non è purtroppo priva di difetti, anche se non sono eccessivamente rilevanti, possono più che altro essere considerati dei fastidi.
Ad ogni modo l’oculista che eseguirà l’intervento di cataratta potrà dare i corretti suggerimenti in base alle caratteristiche della persona che subirà l’intervento.
Sottolineiamo inoltre, come già detto in precedenza, che pur essendo senza dubbio un’evoluzione tecnologica non è il magico risolutore di tutte le problematiche visive che può avere una persona, pur apportando miglioramenti notevoli alla vista come deve essere dopo la cataratta.
Potrebbero essere necessari in alcuni casi un ulteriore operazione col laser o degli occhiali, oppure addirittura dover rimpiazzare il cristallino artificiale con un altro (questo molto più raramente).
Queste possono sembrare delle seccature, ma purtroppo questo genere di cristallino funziona meglio quando una persona che si sottopone all’intervento di cataratta non presenta altre problematiche visive oltre a quelle portate dalla cataratta stessa.

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