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Chi lo ha detto che i bambini non sono ottimi fotografi? Parliamone…

L’intento di questo articolo è di far luce sull’importanza di iniziare i Bambini alla fotografia, specchio della persona e strumento ideale per dimostrare il “tu esisti!”.

Non è raro, in molteplici occasioni, che siano proprio i componenti più giovani a sentire l’esigenza di scattare, di catturare quell’attimo che già viviamo, sin dalla giovane età, come irripetibile ed unico. Da vari studi di psicologia dello sviluppo è emerso che il pensiero dei bambini, non ancora modellato da convenzioni e strutture preconcette, interpreta creativamente la realtà dando spunti spendibili in altre situazioni didattiche, in pratica accrescendone l’intelligenza.

La fotografia nella psicologia

Per la psicanalista inglese Linda Bergman, come riportato nel suo studio La fototerapia in psicologia clinica, l’amore per l’immagine deriva dal piacere innato di ogni essere umano nel vedersi riflesso. Le fotografie, suscitando memorie, immagini ed emozioni represse, possono aiutare a rivelare i modi di essere inconsci degli adulti e dei bambini, mettendo visivamente in evidenza i modelli che si trasmettono e si ripetono attraverso le generazioni. I più giovani sono affascinati dal riflesso della propria immagine perché oltre ad essere una possibilità di gioco è sopratutto una valida conferma della propria identità. La fotografia ci parla allora del bisogno umano per eccellenza: il riconoscimento altrui, il bisogno dell’altro per spiegare il nostro vivere.

Non solo ci permette di vedere ed essere visti, di notare e lasciarci osservare, ma la comunicazione fotografica, proprio perché alimentata da simboli e metafore, è un potente mezzo che mira a penetrare direttamente nella sfera emotiva più che in quella razionale e verbale. Logopedisti e pedagoghi lo sanno bene, le fotografie possono essere usate come un trampolino di lancio per tutti coloro che, attraverso le parole, non riescono ad entrare in rapporto con sé stessi e con gli altri. I bambini, che prediligono la comunicazione non verbale, possono utilizzare la fotocamera come un canale privilegiato per informare gli altri, ma sopratutto se stessi, su chi sono, dando informazioni agli adulti sulle proprie. Ma la domanda, per noi appassionati di fotografia, è: come possiamo insegnare ad un fanciullo ad utilizzare consapevolmente il dispositivo fotografico? Come possiamo far apprendere tutti i significati insiti in un’inquadratura o in una stampa?

Come iniziare un bambino alla fotografia

Visionare Gli Scatti Degli altri è un modo utile per spingere i ragazzi a ricercare altri punti di vista

Iniziare i bambini alla fotografia significa introdurre questi ultimi agli elementi estetici di base dello scrivere con la luce, lasciandoli liberi di sperimentare lo scatto ai soggetti con i quali si rapportano più frequentemente. Solo dopo l’analisi di alcuni scatti, con gli ovvi accenni alla tecnica, al giovane fotografo risulterà centrale l’osservazione totale del soggetto, l’interpretazione del linguaggio fotografico e il suo utilizzo in ogni contesto. All’inizio affidiamoci agli automatismi e scattiamo in AUTO, in questa fase non c’è nulla di peggio che spegnere una passione nascente con i tecnicismi, e puntiamo tutta l’attenzione a conoscere la realtà.

Per insegnare la nostra eccezionale materia una buona infarinatura pedagogica non basta. Il consiglio è quello di suddividere le attività da apprendere in diverse occasioni, in modo da stimolare nei bambini, con il gioco e la collaborazione, le loro capacità di osservazione del mondo e degli altri. Visionare gli scatti degli altri compagni è un modo utile per spingere i ragazzi a ricercare continuamente altri punti di vista. La condivisione delle esperienze, il cui compito è quello di far emergere differenze e diversità, nutre la ricchezza comune portando al superamento di pregiudizi e stereotipi. Solo sviluppando spirito critico di osservazione con la pratica i ragazzi possono imparare ad osservare gli oggetti, che già conoscono, con occhi nuovi. Le domande che il giovane fotografo deve porsi per avviare il processo decisionale dello scatto sono: “cosa voglio mettere in evidenza?”, “qual è la migliore angolazione per riprendere questo soggetto?”. La soddisfazione che deriva dalla riuscita della foto aiuta ad accrescere la fiducia in sé stessi, imparando ad esprimersi usando la creatività, un modus operandi ideale anche per i più timidi.

L’autoritratto

Dopo un primo periodo di sperimentazione totale, consiglio di dirigere i lavori verso l’autoritratto o il selfie. Lavorare sulla propria immagine influenza il modo di pensare sé stessi, favorendo un’idea di sé nuova e positiva. Un’indagine sul ritratto, con particolare attenzione al concetto di identità, è quindi essenziale per far spuntare quel seme della passione fotografica che il fanciullo ci richiede.

L’insegnamento come occasione di crescita

Iniziare i bambini alla fotografia può essere un’attività impegnativa se non si individua in questa circostanza una possibilità di crescita per il professionista, il quale non può fare altro che migliorare la propria conoscenza della materia. A lungo andare, infatti, i neo-amatori ci richiederanno nuovi argomenti per completare le loro lacune e noi dobbiamo essere pronti a rispondere a qualsiasi domanda per non tradire la loro fiducia.

La macchina fotografica giusta per i bambini

Dopo aver consumato la macchina fotografica da battaglia utilizzata durante il corso, il ragazzo ormai necessita di una nuova fotocamera. È buona norma, a questo punto, da parte dei genitori l’acquisto di una nuova fotocamera entry level o bridge che gli permetta di portare avanti i suoi studi. Nessun dubbio su questo! E poi… lasciatelo sperimentare in cameretta, chi siamo noi per impedirgli di installare una camera oscura completa di ingranditore?

Come sappiamo: la realizzazione di una fotografia comincia con il riconoscere le qualità fondamentali visive del soggetto che devono essere messe in risalto. Chi ha imparato la composizione fotografica già da bambino porta con sé un vasto repertorio di conoscenze tecniche e di giudizi estetici. Per lui tagliare e comporre l’immagine nel modo più efficace possibile non può che essere un gioco da ragazzi…



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