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Attenti allo smog: c’è un rischio maggiore di attacchi cardiaci!

L’allerta inquinamento è una delle problematiche più urgenti da dover affrontare nell’età moderna. Come sappiamo sono numerosi i problemi di salute legati allo smog e alla diffusione nell’aria delle polveri sottili, per lo più causa di difficoltà respiratorie (anche gravi) per i soggetti più a rischio.

Secondo alcuni ricercatori dell’Intermountain Medical Center Heart Institute, però, il problema dell’inquinamento condiziona non solo la salute dei nostri polmoni e delle vie respiratorie ma anche l’efficacia delle nostre funzionalità cardiache.

Ad elevati livelli di inquinamento, infatti, corrisponderebbe un incremento degli attacchi cardiaci. Questa particolare connessione è stata individuata in un singolo gene (rs687289) legato ad alcuni specifici gruppi sanguigni che, secondo lo studio realizzato, sono molto più inclini rispetto ad altri per gli episodi di infarto.

Quali sono i gruppi sanguigni maggiormente esposti? Analizzando i dati di alcuni pazienti in un periodo di più di dieci anni di ricerca, gli scienziati hanno verificato che per ogni 10 microgrammi in più di particelle di PM 2,5 per metro cubo, si registra un aumento del 25% di problemi cardiaci nei soggetti con gruppi sanguigni A, B, o AB, contro un aumento del 10%, invece, per gli appartenenti al gruppo 0.

L’associazione tra infarto e inquinamento nei pazienti con sangue non 0 non deve far scattare il panico, ma deve essere qualcosa di cui essere consapevoli>>, spiegano i ricercatori, confermando la presenza di un legame scientifico ma evitando l’eccessivo allarmismo. Come ovvio, però, la relazione inquinamento-infarto rilevata è da prendere nella dovuta considerazione soprattutto nelle persone che presentano delle situazioni cardiache di rischio.

Per determinati soggetti inclini alle patologie cardiache, infatti, il consiglio dei ricercatori è quello di evitare di uscire di casa quando nelle zone in cui si vive si registrano degli elevati livelli di inquinamento.



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