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Il Socialismo, tra Destra e Sinistra

Quando si fa riferimento al Socialismo, spesso lo si colloca nell'alveo di ciò che più genericamente viene definito come Sinistra. Il mutamento del quadro politico, non soltanto in ambito nazionale, consente di evidenziare come tale associazione di concetti sia da considerarsi semplicistica o, addirittura, inesatta. Secondo la tradizione, la Sinistra raggrupperebbe le forze riformiste, distinguendosi dalla Destra che, sempre in modo semplicistico, dovrebbe rappresentare movimenti politici di stampo conservatore. La crisi dei partiti classici, tuttavia, dimostra come la contrapposizione tra Destra e Sinistra sia ormai un fenomeno che poco ha a che fare con il dato ideologico. Non è un caso, infatti, che quasi tutti i partiti tendano ad assegnarsi denominazioni del tutto generiche e, comunque, distanti da una chiara qualificazione basata su elementi di principio. Sulla base di tali premesse, oggigiorno è difficile che l'elettore individui uno o più partiti che possano realmente definirsi socialisti. Esaminando l'aspetto pratico, rappresentato dalle esperienze di governo delle diverse coalizioni che si sono succedute nel tempo sia in Italia che altrove, nel corso degli ultimi due decenni, appare evidente come il Socialismo non abbia trovato cittadinanza nei palazzi del potere, a tutto vantaggio di logiche impostate sulla base di una discutibile interpretazione del Liberismo, farcita delle peggiori caratteristiche del Capitalismo di Stato. Qualcuno, addirittura, è giunto a teorizzare una nuova dottrina socio-economica che, tuttavia, non è andata oltre alle dichiarazioni di principio: l'economia sociale di mercato. Tale concetto, peraltro non sufficientemente spiegato in concreto dai suoi ideatori, appare come un evidente ossimoro. La sensibilità nell'ambito delle politiche sociali, infatti, è inconciliabile con le fredde logiche del mercato. In Occidente, l'azione politica successiva ai primi anni Novanta, comunque, è risultata del tutto distante dal Socialismo e dalle prospettive che lo hanno sempre contraddistinto. E' bene ricordare, infatti, che il Socialismo è un'idea che intende concretizzare il sogno di una società più equa, mediante riforme coraggiose che consentano un effettivo miglioramento delle condizioni esistenziali della collettività. Si tratta di un modo particolare di concepire la realtà, attraverso un'idea che tiene conto dell'evoluzione delle esigenze, delle forme, delle sensibilità e dei contesti. Il Socialismo è un fenomeno trasversale rispetto alle classiche contrapposizioni politiche, in quanto portatore di idee, progetti, prospettive e valori che sono superiori al logorante confronto tra Destra e Sinistra. Ciò non significa, tuttavia, che i socialisti siano tutti uguali. La distinzione si basa sulle modalità interpretative attraverso le quali si intende agire per attuare il Socialismo in un determinato contesto storico. E' per tale ragione che un vero socialista non può qualificarsi di Destra o di Sinistra. Ciò che oggi un socialista può fare è saper raffinare il proprio spirito critico, cercando spazio in quei contesti politici in cui vi sia un presupposto culturale idoneo ad accogliere determinate proposte. Tale modo di agire, infatti, risulta il più adatto allo scopo di fornire un contributo pratico per il bene comune, qualora non sussistano i presupposti affinché i socialisti possano unirsi in un'unica formazione politica.


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