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"Welcome" Mr. Bush

"Presidente Bush: benvenuto in un Paese sovrano chiamato Brasile.
Come già dimostrato dal presidente Lula, non Vogliamo l'ALCA, e abbiamo anche un governo solidale con il Venezuela di Chávez e con la Cuba di Fidel.
Siamo già Stati una colonia del Portogallo per 322 anni e sappiamo cos'è produrre ricchezze per beneficiare altri popoli.
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Sono qui per chiederLe la pace.
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Il Suo Paese possiede soltanto il 6% della popolazione mondiale. Ciò nonostante, controlla il 50% della ricchezza del pianeta. Non ha mai richiesto la democrazia in Arabia Saudita, dove si trovano le maggiori riserve di petrolio del mondo, perché il governo autocratico di questo paese è docile alla politica di Zio Sam, sebbene da lì siano emersi Bin Laden e i terroristi che abbatterono le torri gemelle.
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Il signore deve sapere che 86 milioni di persone morirono vittime della guerra dal 1940. Le due bombe atomiche, che il suo paese scagliò sulle popolazioni innocenti di Hiroshima e di Nagasaki, falciarono circa 100 mila vite e consegnarono un lascito di cancro, fino ad oggi, nei discendenti delle vittime. Quasi tutte giovani.
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Presidente Bush, "welcome" alla nazione del futuro.
Vogliamo essere amici fraterni del popolo degli Stati Uniti, senza che la CIA torni a minacciare la nostra democrazia, come nel 1964 quando aiutò ad'istaurare una dittatura militare che durò 21 anni, e che si possa raggiungere la reciprocità nelle relazioni commerciali, nel pieno rispetto della nostra sovranità."

Frei Betto

E' possibile consultare il testo integrale tradotto su PeaceLink.it.


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