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MUSICA, SPORT E POLITICA

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Il video mostra Laura Pausini che spiega le ragioni che l'hanno portata a partecipare al concerto a La Habana di Gente de zona.
Se volete potete cercare sul web un video dove in una televisione della gusaneria di Miami, Osmany Garcia difende Gente de zona dagli attacchi del solito conduttore leccaculo della lobby gusano-americana.
Nel 2018, 60 anni Dopo, siamo ancora a questo.
Oggi che gli artisti cubani possono girare liberamente per il Mondo e quelli del mondo andare ad esibirsi a Cuba, ancora si tira fuori questa puttanata di voler, con un concerto, giustificare quella che alcuni chiamano dittatura ma che il mondo conosce come Rivoluzione.
Certo ci sono artisti impegnati che vogliono dare una valenza anche Politica a quello che fanno ma la maggior parte dei cantanti, quando si reca a Cuba, non lo fa certo per compiacere Raul o Diaz Canel.
C'e' la voglia di esibirsi di fronte ad un pubblico unico, nella piu' bella terra su cui occhio umano si sia mai posato.
Ancora, nel 2018, c'e' gente che perde la salute per queste cazzate, ancora c'e' chi si indigna se 4 ragazze di colore gareggiano e vincono nell'atletica con la canottiera con scritto Italia.
Il rock e' stata le vera musica di ribellione, ma oggi un artista si esibisce di fronte ad un pubblico per dimostrare le proprie capacita', non certo per sventolare la bandierina.
Mischiare eventi musicali o sportivi con la politica, in questo mondo cosi' globalizzato, e' un retaggio di epoche che forse faremo tutti bene a dimenticare.
L'ho sempre pensata cosi', alla faccia anche di una certa sinistra.
Nel tennis abbiamo vinto una sola Coppa Davis, la finale fu fra Cile ed Italia e si giocava a Santiago del Cile in piena dittatura militare di Pinochet.
Ricordo, anche se ero molto giovane, le polemiche che scoppiarono in Italia sull'opportunita' di andare a giocare in quella terra insanguinata, io pensai subito che invece occorreva andarci e vincere, il resto veniva decisamente dopo.
Infatti Panatta, Barazutti, Bertolucci e Zugarelli, guidati da Nicola Pietrangeli andarono e vinsero proprio in faccia a quella banda di assassini.
Nel 78' la nostra nazionale di calcio arrivo' quarta in una Argentina preda anch'essa di una feroce dittatura militare.
Poi vennero gli assurdi boicottaggi olimpici.
Vado a memoria...prima Seul dove molte nazioni, Cuba compresa boicottarono mi pare per la presenza del Sudafrica razzista.
Poi venne il boicottaggio dei paesi occidentali, a Mosca, a causa dell'invasione sovietica dell'Afghanistan.
L'Italia partecipo' al boicottaggio unicamente con gli atleti militari, i “civili” parteciparono.
Da Judoka ricordo che l'attuale ct della Russia Ezio Gamba si dimise dalla polizia per poter partecipare e vincere l'oro....senza pero' bandiera e inno nazionale.
Quindi 4 anni dopo i paesi del blocco Socialista, Romania esclusa, boicottarono le olimpiadi di Los Angeles.
Non riesco neanche ad immaginare cosa voglia dire per un atleta che si e' preparato da una vita, non partecipare ad un olimpiade per....motivi politici.
Recentemente Shakira ha annullato un concerto in Israele, la stessa cosa ha fatto la nazionale argentina di calcio che doveva giocare un'amichevole contro la nazionale con la stella di David.
Negli ultimi mondiali i giocatori kossovari della Svizzera, dopo i gol alla Serbia, hanno mimato il gesto dell'aquila, emblema albanese inviso ai serbi.
Il croato Vida, dopo la soffertissima vittoria coi russi ha inneggiato a cio' che resta dell'Ucraina.
Musica e politica, sport e politica...sempre le stesse cazzate.
Bene ha fatto la Pausini a specificare che lei andrebbe ovunque a cantare e che la politica deve restare fuori da tutto cio'.
Ojala che artisti di tutto il mondo possano esibirsi a Cuba e che artisti cubani lo possano fare in ogni posto del mondo.
Le idee devono circolare, la musica e lo sport sono concetti universali che non devono mai fermarsi ad una frontiera.


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