"Sushi a Roma." Googlavo anni e anni fa. Ero sempre alla ricerca di ristoranti da provare. Ed ora che lo faccio per passione e per lavoro, per fortuna sono piena di chicche da condividere. Se qualcuno mi chiedesse un consiglio per un buon sushi, risponderei che il miglior sushi a Roma, in questo momento, è il Gyoza Dim Sum, che si trova in Via Flaminia al civico 53 e lo dico con cognizione di causa, perchè di esperienza in materia ne ho maturata e continuo a farne sul campo.
Ricordo ancora il mio primo incontro con il sushi. Come vi dicevo, avevo googlato alla ricerca di un ristorante di sushi per festeggiare il mio XX compleanno e avevo trovato un sedicente locale giappo-cinese. Per un po' di mesi l'ho amato alla follia quel posto (ora nemmeno esiste più!), credevo che quello che tentavo di mangiare con le bacchette fosse il vero sushi. Povera me e povere compagne di sventura, eravamo giovani e inesperte e del sushi a Roma si parlava ancora poco poco.
IO E IL SUSHI
Ricordo ancora il mio primo incontro con il sushi. Come vi dicevo, avevo googlato alla ricerca di un ristorante di sushi per festeggiare il mio XX compleanno e avevo trovato un sedicente locale giappo-cinese. Per un po' di mesi l'ho amato alla follia quel posto (ora nemmeno esiste più!), credevo che quello che tentavo di mangiare con le bacchette fosse il vero sushi. Povera me e povere compagne di sventura, eravamo giovani e inesperte e del sushi a Roma si parlava ancora poco poco.
A quel tempo, pensandoci bene, avevo semplicemente mangiato riso+pesce crudo (tra l'altro nemmeno dei migliori), ricordo ancora un sapore su tutti, quello del salmone affumicato del supermercato, adesso come adesso provo dei brividi solo all'idea, ma che dire, avevo intravisto qualcosa di buono.
Evidentemente l'abbinamento aveva stuzzicato le mie papille, motivo per cui da quel dì mi sono appassionata al cibo orientale. Ho iniziato ad avere la cosiddetta curiosità culinaria e nonostante la tessera fedeltà che alla decima cena me ne dava una in omaggio, decisi di cambiare. Iniziai a girovagare su Roma- e anche fuori- e a perdermi tra tatami, kaiten e nuove scoperte. Cena dopo cena si palesavano novità, i menù dei ristoranti che sceglievo erano sempre più accattivanti e ogni tanto mi concedevo la cena di quantità, quella negli all you can eat, che non disdegno mai, perchè l'abbuffata ogni tanto ci sta bene.
GYOZA DIM SUM SUSHI Dinner Experience
Tra cene da dimenticare e esperienze degne di nota, arriviamo ai giorni nostri e approdiamo al Gyoza Dim Sum Sushi, il ristorante che i miei occhi hanno incrociato un po' per caso. L'occhio quando lo stomaco brontola è l'unico in grado di mantenere un po' di lucidità e ne ho avuto la riprova più volte. Ad esempio l'altra sera mi ritrovavo appiedata nei pressi di Piazza del Popolo con quella fame di sushi, che se siete arrivati fin qui, conoscete piuttosto bene e davanti a me si è palesato l'esterno del Gyoza.
C'erano delle impalcature ad ostacolare la vista, ma per fortuna l'ingresso non mi è sfuggito. Di primo acchito sembrava un locale piccino, da fuori, infatti, si vede solo una sala, ma non lasciatevi confondere dalle prospettive, entrate e scoprirete un mondo. Ci portano in fondo in fondo al corridoio e si apre dinanzi a noi una bella sala accogliente ed intima, il tavolo è protetto da un separè e l'atmosfera con musica di sottofondo è piacevole, perfetta per ritrovare un po' di relax.
Da Gyoza i ravioli sono l'eccellenza, anche perchè "gyoza" significa proprio raviolo...e quindi, iniziate il percorso assaggiandone almeno un paio, è un obbligo morale. Provate i classici che sono buonissimi oppure addentratevi in sapori nuovi. Io ad esempio ho gradito tantissimo i ravioli di capesante che sono avvolti in una pasta traslucida e trasparente che ha un consistenza un po' gommosetta, finora solo con i gamberi l'avevo provata, ma vi dico che con le capesante è tutta un'altra storia. Gustatevi i ravioli caldi e poi prendete la tartare di spigola, io ancora me la sogno.
"Non mi piace la tartare!" Il mio compagno di merende recitava così, ma poi ha assaggiato questa ed ha cambiato idea. Cucchiaio dopo cucchiaio me l'ha finita tutta quanta. E' un trionfo di sapori, consistenze e colori. La freschezza della spigola si incontra con il tartufo, con la croccantezza dei pinoli, con la delicatezza dell'avocado e poi del mango, è la perdizione. Non ho provato il resto delle tartare ma su questa punto tutto. Poi scorrete il menù e fate i conti con le decine di proposte accattivanti degli Uramaki.
Tanta fantasia non l'avevo ancora mai incontrata. Sfiziosissime tutte le proposte, gli abbinamenti sono gourmet e irresistibili. Se amate il tartufo buttatevi a capofitto sugli uramaki al tartufo e poi seguite l'istinto, tanto a quanto pare, ogni mix and match ha il suo perchè. Io ho provato anche quelli al pistacchio e sono deliziosi.
Continuate il percorso, se non per fame, per gola...prendete assolutamente i Temaki,questi conetti di alga con ripieno a scelta, sono i più buoni che io abbia mai mangiato.
Se lo scetticismo nei confronti dei dolci vi porta a dire "no, grazie!" ricredetevi e date fiducia alla cheesecake allo Yuzu, che ha un gusto agrumato ed è delizosa. Se, invece, volete provare qualcosa di ancora più tipico, buttatevi sui dolci di riso al tè verde, non sono tra le cose che più amo, ma di certo almeno una volta bisogna metterci il dente.
I prezzi? Qui non esiste la formula All You Can Eat, la qualità d'altronde non lo consentirebbe, ma si riesce a cenare alla carta, mangiando bene, senza spendere una fortuna. Le porzioni sono abbondanti, il pesce è fresco e i sapori appagano. Mangiate lentamente, prendete cose nuove e mai provate e vi alzerete da tavola felici come dei bambini dopo una giornata al lunapark.