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Giro d’Italia a Santa Ninfa, fra storia e valori sportivi

Accade spesso che i siciliani siano costretti ad emigrare per riuscire ad esprimere il meglio di sé, raggiungendo, così, livelli di professionalità e risultati economici di grande rilievo a migliaia di chilometri dalla propria terra d’origine.

È il caso dei cugini Nicola Augello ed Angelo Pirrello. I loro genitori sono partiti dal piccolo centro della Valle del Belice e sono sbarcati a Torino molti anni fa in cerca di lavoro; lì i figli hanno iniziato la loro attività ed oggi sono titolari della DPV, azienda di rilievo nazionale attiva da 22 anni, che primeggia nel settore del “Marketing Operativo”.

Ma i cugini di Santa Ninfa sono rimasti molto legati al territorio d’origine, dove trascorrono dei periodi di vacanza e praticano uno sport che fa della loro terra natia il centro della Valle del Belice: il ciclismo.

Nicola Augello – Angelo Pirrello

L’edizione 101 del Giro d’Italia attraverserà per la prima volta la provincia di Trapani e si fermerà in questa cittadina di soli 5000 abitanti, circondata da colline spalmate di vigneti e uliveti che, ai viaggiatori che si avventurano in questo estremo lembo d’Italia, fanno ricordare la Toscana.

Sponsor principale dell’evento sarà la DPV, che investirà centinaia di migliaia di euro per sostenere l’organizzazione della tappa e tutte le esigenze logistiche che ne conseguono.

“Siamo molto orgogliosi di questo risultato – dichiara Antonino Catalano, Presidente della Finestrelle Bikers, società ciclistica santaninfese, che conta circa 100 associati  e che svolge un’attività amatoriale ed agonistica molto intensa.

Catalano è anche responsabile regionale della DPV e tiene i collegamenti con la casa madre sia per motivi professionali che per i vincoli di parentela che lo legano ai due titolari.

“Il ciclismo si sta diffondendo in provincia in modo rapido – continua Catalano – ed i risultati sono molto soddisfacenti in termini numerici e per i traguardi sportivi raggiunti. Le società ciclistiche trapanesi sono circa 50 ed il numero di iscritti supera i 2500. Nella nostra società sportiva abbiamo, in diverse categorie, due campioni regionali, Alfonso La Rosa e Luigi Costa, due vice campioni e diverse giovani promesse guidate dal nostro direttore sportivo, Ignazio Saia di Caltanissetta, responsabile regionale del settore ciclistico della FCI”.

La nostra attività è sostenuta anche da sponsorizzazioni di imprenditori locali. Il ciclismo è un ottimo veicolo per divulgare e rafforzare l’immagine delle aziende. Spero che altri imprenditori locali scelgano di sostenere il nostro impegno costante nell‘incitare i giovani ad una disciplina sportiva sana che ha delle valenze sociali molto importanti”.

Lo sponsor DPV e le istituzioni locali e regionali hanno svolto un ruolo importante per la visibilità ed il consistente sostegno finanziario conferito all’organizzazione dell’evento.
Ma la tappa del Giro sarà anche l’occasione, per tutti gli abitanti del  territorio, di ricordare il 50° anniversario del terremoto che nel 1968 devastò la Valle del Belice. Così l’evento sportivo incrocerà la storia di una parte della Sicilia Occidentale che in quella occasione ha subito un disastro che causò tante morti, segnandone profondamente lo sviluppo sociale ed imprenditoriale.

Monte Finestrelle, bosco Sinapa, Costa Raia, il bosco della Trinità a Castelvetrano, grazie anche al concreto sostegno del Corpo Forestale, sono località diventate palestre per gli sportivi della „Finestrelle Bikers Santa Ninfa“ e delle altre numerose associazioni ciclistiche di questa parte della Sicilia.

Ma un grande progetto regionale per la realizzazione di piste ciclabili darebbe la possibilità alle migliaia di appassionati sportivi di praticare il ciclismo stradale in piena sicurezza. Contribuirebbe, inoltre, a sviluppare una forma di turismo che in Europa conta milioni di praticanti; dovunque siano state realizzate le piste ciclabili hanno prodotto effetti inaspettati per l’economia del territorio adiacente. Con la stagionalità di cui potrebbero usufruire in Sicilia è facile arguire quanti cicloturisti verrebbero dal Nord Italia e da tutta l’Europa per conoscere nel modo migliore la nostra terra che per l’enogastronomia, i paesaggi, i siti monumentali, i parchi archeologici non ha uguali in tutto il continente.

Antonio Colaci

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