“Signore, non farmi morire andreottiano”. Questa era la preghiera, tra il serio e il faceto che, dagli anni 70, insieme a tanti altri amici impegnati in politica, recitavamo fra una riunione di direttivo, assemblea e consiglio comunale. Famosa, negli archivi della storia, resta la telefonata di buon mattino intercorsa fra Andreotti e Franco Evangelisti: “…a ...
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