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Food e Pet fanno bene all’economia

The Italian Best Companies 2018 accende i riflettori sulla crescita dei due settori

Oltre 250 imprenditori italiani all’appuntamento di Montefalco dedicato alle eccellenze

Flessibilità, dinamismo, formazione e valorizzazione delle risorse umane. Sono questi i “segreti” di un’azienda di successo. E’ quanto emerso nel corso di The Italian Best Companies 2018 il tradizionale forum economico di primavera promosso da ESG89 Group che ha voluto accendere i riflettori sulle migliori realtà italiane del Food e del Pet. Settori in crescita e traino per la graduale ripresa dei consumi.

ESG89 Group ha analizzato per l’occasione 797 top società di capitali italiane operanti nel settore Food che si sono messe in evidenza per le ottime performance registrate nell’ultimo esercizio, con un fatturato aggregato complessivo che supera i 66 miliardi euro e un utile netto aggregato di oltre 3 miliardi. Aziende innovative e ricche di giovani che complessivamente danno lavoro a 104mila persone, la cui età media si attesta sui 39 anni.

Il forum, a Cui Hanno Preso parte oltre 250 imprenditori provenienti da tutta Italia, si è svolto giovedì 17 maggio, al Complesso Museale di San Francesco, coordinato dal  Ceo di ESG89 Group, Giovanni Giorgetti, e da Olivia Tassara, giornalista di Sky TG24.

Ad aprire i lavori il sindaco di Montefalco e senatore Donatella Tesei, che dando il benvenuto agli ospiti nel Complesso Museale, rinnovato dopo importanti interventi di restauro, ha sottolineato come è importante non dimenticarsi che “l’economia è ancora più importante se ha anche un valore sociale e se riesce a dare contributo a collettività”.

“Montefalco – ha aggiunto – è un felice esempio perché questi luoghi di bellezza, San Francesco e le chiese del centro storico come Sant’Agostino, sono un importante messaggio per chi viene a visitare questa città, un messaggio che dice che questi luoghi sono tornati di nuovo attrattivi dopo il terremoto, e che Hanno delle eccellenze uniche da mostrare loro. E questo anche grazie all’importante aiuto di aziende del territorio che hanno contribuito agli interventi di restauro e che hanno permesso di tutelare un bene comune che è una risorsa eccezionale per il turismo. Chi viene a Montefalco può trovare eccellenze a tutto tondo, dal vino al mangiare, dal paesaggio all’arte e alla cultura”.

“Il racconto di Montefalco è importante – ha sottolineato Amilcare Pambuffetti, presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco – la produzione, nell’arco di qualche decennio, ha avuto una crescita esponenziale, ora le cantine sono oltre 70, 3000 gli ettari vitati, milioni le bottiglie prodotte. E’ il risultato di uno sforzo collettivo delle singole aziende e delle istituzioni che, anche se non sempre coordinati, hanno saputo dirigersi comunque verso un obiettivo comune. Uno sforzo importante, deciso, ma anche chiaro e preciso che ora ripaga a pieno. Ma le cose non succedono casualmente.

Il vino, il Sagrantino in questo caso, è un esempio. L’esempio di come l’amore di una collettività ha reso possibile questi risultati. Era una sfida qualche anno fa, ma vanno affrontate con la passione dei singoli, ma senza perdere di vista il traguardo. E il Sagrantino non ha ancora finito la sua crescita, ha tutte le carte in regola per diventare uno dei vini più conosciuti al mondo”.

“Gli esempi virtuosi vanno valorizzati anche oltre i confini territoriali; l’esperienza come quella di Montefalco deve essere messa in rete con analoghi esempi in altre parti d’Italia perché hanno un ruolo determinante per la promozione di un territorio come di un intero Paese. E questo è quello che stiamo cercando di fare – ha sottolineato Paolo Morbidoni, portavoce nazionale delle Strade del Vino dell’Olio e dei Sapori d’Italia – cerchiamo connessioni nel territorio, cerchiamo di portare in giro per l’Italia virtuosi esempi come quello di Montefalco. E’ importante che ci sia una collaborazione stretta tra aziende e istituzioni, capacità di fare impresa e di inserirsi nel territorio. Ma ancora di più è necessario supportare questa crescita condivisa con un’adeguata rete di servizi. L’Umbria è un equilibrio sottilissimo tra spiritualità, che ancora si vive, capacità di fare impresa e tutela di un patrimonio unico che può essere vissuto in maniera unica. L’Umbria è una regione autentica e con servizi all’altezza riuscirà a essere attrattiva 365 giorni l’anno”.

Il forum è quindi proseguito con i due approfondimenti nazionali: il primo dedicato al Food,  coordinato da Alessio Miliani (Fertitecnica Colfiorito), a cui hanno partecipato Antonio Carstulovich (Ferrarelle), Pierluca Antolini (DeAgostini Capital Funds SGR) e Nicola Ricci (Molitoria Umbra), partendo dai dati illustrati da Marco Raimondi (Istituto di ricerca IRI di Milano).

Fabio Bernini (BeFood) ha coordinato l’incontro a cui hanno preso parte Steven Giuntini (Landini Giuntini), Claudio Sciurpa (Vitakraft), Pier Giovanni Capellino (Almo Nature), Leonardo Leonardi (Università di Perugia, Facoltà di Veterinaria) e Giorgio Scassini (BeFood).

Ospite d’onore del Forum economico Suor Alessandra Smerilli, docente della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione e autrice del libro “Benedetta Economia” che si è confrontata s mercato e pensiero francescano con Antonio Baldaccini, Ceo di Umbragroup.

A chiudere la giornata di lavoro, la tavola rotonda: “I fattori di successo delle aziende umbre” con Antonio Perrone (Centro Siderurgico Italiano), Massimo Marotta (Dewalt Industrial Tools), Enzo Marcaccioli (Pucciufficio), Giovanni Bartoloni (Sitem), Manuel Boccolini (Manini Prefabbricati), Mariella Bianchi (Molitoria Umbra), Massimo Barazzetta (Banca Popolare di Spoleto) e Mauro Calzola (Tetra Engineering).

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