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Chiedi alla luna di Nathan Filer


Ogni famiglia ha il suo albero genealogico. Quella di Matthew è composta da mamma e papà, il Fratello Simon, la nonna Noo, il fratello di nonna Ernest, le zie Jacq e Mel e i cugini Sam, Peter ed Aaron. Simon è il suo fratello maggiore, dalla tonda faccia di luna, che riesce sempre a strappargli un sorriso. Simon è affetto da ipotonia (n. condizione di ridotta tensione muscolare), il che lo rende debole fisicamente e fragile emotivamente. Matthew, nonostante ami fortemente suo fratello, deve convivere con le infinite attenzioni che i genitori rivolgono a lui, prendendosi la "colpa" di quasi tutto ciò che succede intorno a loro.
Il romanzo è uno spaccato della vita del protagonista che racconta una storia, la sua storia. E lo fa partendo dalla sua vacanza estiva a Ocean Cove, quando aveva 9 anni e ha incontrato Annabelle, la bambina con la bambola. La bambola seppellita, la bambola che ha segnato la sua vita.
Mattew quella vacanza non la scorderà mai, perché in quei giorni la sua vita cambia totalmente: suo fratello, in seguito a un piccolo "incidente", muore. E Mattew non fa altro che sentirsi colpevole.


 
A Mattew piace scrivere. E decide di cominciare raccontando le sue angosce, le sue paure, cercando di far uscire quei demoni cattivi che lo turbano e gli rendono impossibile convivere con la realtà. Aiutare gli altri è insito nel profondo del suo cuore, che si scioglie di tenerezza negli occhi della mamma, nonostante le incomprensioni ulteriori generate dalla perdita del fratello. Ma Mattew porta con sé anche un altro terribile segreto: la schizofrenia. Come lo zio Ernerst. L'albero genealogico, ricordate? Non si smentisce mai...
Costretto, ormai più grande, a vivere a tratti in un ospedale psichiatrico, Mattew inizia un cammino interiore verso la sua mente, la follia, le braccia di Simon. E lo fa con paura, cinismo e delusione, accompagnandosi alle allucinazioni del fratello sempre vivo dentro e accanto a lui. Una lunga strada che non finisce mai, attraversata da piccoli passi di guarigione che lo porteranno, finalmente, a crescere.

Un Nathan Filer al suo esordio con Chiedi alla luna, pubblicato in seguito ad un concorso letterario, che dimostra tutta la sua esperienza lavorativa e di vita che non si ferma (e non può fermarsi) all'apparenza delle cose ma analizza nel profondo il percorso e i continui disordini interiori ed esteriori che caratterizzano un paziente psichiatrico che, infondo, è soltanto un paziente psichiatrico, non un idiota.

Molto bello e ricco di umanità, quella che tutti abbiamo dentro, ma quella che forse diventa più speciale perché un giorno sfocia all'improvviso mentre noi non sapevamo neanche che potesse esistere.


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