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La mostra Duchamp magnétique

Pablo Echaurren rilegge Duchamp
9 maggio – 15 ottobre 2017 Venezia S. Marco - Scala Contarini del Bovolo

In mostra a Venezia, fino al 15 ttobre 2017, una serie di opere che sviluppano una rilettura del metodo di lavoro di Duchamp ed entrano nel suo dominio concettuale e linguistico.
Nel suo confronto con Duchamp, Pablo Echaurren ripete la scelta di oscillare tra due posizioni e due significati differenti.

L'interpretazione dell'opera di Duchamp coglie, oltre al motivo fondante dell'ambiguità e dei giochi di parole, anche il tema della ripetizione, che per Duchamp è generalmente letteraria o verbale e per Echaurren gestuale.
La gran parte delle opere di Duchamp compone un doppio significato dato dalle omofonie, dalla riorganizzazione di elementi uguali e dallo scambio di posizioni. 

Per Echaurren la Ripetizione è invece più legata all'azione, come salire e scendere le scale o riprodurre un'opera duchampiana trasportandola, attraverso una particolare decorazione “all’antica”, in un'epoca più remota.
Ambiguità e ripetizione sono dunque i temi che Echaurren sceglie come elementi distintivi delle sue opere e come indicazione di legame con Duchamp.
La scelta di dare rilievo a gesti semiautomatici, come salire e scendere le scale, è un passaggio necessario all'assimilazione. L'elaborazione attraverso la ripetizione serve a dare corpo alla dimensione mentale e dunque a quella forma di coscienza o di consapevolezza alla quale si arriva attraverso un processo.

La ripetizione genera spesso una parziale sospensione della coscienza. Il semiautomatismo dei gesti o la ripetizione che genera ricordo ( come nella copia decorata con motivi cinquecenteschi dell'orinatoio firmato R. Mutt) costituiscono un esercizio sensoriale. Una forma di mediazione tra il conseguimento di significato nell'azione singola e un processo  di apprendimento.
Si tratta in fondo di una ricerca in cui la singolarità è volontariamente dissolta a favore di una modalità differente, più diffusa e priva di personalismi.

L'arte ha smesso di essere lineare ed è diventata contemporanea, non tanto a noi quanto a se stessa: è divenuta un luogo ( principalmente grazie alla tecnologia) dove passato e futuro si azzerano e tutto è unito ed esiste nello stesso tempo.



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