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Un gendarme e Fiore di Cactus al Teatro della Cometa di Roma

Un gendarme e Fiore di Cactus al Teatro della Cometa di Roma
Fermata Spettacolo

Un letto apre la scena e intorno è tutto fumo: è gas e Tonia sta per suicidarsi ma accorre il vicino di casa Igor e mediante una teatrale respirazione bocca a bocca, al grido di “Tonia è viva” si passa al lettino Dello Studio dentistco di Giuliano Foch, un donnaiolo corteggiato da molte, tra cui colei il cui suicidio e stato sventato. Agli appuntamenti, al telefono c’è un’altra di loro, una signorina, stile capo gendarme della Gestapo, in versione austera, irriconoscibile, crestina e camice da infermiera occhialetti, una bravissima Benedicta Boccoli, e sulla sua scrivania c’è un cactus verde rigoglioso e spinoso.

All’arrivo della notizia rasserenante, il dottore, Maximilian Nisi, attore dai ritmi impeccabili e trascinanti, lascia su lettino un’avvenente paziente, roboante nell’incedere e nelle avances, con tanto di ferri in bocca e si precipita a constatare e festeggiare la scongiurata sventura. Cambio di scena, come sempre in tutta la commedia con selezioni musicali accattivanti e conivolgenti, a cura di Stefano De Meo, ci riportano sul lettino dell’intro. Eccole le sue promesse per una relazione più continua e presente alla sua Tonia, con promessa di divorzio e di abbandono dei figli per essere sempre suo.

Ma il dentista non è sposato e non ha figli e qui Stefania segretaria dello studio viene assoldata ad attrice per colmare di presenza fisica le curiosità di Tonia, vuoi nel conoscere la presunta moglie di Giuliano, vuoi i figli, vuoi il fidanzato o gli amanti della stessa, che giustificherebbero un divorzio in suo favore, Ella contenta, perchè innamorata, in maniera mal celata dello specialista, in una regia attenta a tutti dettagli: quella di  Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese, di serata in serata in discoteca e con la cosiddetta amante, da fiore di Cactus sboccerà e di volta in volta si farà più avvenente fino a trasformare la commedia brillante in un varietà. L’erboristeria di Tonia sarà luogo per un gioco di barattoli e boccette, di gag di maestria inusuale al giorno d’oggi, ma perfettamente contestualizzati e orchestrati, mood alle vicende di Giuliano e Tonia, cosi come gli ingressi di Igor il vicino di casa e le sue divertenti mutande.

Ma d’altronde la nostra assistente dello studio dentistico, Benedicta Boccoli, ha tutte le capacità che servono al caso. Il finale giunge tra un balletto e l’altro con i costumi vintage, talora un po’ troppo ridondanti nelle scelte sartoriali, di Rosita Longhin.

Un testo straordinario ispirato a grandi verità sulla vita, sull’amore, sul dolore e su tutte le debolezze umane, si fregia un cast davvero eccezionale nei protagonisti e coprotagonisti, una divertente e sentimentale macchina di successo. L’alternanza di momenti teneri ad altri più scanzonati con grande naturalezza, andranno dritto al cuore del pubblico, attraverso una serie di bizzarre storie d’amore che sbocciano in situazioni spesso “spinose” come quelle del Fiore di Cactus appunto.

Un gendarme e Fiore di Cactus al Teatro della Cometa di Roma
Fermata Spettacolo



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