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Sei gradi di SeparaZOne 2: da "Ladri di biciclette" a "Il grande Lebowski"


Questa volta i sei gradi di separazione tra "Ladri Di Biciclette" e "Il Grande Lebowski" ci portano ad un percorso che passa attraverso De Sica, Chaplin, Tornatore e Carlos Saura.

LADRI DI BICICLETTE.


"I panni sporchi si lavano in famiglia": con questa frase nel 1948 il giovane Giulio Andreotti ("giovane cattolico di grande avvenire vicino a De Gasperi" citato in C'eravamo tanto amati di Ettore Scola) accusò il capolavoro del neorealismo di Vittorio De Sica di mostrare al mondo un'immagine dell'Italia che si voleva tener nascosta, l'Italia impoverita del dopoguerra, l'Italia dei poveri e dei proletari, dei vinti e degli ingannati dall'illusione di una rinascita.
Vittorio De Sica girò il Film con attori non professionisti, incontrati per strada nella vita comune, così come nei successivi "Umberto D." e "Miracolo a Milano", ma l'Oscar come miglior film straniero lo vincerà nel 1960 con LA CIOCIARA


1. LA CIOCIARA.


Potremmo definire anche questo film di De Sica neorealista, anche se rispetto ai precedenti ne "La Ciociara" compaiono attori che all'epoca erano già delle star, come la protagonista Sophia Loren e Jean Paul Belmondo. Per questo film Sophia Loren vinse l'Oscar come miglior attrice protagonista e all'epoca era già una star internazionale, avendo recitato in molti film hollywoodiani. La sua presenza nel cinema americano durò molto a lungo e nel 1967 fu protagonista, assieme a Marlon Brando, dell'ultimo film da regista di Charlie Chaplin LA CONTESSA DI HONG KONG.


2. LA CONTESSA DI HONG KONG.


L'ultimo film di Chaplin, nonostante la presenza di due stelle come la Loren e Brando, non ebbe un buon riscontro di pubblico. Era una commedia sentimentale tipica hollywoodiana ma evidentemente non era quello che il pubblico si aspettava dal settantottenne regista britannico. Nel film compare anche la figlia del regista, Geraldine Chaplin allora ventiquattrenne, che diventerà successivamente anche lei una star internazionale grazie al sodalizio con il regista spagnolo Carlos Saura al quale fu legata anche sentimentalmente e con il quale girerà quattro film, di cui l'ultimo MAMA' COMPIE CENT'ANNI nel 1979


3. MAMA' COMPIE CENT'ANNI.


Il 13mo film del prolifico regista Spagnolo Carlos Saura è una commedia nera che valse al Saura anche un premio Oscar come miglior film straniero. In totale Carlos Saura, considerato uno dei più grandi registi spagnoli e uno dei primi a farsi conoscere in ambito internazionale aprendo la strada ai vari Pedro Almodovar e Bigas Luna, ha girato 43 film più un documentario su Renzo Piano nel 2016. 
Nella sua filmografia, tra i successi internazionali, vi è un film molto particolare incentrato sull'arte del Flamenco intitolato CARMEN STORY. 


4. CARMEN STORY.


Ispirato allo stesso racconto di Prosper Merimèe dal quale Bizet trasse la celebre opera lirica, il film di Saura ha come protagonista la splendida attrice e ballerina di flamenco spagnola Laura Del Sol, volto noto al pubblico italiano per essere stata la spietata Rosetta, sorella del professore di Vesuviano ne IL CAMORRISTA di Giuseppe Tornatore nel 1986.


5. IL CAMORRISTA


Film culto per eccellenza grazie alle tv commerciali che lo hanno mandato in onda senza sosta dagli anni '90 in poi, il film di Tornatore (prima dell'Oscar) racconta l'ascesa e il declino del boss della Nuova Camorra Organizzata Raffaele Cutolo ed è tratto dal libro-inchiesta omonimo del giornalista Giuseppe "Joe" Marrazzo
Nel film i nomi dei protagonisti furono tutti cambiati, ma i fatti raccontati corrispondono alla realtà. Tornatore, per questa sua opera prima, si avvalse di un cast eccezionale, dal protagonista Ben Gazzara (doppiato da Mariano Rigillo) fino a Leo Gullotta che vinse un David di Donatello come miglior attore non protagonista. 
La star italo-americana Ben Gazzara aveva già lavorato in Italia con Monicelli, Ferreri e Montaldo, ma da un certo punto della sua carriera si dedicò ad opere meno mainstream, come questo esordio del trentenne Tornatore. Infatti fu presente in "Buffalo 66", opera prima di Vincent Gallo, in "L'estate di Sam" di Spike Lee e ne IL GRANDE LEBOWSKI, uno dei film più di successo dei Fratelli Coen .


IL GRANDE LEBOWSKI. 


Per quanto l'intera filmografia di Joel ed Ethan Coen sembri appartenere ad un pesonale genere cinematografico, originale mix di commedia-thriller-surreale-grottesco, "Il grande Lebowski" resta la loro punta più alta. Nessun altro loro film, compresi "Fargo" e "Non è un paese per vecchi", è riuscito ad introdurre personaggi così forti nell'universo cinematografico mondiale. Citatissimo, imitatissimo, precursore di una "poetica dello sballo" che nei vari emuli non è mai stata così elegante e intelligente.



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