«Se qualcosa può andar male, lo farà». Ovvero la Legge di Murphy: un insieme di paradossi pseudo scientifici e, a volta, pseudo romanisti.
Se “coraggio e aggressività” sono le continue richieste di Fonseca, soprattutto per questa partita contro la Juve, possiamo dire che la squadra non ha ancora recepito quello che vuole l’allenatore portoghese.
Il coraggio non è quello di Veretout che si lamenta di non esser stato avvisato dell’arrivo di Dybala in pressing: ma come? Nel calcio professionistico? In un Roma-Juve? In Serie A? Con uno stadio con 60mila persone? Stiamo al 9º minuto della gara…
L’ aggressività non è neanche quella dei 3 cartellini gialli in 25’ per delle autentiche scarpate agli avversari.
E poi gli altri: Dzeko tocca mezza pallone che però rende importante (l’occasione da cui scaturisce poi il calcio di rigore), Lorenzo Pellegrini è ancora rimasto nel 2019, se qualcuno lo vede lo porti in questo 2020…
Nonostante la reazione dopo la tragica partenza, ma anche perchè la Juventus ti ha “costretto” a rimanere in partita mangiandosi in più di un’occasione il gol che avrebbe chiuso la partita, la gara era già compromessa dopo 10 minuti.
E poi l’infortunio di Nicolò Zaniolo… Senza parole, lutto sportivo, l’ennesimo crociato che salta in casa Roma. Un’altra legge di Murphy che ci eravamo dimenticati da un po’ di tempo.
Giovedì a Parma inizia la nostra Coppa Italia e bisogna tornare a vincere… Forza Roma!
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