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Burraco fatale recensione film con Claudia Gerini e Angela Finocchiaro [Anteprima]

Burraco fatale recensione film di Giuliana Gamba con Claudia Gerini, Angela Finocchiaro, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Mohamed Zouaoui, Loretta Goggi, Michela Quattrociocche e Antonello Fassari

Lo spirito del girl power pervade il nuovo film di Giuliana GambaBurraco fatale, una commedia tutta al femminile che racconta una favola moderna.

Irma, Eugenia, Miranda e Rina sono quattro donne molto diverse tra loro, ma sono anche amiche da sempre e le unisce una passione particolare: il burraco.
Eugenia (Angela Finocchiaro) è una casalinga che mette suo marito sempre al primo posto, ma lentamente si accorge di volere anche altro dalla vita. Rina (Paola Minaccioni) è una notaia col vizio per il gioco e per il furto, ma ha anche un carattere solare e disinibito. Miranda (Caterina Guzzanti) è vedova da tanto tempo, anche se ha deciso di non cercare più un’altra storia d’amore e vive con sua suocera Sibilla (Loretta Goggi), la quale non perde occasione di ricordarle che quella in cui vive, non è casa sua. Per ultima Irma (Claudia Gerini), sposata ad un uomo che la tradisce da ormai troppi anni e che ormai non sopporta più.
La svolta arriva quando le quattro donne vengono ammesse al campionato nazionale di burraco, così da poter trasformare la loro passione in un vero e proprio traguardo. Ma allo stesso tempo Irma conosce il pescatore Kalid (Mohamed Zouaoui), che nasconde una doppia vita.

Angela Finocchiaro, Paola Minaccioni e Caterina Guzzanti

In questa commedia tinta di rose vediamo rappresentate le storie e le vite di quattro donne, anche se potrebbero essere le vite di tutte noi: vizi, relazioni che non vanno e grandi sogni nel cassetto. Così, la regista Giuliana Gamba ci regala un ritratto comico ma anche realistico di quattro donne di mezz’età, che non vogliono darsi per vinte e vogliono cambiare le loro vite, anche in piccolo.

Il fil rouge della storia è proprio questa ricerca utopica dell’amore e del principe azzurro, che in realtà Irma alla fine trova, ma non è il principe azzurro tanto decantato dalle storie che ci raccontavano da piccole: la vita si complica, così come la ricerca del vero amore.
Quello che caratterizza le quattro protagoniste è una sorta di cinismo verso la vita, seppur di facciata, come se nessuna di loro volesse prendere sul serio la realtà.

Claudia Gerini e Mohamed Zouaoui

Tra le quattro protagoniste spicca sicuramente Claudia Gerini (Irma) con la sua versione di una donna estremamente romantica (seppur lontana dai suoi soliti personaggi, come ha rivelato l’attrice), ma anche ingenua e, a volte, troppo fragile per poter prendere il volo. Caterina Guzzanti (Miranda) è magnifica nel suo ruolo di vedova in perenne rapporto amore/odio con sua suocera: Miranda è sarcastica e meravigliosamente ironica e riesce a far sorridere lo spettatore più di una volta, con tempi comici puntuali e sempre azzeccati.
Meno convincenti i ruoli di Eugenia e Rina, interpretate rispettivamente da Angela Finocchiaro e Paola Minaccioni: la prima viene lasciata un po’ in secondo piano, nonostante l’attrice riesca sempre a far sorridere col suo talento comico; il personaggio della Minaccioni, invece, appare spesso troppo sopra le righe e la sua storyline non subisce alcun progresso.

I dialoghi sono spesso piacevoli, anche se a volte risultano un po’ artefatti e ridondanti. Giuliana Gamba con Burraco fatale rappresenta un certo spaccato della società, ovvero quello della media borghesia di provincia (la storia si svolge in parte ad Anzio), mostrandone anche i limiti. Un esempio lampante lo possiamo constatare quando Irma confessa alle sue amiche di essersi invaghita di Mohamed: dalle loro reazioni scaturiscono le tipiche frasi superficiali sull’immigrazione che potremmo sentire in un bar, stereotipando così il ceto sociale delle donne.

Angela Finocchiaro

La loro appartenenza alla borghesia di provincia si rivede anche nel loro bisogno di rivalsa: Irma è sposata ad un uomo che la tradisce continuamente, ma che non si decide a lasciare; Eugenia è insoddisfatta del suo matrimonio, ma continua imperterrita a servire e riverire il marito; Rina, seppur con un lavoro prestigioso, è affetta da ludopatia e cleptomania, quasi come fossero una forma di ribellione ad una vita troppo noiosa e stereotipata; Miranda continua a vivere nella casa del suo marito defunto, sopportando ogni giorno le cattiverie della suocera.

Il torneo di burraco, quindi, appare come il miraggio di una possibile via d’uscita dalle loro vite borghesi. Ma in realtà, è il burraco stesso ad essere la metafora che sintetizza il film: giochiamo a burraco perché non sappiamo mai cosa ci capiterà ed è straordinariamente soddisfacente ordinare le carte in arrivo, senza mai sapere cosa accadrà.

Angela Finocchiaro, Caterina Guzzanti e Paola Minaccioni

La metafora del principe azzurro è il cuore della pellicola, come ci racconta Claudia Gerini durante il nostro incontro: “Non è l’arrivo del principe azzurro a risolverti la vita, ma ti può stimolare a capire come stanno le cose e a volere il meglio”, proprio come accade al suo personaggio, Irma.
Perciò, in questa commedia che strizza l’occhio al femminismo, capiamo che il principe azzurro non ha un potere salvifico, ma può farti sognare e far capire che puoi cambiare (e migliorare) da sola la tua vita.

Burraco fatale è una commedia al femminile pensata per intrattenere, soprattutto dopo il periodo non facile del lockdown. È stato lo stesso Antonio Adinolfi, produttore delegato e direttore area cinema di Fenix Entertainment a sottolineare l’importanza della scelta di portare il film direttamente in sala, uno “spazio più sicuro di tanti altri”.

Burraco fatale uscirà nelle sale italiane il prossimo 1° ottobre con un totale di 180 copie.

Claudia Gerini in Burraco fatale

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