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Agente 007 – Thunderball (Operazione Tuono) / Thunderball (1965) [James Bond Non Muore Mai – 4]

Nella sede parigina della SPECTRE si svolge una riunione dei pezzi grossi dell’organizzazione, in presenza del Numero Uno. Al termine di una sessione un po’ più drammatica di un classico follow-up meeting, il Numero Due, l’Italiano Emilio Largo, espone il suo piano per rubare alla NATO due testate nucleari. Intanto, James Bond, fisicamente provato dalle precedenti missioni, si gode un soggiorno rigenerativo in una clinica inglese, dove per coincidenza si trovano anche un tal Conte Lippe ed un uomo il cui volto è interamente coperto da bende. Bond ignora che i due sono agenti SPECTRE, ma si insospettisce quando nota sul braccio del Conte un tatuaggio tipicamente riservato ai membri di una società segreta cinese. Il suo soggiorno diventerà molto più movimentato, e culminerà con la scoperta del volto dello sconosciuto bendato, ormai cadavere.
Richiamato d’urgenza in servizio, 007 partecipa ad un incontro plenario di tutti gli Agenti doppiozero: SPECTRE ha trafugato un aereo militare che trasportava due bombe atomiche, ed ora pretende di ricevere cento milioni di sterline, o una imprecisatà città del Regno Unito o degli Stati Uniti sarà distrutta da un’esplosione nucleare. Il dossier dell’Operazione contiene una foto di François Derval, l’uomo sospettato di aver dirottato l’aereo: si tratta del cadavere bendato della clinica!
La sorella di Derval, Dominique detta Domino, vive alle Bahamas. 007 parte subito per conoscerla, deciso come sempre ad unire l’utile al dilettevole.

Grazie a Goldfinger, nel 1965 la Bond Mania era ormai arrivata all’apice, e negli USA era diventata parte integrante della British Invasion che, grazie ai Beatles ed ad altre band suddite di Sua Maestà, stava diffondendo la cultura britannica dall’altro lato dell’Atlantico, definendo così la parte centrale degli anni ’60.

In questo periodo si risolse finalmente la disputa tra Ian Fleming e Kevin McClory. Come abbiamo raccontato per Licenza di uccidere, Fleming e McClory avevano scritto assieme a Jack Whittingham un copione intitolato Longitude 78 West, che lo scrittore aveva poi saccheggiato per il romanzo Thunderball, spingendo i due co-autori ad aprire un contenzioso legale. L’accordo risolutivo prevedeva che Fleming mantenesse il copyright per il libro, mentre allo sceneggiatore vennero assegnati i diritti cinematografici.

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Kevin McClory e sua moglie Frederica Sigrist brindano alla vittoria legale

McClory propose quindi a Harry Saltzman e Albert R. Broccoli il ‘frutto proibito’, l’adattamento che i due desideravano ormai da cinque anni, a una condizione di venire ufficialmente accreditato come produttore unico del film (più la possibilità di seguire la lavorazione on location; più un cameo…). In cambio, Saltzman e Broccoli, che si riserveranno il titolo di ‘executive producers’, ottennero in cambio l’impegno dello sceneggiatore a non utilizzare i diritti di Thunderball e dei suoi personaggi in progetti cinematografici concorrenti per almeno dieci anni.

Appianati tutti i cavilli, iniziò la preproduzione: Guy Hamilton, regista di Goldfinger, declinò l’offerta di ritornare per il nuovo film, sostenendo che quello precedente aveva esaurito la sua creatività, e che aveva bisogno di ‘ricaricare le batterie’. Alla guida del progetto tornò quindi Terence Young, che aveva diretto i primi due film della serie.
Lo script venne affidato all’ormai consueta penna di Richard Maibaum, che adattò il precedente copione (realizzato nel 1961, prima ancora che venisse scritturato un protagonista) alla personalità del Bond cinematografico, con una successiva rifinitura del giovane sceneggiatore inglese John Hopkins. Nei titoli di testa si specificherà poi che il film è tratto da ‘una sceneggiatura originale di Jack Whittingham’ e dalla ‘storia originale di Kevin McClory, Jack Whittingham, e Ian Fleming’. Dettagli legali.

Ovviamente restò al suo posto Sean Connery, a suo agio nel ruolo ma molto a disagio con le conseguenze della popolarità nella sua vita privata, tanto da decidere di non partecipare alle attività promozionali per il film (ad eccezione di un’unica intervista concessa, molto appropriatamente, a Playboy).

La locandina di Thunderball

Agente 007 – Thunderball (Operazione Tuono), pur girato nel 1965, si allontana dalle atmosfere sornione degli anni ’60, per virare verso toni più seri: l’humour resta sì negli scambi complici tra Bond e Moneypenny e nelle schermaglie tra 007 e i suoi superiori, ma il film sembra più intenzionato a sorprendere che divertire.
Forse per compensare il fatto che l’ambientazione non era totalmente nuova (i paesaggi caraibici avevano già fatto da sfondo a Dr. No), con Operazione Tuono si cercò un altro modo di raggiungere nuovi orizzonti: ‘Look up! Look down! Look out!’ recita la tagline del film, che lancia Bond nei cieli per poi immergerlo nelle profondità marine. Ma se il giro con l’avveniristico jetpack (realmente funzionante, si teneva a precisare all’epoca) è effettivamente sorprendente, le scene subacquee sono per forza di cose poco coinvolgenti, e la lunga battaglia sottomarina che dovrebbe costituire il climax è lenta e confusa: difficile capire chi sta facendo cosa quando tutti i volti sono coperti da maschera e boccaglio. È vero che 007 trova il modo di trasformare in alcova anche il fondale marino, ma quell’eccitazione è solo per lui (e lei).

L‘editor del film, Peter R. Hunt, pienamente cosciente del fatto che il film manchi un po’ di brio, accelerò artificialmente alcune scene, con un effetto che, più che coinvolgere, spiazza lo spettatore, virando quasi al ridicolo.

L’espediente della chirurgia plastica escogitato da Emilio Largo (Adolfo Celi doppiato da Robert Rietty, al secolo Luigi Rietti, Inglese di origini italiane) per mettere le mani sulle testate atomiche è intrigante, ma il resto del film è sostanzialmente una lunga investigazione sotto il livello del mare, che fatica a tenere desta l’attenzione. Largo è un villain burocrate, minaccioso e dotato di una piscina piena di squali sì, ma senza una personalità che possa rivaleggiare con il narcisismo di Goldfinger, né un braccio destro che rimanga scolpito nella memoria.

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James Bond (Sean Connery) al tavolo da gioco con Domino Derval (Claudine Auger) ed Emilio Largo (Adolfo Celi)

La Bond Girl titolare, Domino Derval (la Francese Claudine Auger, doppiata, come Honey Ryder, da Nikki Van Der Syl), ha un ruolo molto simile a quello di Tatiana Romanova in From Russia With Love. Più interessanti sono le altre donne: l’assistente on location di Bond Paula Caplan (interpretata da Martine Beswick, che aveva recitato nel ruolo di una delle due ragazze gitane nel secondo film) purtroppo sparisce repentinamente e prematuramente, senza motivo (forse per dare più spazio a Felix Leiter: due aiutanti sui quali fare affidamento sono probabilmente troppi per uno 007); la femme fatale Fiona Volpe (Luciana Paluzzi) è quasi una James Bond al femminile che rimette 007 al suo posto in più di un’occasione, e che per questo pagherà cara la sua insolenza, in un’altra pagina nera nel rapporto tra l’agente segreto e il genere femminile.
C’è poi anche la povera infermiera Patricia Fearing (Molly Peters, doppiata, come Romanova, da Barbara Jefford), prima baciata a forza, poi convinta sotto ricatto a concedersi a 007 in una doccia dell’ambulatorio, diventando così la prima donna cui Bond sfila i vestiti di fronte alle telecamere.
Oggi James Bond ha tutte le caratteristiche dell’antieroe, ma l’impressione è che fino a tempi recenti questi comportamenti venissero celebrati come l’apoteosi della mascolinità.

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James Bond e le donne di Thunderball: Miss Moneypenny (Lois Maxwell), Fiona Volpe (Luciana Paluzzi), Paula Caplan (Martine Beswick), Dominique ‘Domino’ Derval (Claudine Auger) e Patricia Fearing (Molly Peters)

Tutto sommato, Thunderball non è un film malvagio, ma, al di là delle ambientazioni, non è in grado di offire nulla di originale, sembra già routine: un Dr. No con un budget ampliato, nulla di più (complice il fatto che, nella realtà, fu il primo film a prendere ispirazione da questa sceneggiatura).
A parte che per Kevin McClory: per lui, quella sceneggiatura scritta a sei mani divenne un’ossessione – e la principale fonte di reddito. Scaduti i dieci anni previsti dalle clausole legali, si mise d’impegno per realizzare una nuova versione della stessa storia: ci volle quasi un altro decennio e diversi tentativi falliti, ma alla fine riportò a bordo Sean Connery (che nel frattempo aveva appeso definivamente il cappello all’attaccapanni dicendo che ‘mai più’ avrebbe intepretato Bond). Nel 1983 arrivò nelle sale, con un titolo suggerito dalla signora Connery, Never say never again/Mai dire mai.
Non bastava: ci riprovò ancora negli anni ’90, cercando di catturare un altro ex–007, Timothy Dalton, ma questa terza versione non vide mai la luce di un proiettore cinematografico.

Curiosità:

  • ‘Thunderball’ è un termine usato per indicare, pare, il fungo radioattivo che segue un esplosione nucleare. Oppure, un fulmine globulare
  • c’è un po’ di confusione sulle nazionalità: Domino e François Derval inizialmente erano Italiani e si chiamavano Petacchi (il che spiegherebbe perché una caratteristica chiave di Derval è che saluta sempre dicendo ‘Ciao’); quando Claudine Auger accettò il ruolo (dopo che la produzione aveva visto Julie Christie, Raquel Welch, Faye Dunaway, l’ex Miss Italia Maria Grazia Buccella, Luciana Paluzzi e altre), si decise di cambiare la nazionalità in Francese e di conseguenza il cognome in uno più francofono. D’altro canto, quando a Paluzzi venne affidata la parte di Fiona, anche la nazionalità di quest’ultima cambiò, da irlandese ad italiana, e Fiona Kelly diventò un meno comune Fiona Volpe
  • Felix Leiter ha questa volta le sembianze di Rik Van Nutter, all’epoca marito di Anita Ekberg, il quale fu così convincente nel ruolo da firmare un contratto per altri film della serie; purtroppo, gli sceneggiatori non riuscirono a trovare posto per il personaggio negli episodi successivi, e Van Nutter, come i suoi predecessori, finì per partecipare ad un solo film
  • come in Dalla Russia con Amore, il Numero Uno di SPECTRE è interpretato, a volto celato, da Anthony Dawson. La voce è generalmente attribuita ancora ad Eric Pohlmann, ma con un tono molto diverso da quello sentito in From Russia With Love, il che ha fatto pensare che si tratti di un diverso doppiatore. Altre fonti invece attribuiscono la voce a Joseph Wiseman, ossia Dr. No in persona. L’unica certezza è che il gatto sembra decisamente più nervoso
  • i titoli di testa tornano ad essere realizzati da Maurice Binder, che inaugura così una lunga stagione di credits incentrati su silhouette di nudi femminili

Debriefing:

  • vittime di Bond: se ne contano 9 (di cui uno per pallottola terza), più una decina di sommozzatori sterminati senza pietà
  • altre vittime: 12, più una per suicidio, più una ventina di subacquei delle due fazioni in battaglia
  • amoreggiamenti: 3 (Patricia Fearing, Fiona Volpe, Domino Derval) di cui 1 con ricatto e uno in fondo al mar
  • gadget: oltre al ritorno dell’Aston Martin, un Q fuori sede fornisce un orologio (Breitling) con contatore geiger, una macchina fotografica sottomarina ad infrarossi e contatore geiger anch’essa, un mini bengala, una mini bombola d’ossigeno dall’autonomia di quattro minuti, ed una pillola radioattiva tracciante da inghiottire (‘totalmente innocua’)
  • tempo trascorso nel Regno Unito: 26 minuti circa (durata totale: 2 ore e 10 minuti)
  • 🇬🇧 Brit Factor 🇬🇧 : 63%
  • Paesi visitati: Francia, Regno Unito, Bahamas, Stati Uniti (al largo)
  • the Love Boat: Bond e Domino finiscono su un canotto, anche se poi vengono ripescati al volo da un aereo. Per noi conta. Risultato parziale: Imbarcazioni: 3, Resto del mondo: 1
  • Bond Track: la canzone Thunderball cantata da Tom Jones e scritta da John Barry con testo di Don Black fu un rimpiazzo tardivo: un brano, intitolato Mr. Kiss Kiss Bang Bang (nome, si dice, derivato dalla descrizione di James Bond in una recensione italiana di Dr. No) era stato selezionato ed interpretato da Shirley Bassey (di ritorno dopo Goldfinger). Nonostante si tratti di una canzone molto migliore di quella poi scelta (soprattutto nella versione più convinta di Dionne Warwick), la produzione era preoccupata che il pubblico potesse confondere il titolo del brano e quello del film, perciò commissionò una diversa title track, lasciando a Don Black l’incombenza di inventarsi un modo per inserire la parola ‘Thunderball’ nel testo di una canzone. Il risultato fu il verso ‘he strikes like thunderball’: Tom Jones, mentre incideva, chiese a John Barry che cosa significasse, ma il compositore non seppe dare una risposta. Ad ogni modo, Mr. Kiss Kiss Bang Bang si era già fatta strada nella colonna sonora del film, nella musica suonata dalla band nel Club Kiss Kiss
  • riconoscimenti: un Oscar assegnato a John Stears per i Migliori Effetti Speciali Video. Parecchi anni più tardi Stears vincerà un secondo Academy Award per Star Wars. Il production designer Ken Adam venne candidato per questo film ai BAFTA, ma perse… contro se stesso: Adam vinse grazie ad un altro film spionistico, La pratica Ipcress

Classifica parziale:

  1. A 007, dalla Russia con amore / From Russia With Love (1963)
  2. Agente 007 – Missione Goldfinger / Goldfinger (1964)
  3. Agente 007 – Licenza di uccidere / Dr. No (1962)
  4. Agente 007 – Thunderball (Operazione Tuono) / Thunderball (1965)

James Bond Non Muore Mai ritornerà in Si vive solo due volte  

Fonti: Wikipedia, i commenti audio dell’edizione Blu-Ray del film*, il libro Some Kind Of Hero* di Matthew Field e Ajay Chowdhury, IMDB, James Bond Wiki, MI-6 HQ. Il conteggio delle vittime è stato realizzato durante la visione del film e verificato con quello di All Outta Bubblegum. Il Brit Factor è un indice calcolato sulla base delle nazionalità delle persone coinvolte e sulle location del film, nella realtà e nella storia.

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