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La storia di Peppino Impastato: I cento passi [Throwback Thursday]

Peppino Impastato era un ragazzo che voleva combattere la mafia. La sua morte è rimasta in ombra per troppo tempo, fino all’uscita del film I cento passi. Ricordiamo il film dedicato alla sua vita.

Il 9 maggio 1978 fu un giorno buio per l’Italia: in quel giorno fu ritrovato morto, in via Caetani, Aldo Moro, leader della Democrazia Cristiana.
L’Italia era in subbuglio, ma quel 9 maggio accadde anche altro: fu ritrovato morto il giovane Peppino Impastato, giovane che aveva denunciato le attività di Cosa Nostra numerose volte.
La morte di Peppino è stata oscurata per anni ed in quel 9 maggio era ricordata prevalentemente la morte di Moro.

Per questo, ricordiamo insieme il film I cento passi, pellicola del 2000, diretta da Marco Tullio Giordana; il film è dedicato alla vita ed all’omicidio di Peppino Impastato, morto cercando di salvare la sua terra, la Sicilia, dalla mano della mafia.

Peppino era nato in una famiglia mafiosa, il padre Luigi, infatti, era il capo di un piccolo clan ed amico, peraltro, di Gaetano Badalamenti, il futuro mandante dell’omicidio del figlio.
Per staccarsi dalla sua famiglia, denuncia pubblicamente la presenza della mafia a Cinisi, la sua città natale. Il suo odio per la mafia nasce fin da piccolo, ma è da giovane che inizia a scrivere articoli contro la mafia, che lo rendono malvisto negli ambienti della criminalità.
Peppino apre, poi, Radio Aut, un’emittente radiofonica dalla quale attacca e prende in giro la mafia in prima persona, in primis Badalamenti, denunciando i suoi atti criminali.
Peppino si candida anche alle elezioni comunali, col partito Democrazia Proletaria.
Al funerale del padre, morto nel 1977, rifiuta di stringere la mano a Badalamenti, il che lo mette ulteriormente sotto una cattiva luce.
Nel 1978, due giorni prima del voto, Peppino viene fatto saltare in aria sui binari della ferrovia e la sua morte viene rubricata come “incidente sul lavoro”.

Il titolo prende il nome dal numero di passi di distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti.

Un’altra scena da I Cento Passi, di Marco Tullio Giordana

Il film rimette, giustamente, in luce, la morte di Peppino Impastato, la cui morte è stata, per troppo tempo, offuscata.

La pellicola vinse cinque David di Donatello e ricevette una nomination ai Golden Globe come miglior film straniero.

Il film è interpretato da Luigi Lo Cascio nei panni di Peppino Impastato, e da Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo, Paolo Briguglia e Claudio Gioè.

I cento passi è un film necessario, che non deve essere considerato solo “un film sulla mafia”. Parliamo di una pellicola sulla forza e sul cambiamento necessario, anche andando contro la proprio famiglia, con cui, però, non si ha voglia di condividere il sangue.

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