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Visitare Vienna per la seconda volta e scoprire una città nuova

Autrice del post Agnese Ciccotti di http://viaggizainoinspalla.com/ per approfondimento vieni sul mio blog

Visitare Vienna per la seconda volta dopo anni mi ha regalato una città che non ricordavo. Ho sognato con la Vienna imperiale, ma ho scoperto anche che visitare Vienna con i bambini regala un nuovo sguardo che forse i miei occhi da diciottenne non mi avevano ancora dato.

Venti anni dopo, o forse più, arrivi fremente nella stessa città e ti accorgi, con estrema sorpresa, di non ricordare nulla… nulla di quello che hai visto, di quello che hai fatto allora…

Il punto di partenza non è dei migliori: non ricordi nulla perché il tuo viaggio a Vienna da quasi diciottenne non ti ha fatto innamorare? La città non è poi così bella?

Il dubbio nel cuore rimane, ma questo weekend in Europa, organizzato in famiglia spostandosi in treno nel cuore del continente, deve pur celare un nuovo punto di vista… se non altro esso esiste negli occhi di mio figlio che già dai vagoni del treno, nel suo primo viaggio su rotaia, emanava vibrazioni di eccitazione (le bellezze delle prime volte di un “duenne”).

E’ così che Vienna, una settimana fa, è stata la città da vivere da capo: visitare Vienna per riscoprirla praticamente da zero.

Forse è vero: non l’ho considerata una città di cui posso reputarmi innamorata, ma una splendida capitale che galleggia nel centro Europa nel suo alone di eleganza e “aristocraticità”… fatto di musica classica, abiti da sera e papillon.

Visitare Vienna: ogni passo parte dalla Vienna Imperiale

Non ci sono dubbi che si parta da qui.

Ciò che rimane in vita del potere imperiale asburgico è ciò che fa di Vienna l’aristocratica città ricca di palazzi reali.

Giardini curati dove un tempo le sottogonne della nobiltà frusciavano fra viali verdi, brecciolino e fontane, ricordi di personaggi famosi (da musicisti come Mozart a celebrate regine come Sissi), enormi e barocche chiese, imponenti palazzi dell’Opera e lunghi e larghi viali si susseguono come per farti immergere in una sorta di vecchio film.

  • I particolari orari austriaci

Il fatto che tutto chiuda tra le 5 e le 6 non aiuta ad organizzare le visite, specie il primo giorno, in parte speso per il viaggio e l’arrivo in hotel, ma gli orari austriaci sono questi… li avevo scoperti già nella mia vacanza estiva nel Tirolo austriaco, quando alle 8 di sera non volevano farmi cenare.

Fortunatamente Vienna ha altri orari (per quanto riguarda locali e ristornati), ma i musei e le attrazioni chiudono comunque presto.

  • Lo Stephansdom

Ecco allora che si finisce per passeggiare alla ricerca dello Stephansdom, il Duomo di Santo Stefano. Le guide dicono di iniziare da lì, ma in realtà, indipendentemente da questo, non se ne può fare a meno.

Lo Stephansdom si vede da quasi ogni parte della città: con o senza cartina, alla ricerca del centro, tutti puntano il suo campanile, lo Stefanino, o meglio lo Steffl.

L’impressione che lascia il duomo è un po’ strana: la chiesa è così enorme che sembra tremendamente spropositata per la piazza che la ospita… nel suo insieme, all’esterno, sembra come se un vestito XL sia stato messo ad una ragazza taglia 40… non ci calza a pennello.

L’interno, superato il portale dei Giganti, è un continuo di statue e particolari arzicocolati, ma poco visibili: una cancellata blocca l’accesso e si può entrare solo pagando una guida. Se non si fa questo ci si perde il Coro degli Apostoli  sulla tomba di Federico III, il pulpito, il Cristo Crocifisso (con la sua veritiera barba… che per leggenda continua a crescere), e anche le catacombe.

Uscendo dalla chiesa si viene assaliti da uomini il livrea… uomini in scomodi vestiti di velluto rosso o nero che invitano a partecipare ad un concerto o ad una serata di gala. Quante volte da piccola, guardando i film dedicati a Sissi con Francesca e Simona, ho sognato uno di quei balli, eppure quegli uomini “fintamente” eleganti ben poco hanno stuzzicato la mia fantasia.

  • A spasso verso l’Hofburg

Si va oltre gli imbonitori, si passa per lunghi viali fatti di vetrine luccicanti, pavimenti lastricati e tavolate di bar e ristoranti… ma alla fine si arriva all’imponente Hofburg, il palazzo imperiale.

Questo fu l’epicentro vero e proprio dell’impero asburgico, il cuore della vita degli imperatori.

Se arrivate di sera dovrete limitare le visite: qui alle 6 pm chiude tutto, quindi dovrete decidere. Nel palazzo si trovano gli appartamenti imperiali che custodiscono ancora gli arredi originali, il Museo di Sissi ed il Museo delle argenterie di corte.

Se non volete perdervi tutto potete acquistare il Sissi Ticket che per 25,50€ vi permette di Visitare questi 3 musei e anche il castello di Schonbrunn (di cui poi vi parlerò).

All’interno dell’Hofburg si trova anche la Schatzkammer, cioè la camera del tesoro imperiale dove vengono ancora custoditi pezzi delle ricchezze di valore inestimabile degli Asburgo .

  • Il castello del Belvedere

La Vienna Imperiale ha ancora altre tappe uniche… sicuramente si può passare per i due edifici del Belvedere, o almeno passeggiare per i giardini che li collegano.

Se volete visitare uno solo dei due palazzi è sempre consigliato rivolgersi al Belvedere Superiore (Oberes Belvedere): è qui che si trova una collezione d’arte che include anche il celebre Bacio di Klimt.

  • Il castello di Sconbrunn

La giornata intera a disposizione per visitare Vienna, la si può dedicare proprio a quella che secondo me è la residenza più bella.

L’unica cosa di ricordavo di Vienna era un assolato giardino… e sì l’ho proprio ritrovato qui! Secondo me il castello che fu residenza estiva della famiglia imperiale è la parte più bella della Vienna Imperiale.

Si trova fuori dal centro ma si raggiunge comodamente in metropolitana.

Se optate per il Sissi Ticket di cui vi ho già parlato anche l’ingresso a questo palazzo è incluso altrimenti potete scegliere tra due biglietti: l’Imperial Tour (13,30€ con audioguida) che comprende la visita a 22 stanze, oppure il Grand Tour (16,40 con audioguida) che vi porta in 40 stanze.

Personalmente ho preferito la prima opzione… non avrei mai legato l’ingegnere ed il nano per 40 stanze reali.

La visita fa scoprire le stanze private e anche quelle dedicate alla vita pubblica della famiglia reale… soprattutto la bellissima stanza degli specchi dove si tenevano i balli.

Peccato che le fotografie fossero vietate e non possa farvi vedere nulla. L’audioguida poi spiega come venivano impiegate le giornate della famiglia reale… e si scopre anche una Sissi molto diversa da quella promossa dai film.

A chi non interessano gli appartamenti… la visita può essere anche solo per i giardini. Si entra gratuitamente e si può camminare per i viali che risalgono la collina fino alla cima dove, dall’alto della Gloriette, il bel portico con vista sulla città, si ammira il panorama e anche la facciata di un allegro giallo del palazzo

Con il sole è bello rilassarsi sul prato… e si è sempre in ottima e “numerosa” compagnia.

La visita può far impiegare anche mezza giornata o forse di più.

Visitare Vienna fuori dalla rotta imperiale

Visitare Vienna non significa comunque mantenersi nella rotta della via imperiale. L’aristocraticità e la compostezza si perdono se si prendono altre rotte, anche se non del tutto.

Ecco allora che ti compare dal nulla la Hundertwasserhaus, un edificio così originale e fuori dal comune nella piatta Vienna da dare allegria con i suoi colori o l’Hundertwasser Village.

Oppure ti si presenta il Quartiere dei musei (Museum Quartier) con il cubico Mumok o il bianchissimo Leopold, o semplicemente e allegramente lo Zoom, il museo dei bambini.

  • Il Prater

Ma soprattutto, se puntate a visitare Vienna con i bambini, riservatevi almeno una mattina (alzandovi di buon ora) per una fuga al Prater.

Un tempo questo parco era riserva di caccia imperiale, oggi è un enorme spazio verde ricco di giochi, piste ciclabili e una ferrovia, la Liliputbahn.

Soprattutto è qui che troverete la grande ruota panoramica del Prater dove, per fare un giro, vi toccherà un po’ di fila… a meno che non vi alziate molto presto.

E’ facile stare qui per ore, soprattutto se si hanno bambini un po’ più grandi che possono provare tutte le giostre… fortunatamente il mio “duenne” cigolo ha potuto godere solo di un paio di giostre e poi si è spolpato un bel salsicciotto austriaco in uno dei tanti ristoranti.

Il difficile è comunque sempre trascinarli via… anche quando stai per perdere il treno per tornare a casa, ma tranquilli ce l’abbiamo fatta e ci siamo imbarcati in tempo sulla vettura che ci avrebbe riportato in 4 ore a Praga… naturalmente con una scorta di Manner (souvenir che non potete far mancare al vostro stomaco).

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