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Denver, la mile-high city

“Ogni cento metri il mondo cambia.”

(Roberto Bolaño)

Tappa di un solo giorno in Questa città a 1600 metri sul livello del mare, che vanta di avere in un anno 300 giornate di sole! Prima di arrivarci abbiamo attraversato una piccola parte del Colorado lo stato noto per i suoi intensi panorami di montagne, foreste, alte pianure, canyon , altipianifiumi, e terre desertiche. Durante il viaggio qualche scorcio bello lo abbiamo visto…

Come sempre, dopo un lungo viaggio in auto, abbiamo deciso di passare la giornata a camminare per la città e questa volta senza una meta precisa. Avevamo il desiderio di “staccare” un po’ dal programma e farci sorprendere da questa città che già dal punto di vista paesaggistico vale la pena visitare: tutto intorno alla città, infatti, si vedono montagne davvero scenografiche.

Abbiamo iniziato a esplorare la città partendo dal “LoDo”, così come lo chiamano i locali: qui, nella lower-downtown, gli edifici vittoriani e di fine secolo scorso e i vecchi magazzini sono stati ristrutturati e ora sono occupati da una varietà eclettica di ristoranti, gallerie d’arte, uffici, negozi. Camminando per la città scopriamo che dappertutto si trovano splendidi murales, eccentriche sculture ed altri tipi d’arte pubblica urbana. Dà l’impressione di essere una città molto ben amministrata con un occhio alla pulizia e all’ordine e l’altro al benessere e al bello. Poi…ci sono le eccezioni tipo questa enorme statua di un orso blu appoggiata al Palazzo del Congresso!!

Sicuramente la strada più “vissuta” della città è la 16th Street Mall ma meglio dire “ sarebbe stata”: infatti questo grande viale pedonale cosa abbastanza inusuale per una metropoli statunitense, ricco di ristoranti, negozi di ogni genere, laboratori d’arte e anche pianoforti ( si, pianoforti lasciati a disposizione di chi sente il desiderio di allietare o, quando va male, torturare i passanti) é completamente in ristrutturazione! C’è un enorme scavo lungo chilometri al posto della bella passeggiata che ci eravamo immaginati ( o per meglio dire, ricordati….perchè questa è la nostra seconda volta a Denver ma la prima era stat solo un mezzo pomeriggio prima di prendere un volo per il ritorno). Pazienza!

Ho trovato molto bella Larimer Square, una piazza storica vittoriana, così come la via a lato, Larimer Street con una serie infinita di locali invitanti(fra l’altro questi luoghi immortalati anche nelle pagine di On the Road, sono di culto per la Beat generation).

Il giro della cittá si è concluso di fronte alla Union Station: l’edificio storico, in stile vittoriano, lo avevamo visto nel pomeriggio ma non ci era parso interessante…poi ci hanno consigliato di tornarci la sera e in effetti…. con tutte le luci accese delle,fontane interattive l’atmosfera allegra e familiare ci ha conquistato!

Purtroppo, come accade nella vita di tutte le persone, anche le città possono essere la culla di eventi e fenomeni meravigliosi, così come possono la tomba di grandi tragedie: Denver non fa eccezione…infatti il 20 luglio del 2017 questa città balzò alla ribalta per un episodio di cronaca realmente terrificante. Quel giorno il 27enne James Holmes, armato di un fucile semiautomatico, fece irruzione in una sala cinematografica di Denver, durante la prima di «Batman, il Cavaliere Oscuro – il ritorno», travestito da uno dei nemici di Batman, uccidendo 12 persone e ferendone 70. E’ stato condannato a 12 ergastoli, uno per ogni vittima.

E anche su questo argomento, le frequenti stragi in America di persone innocenti per mano di squilibrati, ci sarebbe molto da dire… una politica sulle armi molto controversa ma anche molto “blindata” da poteri forti. Chissà se arriverà mai il momento per una vera svolta.

… comunque, tornando a noi..il tempo a disposizione qui a Denver è finito: domani ci aspetta una lunga tappa, è ora di dormire.

Ciao Denver, ciao Colorado….anche qui…cieli da far innamorare

P.s. lascio qui una delle mie poesie preferite, che parla di vita e morte indissolubilmente legate.

Credo che nessuno muoia
credo che l’anima in realtà
divenga un’ombra
e al culmine del suo vagare
si adagi ai piedi
d’un fiore non visto.
Quei fiori gialli
di cui son piene
le campagne
quando fai ritorno a casa
e vorresti che lei
esistesse.

Carlo Bramanti



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