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Riverside: si fa quel che si puó!

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Riverside: Si Fa Quel Che Si Puó!

Premessa: la zona dove abbiamo fatto una sosta di 6 giorni ( per “staccare” dall’on the road ) intorno a Seal Beach, la California meridionale, la conosciamo molto bene e quindi è difficile, qui, trovare attrazioni nuove o luoghi sconosciuti. Per questo motivo quando in hotel ci hanno consigliato di visitare la cittadina di Riverside, che non conoscevamo, abbiamo deciso di fare un’ escursione di mezza giornata.

Dunque: Riverside!

Che dire…semplicemente che quando non si hanno vestigia storiche millenarie da mostrare o bellezze naturali che possano gareggiare con il circondario…ci si arrangia come si puó…e si “inventano” le attrazioni.

Cominciamo dal presunto vanto storico: nel 1876 una famiglia locale aprì la guest house Glenwood Cottages, che si trasformò successivamente nel Mission Inn Hotel, famoso a livello mondiale, l’edificio in stile missionario più grande degli Stati Uniti.

Tra gli ospiti dell’hotel figurano presidenti come Nixon e Reagan ( che ci trascorse addirittura la luna di miele) stelle del cinema e reali. Questo hotel è grande quanto un isolato ed è decorato con archi, arcate, cortili, vetrate a mosaico, una torre con campana, una scala a chiocciola in ferro battuto, …

Ora…per carità…è carino…ma da questo a inserirlo nella classificazione ufficiale del National Historic Landmark, mi pare esagerato! Ho girato tutto intorno, sono entrata nella hall, ho intravisto i giardini ma, onestamente, se non mi fosse stato segnalato come edificio storico, credo che non lo avrei considerato piú di tanto. Anche perché mi sono chiesta : ma per quale motivo una persona nel pieno delle sue facoltà dovrebbe voler spendere un capitale per alloggiare in un hotel ( carissimo! Anche 1000 dollari a notte) che sta in una cittadina lontano da tutto? Intorno è zona semi montuosa desertica, a parte una vallata di coltivazione di agrumi ( di cui vi parlo a breve)… Comunque è un bell’hotel … e nient’ altro da aggiungere.

E veniamo alle bellezze naturali. Ci era stato suggerito in hotel di visitare il National Park di Riverside perché molto verde, lussureggiante …insomma un’oasi nel deserto. Mi aveva un po’ insospettito il nome di questo Parco Nazionale e cioé “California Citrus State Historic Park”… Perché citrus ( agrumi)?

E così…ci avviamo con l’auto verso questo Parco è quando arriviamo là davanti troviamo questo:

Ah! Okkkkk! Una mega arancia!!E facciamoci sta spremuta!

Quindi, ricapitolando: il “parco” ( …é una fattoria didattica, diciamolo!) è stato costituito per far sapere come gli agrumi sono diventati i re della California meridionale. Infatti durante un tour guidato da un ranger si possono assaggiare arance, limoni, lime e pompelmi che crescono nella proprietà. Punto. Va beh…comunque la frutta era buonissima

Penso solo che se tanto mi dà tanto…la Sicilia, con le sue coltivazioni di agrumi e i suoi reperti storici, dovrebbe diventare in toto patrimonio dell’Unesco!!

Non vorrei sembrare troppo critica: a me il kitsch tipico delle attrazioni americane piace molto ma nella misura in cui chi le propone non si prende troppo sul serio. Non mi va quando si cerca di far passare una cosa per un’altra: in questo caso era sufficiente promuovere questa coltivazione come fattoria didattica o simile.

Comunque … visto che c’eravamo abbiamo anche deciso di visitare il farmer market che si trova all’interno dell’area, “Sprout” e devo dire che, effettivamente, i prodotti esposti mi hanno fatto un’ ottima impressione. Io, poi, sono calamitata dall’aspetto estetico di qualsiasi cosa, anche di un bancarella di patate e ho trovato che il modo di presentare la loro merce sia molto accattivante.

Sono comunque soddisfatta della gita di oggi: nulla di eccezionale ma …ogni nuova conoscenza, si sa, é un arricchimento!

E a proposito di frutti della terra, un brano che mi piace molto:

LA TERRA da Il Profeta di Kahlil Gibran

La terra vi concede generosamente i suoi frutti, e non saranno scarsi se solo saprete riempirvi le mani.

E scambiandovi i doni della terra scoprirete l’abbondanza e sarete saziati. Ma se lo scambio non avverrà in amore e in generosa giustizia, renderà gli uni avidi e gli altri affamati.

Quando voi, lavoratori del mare dei campi e delle vigne, incontrate sulle piazze del mercato

i tessitori e i vasai e gli speziali, invocate lo spirito supremo della terra affinché scenda in mezzo a voi a santificare le bilance e il calcolo, affinché il valore corrisponda a valore.

E non tollerate che tratti con voi chi ha la mano sterile, perché vi renderà chiacchiere in cambio della vostra fatica. A tali uomini direte: «Seguiteci nei campi o andate con i nostri fratelli a gettare le reti nel mare. La terra e il mare saranno con voi generosi quanto con noi».

E se là verranno i cantori, i danzatori e i suonatori di flauto, comprate pure i loro doni.

Anch’essi sono raccoglitori di incenso e di frutti, e ciò che vi offrono, benché sia fatto della sostanza dei sogni, distillano ornamento e cibo all’anima vostra.

E prima di lasciare la piazza del mercato, badate che nessuno vada via a mani vuote.

Poiché lo spirito supremo della terra non dormirà in pace nel vento sino a quando il bisogno dell’ultimo di voi non sarà appagato.



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