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Ritorno in Madagascar

Questa volta forza di cose tutto doveva girare intorno alla Rue du Baobab e quindi la zona di Morondava che raggiungeremo dopo aver effettuato la discesa sul fiume Tsiribihina e il parco nazionale del Tsingy. Siamo di nuovo sulla RN7 Tanà-Antsirabe, il tragitto è obbligato fino all'Italianissimo Sarabanda, si tratta di unlocale che offre ottimi piatti Italiani e malagasci a la carte, consigliabile per una piacevole sosta. Riprendiamo la nostra strada e poco dopo siamo a Miandrivazo dove alloggiamo in uno dei pochi hotel decenti, La Reine Rasalimo, non è niente di particolare, offre soltanto una bella vista sul fiume.


Da Miandrivazo a Belo Sur Tsiribihina
Una cittadina di medie dimensioni dominata da un clima caldo umido situata a circa 200 km di Antsirabe, è nota per essere la più calda del Madagascar e non ha niente da offrire se non il punto di partenza per tutte le escursioni sul fiume Tsiribihina. Da qui partono tutte le gite che affrontano il tragitto con canoe e tende camping, noi ci spostiamo a Masiakampy circa un'ora e mezza di transfer, abbiamo prenotato una chiatta che una volta veniva usata per il trasporto del tabacco adesso riadattata a scopi turistici, ci imbarchiamo ed iniziamo la navigazione attraverso uno splendido paesaggio, dalla barca riusciamo a scorgere sugli alberi branchi di lemuri Sifaka, siamo nei pressi delle gole del Bemaraha dove il livello dell'acqua è più profondo, l'entrata è spettacolare la montagna calcarea sembra tagliata in due con un coltello, le pareti sono molto alte e colorate di varie tonalità rossastre fino ad un'arancio intenso, percorriamo lentamente la gola, fino ad arenarci su un banco di sabbia nei pressi del villaggio di Ampela dove ci accampiamo per la notte, siamo in compagnia di aironi e una grande varietà di uccelli acquatici, la nostra suite comprende l'uso di cucina e vettovaglie mentre per dormire montiamo una tenda sul ponte di poppa.


Trascorriamo un po’ di tempo ad osservare un tramonto magico che piano piano va a nascondersi dietro l’orizzonte tra mille sfumature rossastre. All'indomani ci svegliamo fra canti di uccelli e uno sciamare di ragazzini, nonostante sia molto presto fa già caldo, riprendiamo la navigazione fino a che la chiatta non accosta su un grande banco di sabbia, sbarchiamo e proseguiamo a piedi per un sentiero fino a che ci appare una cascata che forma una bellissima piscina naturale, ci tratteniamo per uno splendido bagno in solitaria osservati solo da piccoli lemuri abbarbicati in cima a grandi alberi, peccato che dobbiamo ripartire, siamo giunti nel villaggio di Begidro, i cui abitanti sono dediti alla coltivazione del tabacco, scendiamo per un'escursione nella foresta, sempre e comunque lemuri, baobab e mandrie di zebu al pascolo in un'ambientazione del tutto naturale. E' quasi finita il mattino successivo riprendiamo la navigazione fino a giungere nei pressi di Belo Sur Tsiribihina, poco più di due giorni per questa particolare crociera che ci ha regalato indimenticabili emozioni.


Da Belo con una 4x4 percorriamo circa 50 km di pista nella foresta spinosa e arriviamo a Bekopaka nel tardo pomeriggio, Bekopaka è la porta meridionale del parco del Tsingy, sarà la nostra nuova base per le prossime escursioni.

N.P.Tsingy Bemaraha

Il parco nazionale di Tsingy Bemaraha è l'unico in Madagascar dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco, ci sistemiamo all'hotel di lusso che avevamo prenotato per tre notti


Il parco si divide in due zone "il piccolo e il grande Tsingy" dovremo meglio dire due parchi considerati i suoi 150 mila ettari di superficie, Tsingy sta a significare in malgascio aghi, più o meno per noi un impenetrabile labirinto di pinnacoli in pietra calcarea, ci dirigiamo verso sud per visitare la gola del Mananbolo, con una canoa attraversiamo la gola di pinnacoli calcarei fino a giungere ad un camminamento dove si trovano alcune grotte, fra cui quelle dove vivevano i Vazimba primi abitanti del Madagascar, la giornata si svolge fra canyon, foreste, labirinti di pietra calcarea, cascate, lemuri e una grande varietà di uccelli che svolazzano tutt'intorno. Dopo questa bellissima giornata, rientriamo all'hotel.




E' arrivato il giorno del GrandeTsingy

Le piste sono più difficili ma anche molto più spettacolari, arriviamo in un'immensa foresta costituita da pinnacoli carsici, possiamo vedere alcuni Tsingy che si erigono alti come grattacieli per diverse centinaia di metri, proseguiamo a piedi per un percorso di trekking, non senza brividi effettuiamo il passaggio sul ponte sospeso, sotto di noi impressionanti sono i pinnacoli, non è troppo difficile effettuare questa escursione, certamente non bisogna soffrire di vertigini, uno sguardo giù dal ponte sospeso è da evitare potrebbe provocare come minimo un giramento di testa oppure uno svenimento, procediamo attraverso passerelle con imbracature e ganci di sicurezza fra una flora e una fauna incontaminata fino alla "cattedrale di roccia" da cui si gode una vista infinita spettacolare sul Grande Tsingy.


Rientriamo in hotel e per concludere dopo la cena facciamo una passeggiata notturna in cerca del piccolo lemure pigmeo, comunque nessuna traccia dell'esserino purtroppo... in compenso illuminati dalle torce riusciamo a vedere un'infinità di camaleonti.


Molti ritengono che questo sia il più bel parco dell'isola, per noi è difficile da confermare diciamo che certamente è il più singolare.
Ultima nostra meta è Morondava, questa volta niente levatacce abbiamo deciso per una giornata "tranquilla"quando arriviamo... arriviamo niente stress, partiamo alle 9 percorriamo la pista all'inverso fino a Belo dove sostiamo da Mad Zebù per mangiare qualcosa, dobbiamo ancora percorrere circa 100 km di pista e soprattutto dobbiamo attraversare il fiume su di una chiatta, l'operazione come previsto non si svolge velocemente, dobbiamo attendere più di un'ora, finalmente riusciamo ad imbarcarci e proseguire verso sud, la pista non è così male i km scorrono velocemente senza incontrare anima viva, nei pressi di Kirindi Forest già si iniziano a vedere grandi baobab, Kirindi è un parco privato non abbiamo tempo per una sosta, tiriamo dritto.

Viale dei Baobab  Morondava

Pochi km ci separano dai primi scatti fotografici, come è intuibile il traffico turistico si fa più intenso, percorriamo una pista di terra rossa e poco dopo incontriamo il primo grande Baobab solitario, più in là altri in ordine sparso, la pista è percorsa da carretti trainati da zebù, ragazzini che ti chiedono qualcosa e naturalmente tanti turisti con le loro apparecchiature fotografiche pronte all'uso.
Arriviamo nel Viale dei Baobab, sono esemplari enormi dal fusto liscio e dal colore rossiccio che seguono la pista da entrambi i lati, è uno spettacolo unico, la definizione di viale è appropriata, più avanti prendendo un'altra pista ci sono due particolari baobab cresciuti avvinghiati fra di loro sono chiamati per questo "innamorati", è certo che nel percorso stradale che va da Tulear a Fort Dauphin in quanto a baobab ne avevamo visti in numero maggiore anche se non così concentrati. Ad ogni modo assieme ai lemuri e a i camaleonti, sono il simbolo del Paese. E' giusto passare dal Viale, noi lo abbiamo fatto al tramonto quando i colori del cielo fondendosi con quelli della terra creano uno scenario semplicemente affascinante, molti turisti sono lì immobili con gli sguardi estasiati come ad attendere chissà cosa, dopo il tramonto solo il buio.


Morondava è una semplice cittadina sul mare che deve la sua fama al Viale dei Baobab, il luogo sicuramente più fotografato del Madagascar, a seguito del grande afflusso turistico nella zona sono sorti numerosi hotel di categoria superiore.


Siamo sul canale di Mozambico, giusto segnalare che il mare a Morondava non è balneabile per via delle forti correnti, potremmo ripartire subito ma preferiamo una sosta giusto di un giorno non per vita di mare, ma solo per un breve stop sulle lunghe spiagge rosate.
Con un volo interno siamo di nuovo a Tanà e da qui a Nosy Be, ahi, ci siamo comincia il casino, Nosy Be è probabilmente il luogo più turistico, lo conferma il fatto che incontriamo subito tanti compagni di merende. Per evitare il caos turistico del mese di Agosto abbiamo scelto una crociera in catamarano lungo un percorso che ci porterà a visitare principalmente l'arcipelago delle Mitsio.



Nosy Tanikely


Partiamo dal porto di Helville, l'unica cittadina a cui fa riferimento Nosy Be, prima tappa al parco marino di Nosy Tanikely e prime immersioni all'interno di un'imponente barriera corallina. La laguna è cosparsa di stelle marine giganti, il mare... nel tardo pomeriggio il Catamarano a vele spiegate si dirige verso Nosy Komba dove si ancora nella baia.



Nosy Komba


Al mattino sbarchiamo per visitare l'isola, di per sé è bella, circondata da rocce al suo interno ci sono piantagioni di banane e un animato mercatino, la foresta ospita una colonia di lemuri per questo è anche chiamata " Nosy komba l'isola dei lemuri", è anche l'isola più visitata dal porto di Helville, dista soltanto 7 km. Forse una giornata intera è pure troppa, comunque siamo su di un itinerario prestabilito, ripartiamo il giorno successivo, questa isola non ci ha impressionato così tanto da metterla nel libro dei ricordi.
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Pubblico volentieri la segnalazione di Martin
"I also recommend Tsara Komba Eco Lodge, a luxury hotel that has nothing to envy the most beautiful luxury hotels of the World. its location on a nature reserve with chameleons, lemurs and dolphins and turtles swimming in the bay .. It's just magical. The lodge is very beautiful, very nicely decorated, each carefully selected furniture. This luxury hotel is far from hotels to rooms and uniform standard, It is very refined and guides for diving excursions or Boats are very professional. This small lodge is very little known. No advertising! This eco lodge is very involved in sustainable development and rebuilt an entire village and opened a school. The chef (a great French chef) makes dishes that is simply extraordinary. The best restaurant of our whole trip ... when you visit the organic vegetable garden you understand that you can not eat better. A small palace in the middle of nature is the place to be absolutely!!!  "

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Arcipelago Mitsio


E' il giorno dell'Arcipelago delle Mitsio 55 km da Nosy Be, molte isole e isolette per lo più disabitate, salpiamo presto verso Nosy Tsarabanjina, che in malgascio significa bella spiaggia, ce ne accorgiamo quando il Cat getta l'ancora in una baia dove la sabbia candida si specchia in un mare turchese, l' isola è circondata da una barriera corallina intatta e da lagune con bassi fondali, in una splendida baia a forma di mezzaluna accoglie un'esclusivo resort per facoltosi clienti, cosa curiosa per guadagnare luce l'orologio segna un'ora in meno rispetto al resto del Mada. L'unico modo per visitare questa isola privata è esserne ospiti o in alternativa arrivarci con una barca, ma considerata la distanza non può essere una gita giornaliera, forse una base a Nosy Komba potrebbe essere giusta ma non abbiamo notato strutture, è comunque in mare che si vivono le più belle avventure, è un'acquario popolato da numerosissime specie di pesci, facilmente avvistiamo grandi mante, attorno a gli scogli dei "4fratelli" dove una moltitudine di uccelli nidificano, lo snorkling è fantastico, non occorre essere sub per avvistare cernie, squali e un gran numero di barracuda.



Anche noi abbiamo messo l'orologio indietro di un'ora, ma questa splendida giornata giunge ugualmente al termine, facciamo rotta verso Nosy Mitsio o altrimenti Grande Mitsio oltrepassando le" canne d'organo", una stramba formazione basaltica che fuoriesce dal mare e che ne ripete i disegni, il sole è già tramontato, l'ancoraggio come al solito è alla"ruota" in una baia protetta. All'indomani facciamo il giro dell'isola e sbarchiamo in una delle lunghe spiagge, praticamente Nosy Mitsio ne è circondata, la spiaggia più spettacolare è quella di Ampasindava, lunghissima e contornata da alte dune. L'isola è abitata soltanto da una comunità di pescatori dediti soprattutto alla pesca delle aragoste. Tutti a bordo, con una breve navigazione raggiungiamo Nosy Ankarea, un'altra perla dell'arcipelago dove è previsto lo sbarco per una escursione.



Ankarea 


E' nota perché il suo interno è ancora coperto da una foresta di baobab, dicono intatta perché protetta dai "fady", sarà anche vero, comunque sia è molto bella e ben tenuta diciamo che somiglia ad un giardino botanico, una bella spiaggia e un piccolo hotel "ecologico" composto solo da tende.
Ritorno a Nosy Mitsio per la notte, la cambusa nel frattempo è stata integrata da aragoste "pescate" con il portafogli.



Nosy Sakatia


Siamo al giro di boa diretti a Nosy Sakatia, la raggiungiamo dopo 6 ore di dolce far niente, Sakatia è chiamata l'isola delle orchideee per via di questi fiori che la ricoprono, c'è un villaggio molto piccolo e il solito hotel enza tante pretese, un'isola molto bella dall'aspetto primordiale, natura incontaminata, niente auto, niente strade, siamo molto vicino a Nosy Be soltanto un miglio le separa, restiamo in questo piccolo eden tutto il giorno.



Nosy Iranja

In realtà l'isola delle tartarughe è composta da due isole, Iranija be e Iranja Kely rispettivamente la grande e la piccola Iranja, su questa c'è l'omonimo resort le due "gemelle" sono collegate da una lunga striscia di sabbia bianca che emerge con la bassa marea, poco più di un km il tragitto da percorrere.


Lasciamo le spiagge bianche di Nosy Iranja e ripartiamo con rotta verso Baramahamay dove il Cat getta l'ancora nell'omonima baia,non riesco a prendere sonno, provo a contare i lemuri, ma niente, con i camaleonti va meglio, trascorro la notte con continui flashback di questo viaggetto ma non riesco a mettere insieme nulla, siamo al termine della crociera e della vacanza, al mattino visitiamo il villaggio noto per la costruzione di piroghe, ne avrei fatto anche a meno, sento che sta arrivando lui, il solito "magone", rientro in serata a Helville dove il giorno appresso inizia tutta la solita trafila che non voglio ricordare. A casa è diverso sogno tutte le notti lemuri baobab e variegati camaleonti.
Arrisentissi







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