\nSiamo nella regione di Fort Dauphin e la meta da Raggiungere Oggi è Evatra.
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\nIl modo più semplice è arrivarci con una lancia a motore Partendo Dal Lago Lanirano", "publisher" : { "@type" : "Organization", "name" : "The lost farang" } }
Sud Madagascar
Farang Ding Dong! Di farang ce né uno tutti gli altri sono nessuno. Giusta la premessa anche se non c'entra una sega poiché vi scrivo da Tolagnaro.
Siamo nella regione di Fort Dauphin e la meta da raggiungere oggi è Evatra.
Il modo più semplice è arrivarci con una lancia a Motore Partendo Dal lago Lanirano.
Navighiamo lentamente nei canali contornati da mangrovie e da alti alberi con enormi foglie che qui chiamano orecchie di elefante. Dopo alcune ore giungiamo a Evatra, un piccolo villaggio costituito da povere capanne su una spiaggia bianchissima. Da qui proseguiamo a piedi alla scoperta della penisola, in breve raggiungiamo la cima di una collinetta dalla quale possiamo godere di una vista spettacolare.
Scendiamo in una delle poche cale riparate dai venti dove sulla spiaggia alcuni pescatori stanno tirando in secca le reti, ne osserviamo il bottino composto principalmente da aragoste di taglia piccola, più in là alcuni Zebù gironzolano sulla riva. La penisola è molto bella con lunghe spiagge interrotte da alte pareti rocciose e scogliere piane. Ci sono tante cale riparate e con il sole per così dire a picco come in un nostro caldissimo ferragosto approfittiamo per fare un casino di bagni, non c'è bisogno di immaginare alcunché siamo di fatto a Solitary Beach.
Risaliamo un'altra collina per poi scendere nuovamente verso il villaggio, ma non prima di avere immortalato da un punto panoramico la splendida laguna.
Da Evatra con un breve, per modo di dire trekking si raggiunge l'incontaminata immensa Baia di Lokaro.
In realtà è composta da tante baie con in fronte alcune isolette deserte, fra cui una in particolare sarebbe raggiungibile a nuoto con poche bracciate.
Se cercate un luogo magnifico nel quale isolarsi per qualche giorno con poco spirito di adattamento segnalo che esistono alcune capanne che fungono da rifugio, una specie di guesthouse denominata Pirate Camp che sorge appena all'interno della foresta.
Cazzo che posto! Mi raccomando non ci venite...tanto non c'è nessuno.
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Navighiamo lentamente nei canali contornati da mangrovie e da alti alberi con enormi foglie che qui chiamano orecchie di elefante. Dopo alcune ore giungiamo a Evatra, un piccolo villaggio costituito da povere capanne su una spiaggia bianchissima. Da qui proseguiamo a piedi alla scoperta della penisola, in breve raggiungiamo la cima di una collinetta dalla quale possiamo godere di una vista spettacolare.
Scendiamo in una delle poche cale riparate dai venti dove sulla spiaggia alcuni pescatori stanno tirando in secca le reti, ne osserviamo il bottino composto principalmente da aragoste di taglia piccola, più in là alcuni Zebù gironzolano sulla riva. La penisola è molto bella con lunghe spiagge interrotte da alte pareti rocciose e scogliere piane. Ci sono tante cale riparate e con il sole per così dire a picco come in un nostro caldissimo ferragosto approfittiamo per fare un casino di bagni, non c'è bisogno di immaginare alcunché siamo di fatto a Solitary Beach.
Risaliamo un'altra collina per poi scendere nuovamente verso il villaggio, ma non prima di avere immortalato da un punto panoramico la splendida laguna.
Da Evatra con un breve, per modo di dire trekking si raggiunge l'incontaminata immensa Baia di Lokaro.
In realtà è composta da tante baie con in fronte alcune isolette deserte, fra cui una in particolare sarebbe raggiungibile a nuoto con poche bracciate.
Se cercate un luogo magnifico nel quale isolarsi per qualche giorno con poco spirito di adattamento segnalo che esistono alcune capanne che fungono da rifugio, una specie di guesthouse denominata Pirate Camp che sorge appena all'interno della foresta.
Cazzo che posto! Mi raccomando non ci venite...tanto non c'è nessuno.
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