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Palawan e Busuanga nel posto delle cose

Piccolo report di una gita al mare, cercherò di scrivere solo di cose e sensazioni del tutto personali, evitando per quanto possibile di farne una cronistoria, se poi per qualcuno potranno rivelarsi anche informazioni di una qualche utilità...meglio.


Quanto più un viaggio si rivela straordinario tanto più crescono le difficoltà nel trovare gli aggettivi adeguati per descriverlo, vorrei in questo caso rendere un'idea il più possibile veritiera magari portando nei termini di paragone

altri luoghi più blasonati, ma non mi viene in mente niente di simile, a meno di non concentrare in un'area ristretta il meglio della diversità del Sud/Est Asiatico.

Ad uso E consumo degli amanti o conoscitori di questa parte di Asia, dovremmo allora immaginare in un colpo solo un'ambientazione morfologica che spazia dal grande Guilin cinese al piccolo thailandese, da Kaho Sok ad Halong, da Phi Phi qua a Phi Phi non so dove, da Koh di destra a quella di sinistra, dalle Mitsio a Tarutao, da Surin a Roques, dal Cayo dei Cayos ad Anakao a tutte le Pulao, continuate pure voi con il meglio che conoscete, adesso aggiungiamo undicimila kmq di barriere coralline, foreste pluviali e alte montagne, laghi spettacolari e fiumi sotterranei, flora e fauna tropicale, non è un'esagerazione, sottraiamo il caos, il turismo di massa, l'affollamento, l'inquinamento e spostiamo di molto il calendario a ritroso nel tempo.


Arcipelago di Palawan

Il risultato è l' arcipelago di Palawan, circondato dal Mar Cinese Meridionale e dal Mare di Sulu, il nuovo eden per alcuni, l'ultimo per altri, lo sviluppo turistico è abbastanza recente, nasce negli anni 80 per puro caso fra aree protette e riserve marine ed è tuttora pochissima cosa, direi un niente. Siamo nelle Filippine che come sappiamo è l'unico paese del sud/est asiatico a maggioranza cattolica, non resta che sottolinearne la genuina ospitalità.


Sebbene l'arcipelago di Palawan sia composto da oltre1700 isole quando ne parliamo non si può non citare per primo El Nido situato nell'estremo nord dell'isola orlato da ben 45 fra isole e isolette le quali formano a sua volta l'arcipelago Bacuit.

L'arcipelago Calamian comprende Busuanga, Coron e Culion e con una miriade di isole circostanti fa sempre parte della provincia di Palawan, sono separate a nord da un braccio di mare molto spesso incasinato da dove transitano i tifoni nei mesi delle piogge, esse potrebbero definirsi semplicemente miniature di Palawan ma con qualche optionals in più, quali il Colacuit Game ed il Barracuda e Kayangan Lakes. Per gli amanti del diving Coron Bay rappresenta uno dei siti più importanti al mondo, non soltanto per la specie marine ma soprattutto poiché vi troviamo una delle più grandi concentrazioni di relitti, attorno a Busuanga sono numerose le navi giapponesi affondate durante la seconda guerra mondiale, alcune appoggiate sul fondo a circa 10/ 20 mt di profondità ben visibili con lo snorkling, quasi tutte esplorabili a livello di sub ricreativo, ed è anche per questo che siamo qui.

Tutto fantastico? 

Si lo è oltre misura, salvo le difficoltà da superare per raggiungere questi nidi che è necessario dipanare subito assieme al periodo da recarsi in queste zone.Senza voler convincere Nemo e neppure Mik il quale è già persuaso a ragione per conto suo, qualche altra info è necessaria.

Iinformazioni utili L'Arcipelago Calamian comprende Busuanga, Coron e Culion.

Per iniziare diffidate dalle indicazioni che pongono fra Dicembre e Maggio il periodo migliore, il meteo nelle Filippine è alquanto bizzarro diciamo per correttezza che il bel tempo non è una chimera ma insomma... con un pò di fortuna... è evidente che visitare queste isole ed imbattersi in pioggia e quindi incontrare condizioni marine di scarsa visibilità sarebbe cosa deludente.

Allora Febbraio/Marzo, in teoria è stagione di mezzo, secca, e non dovrebbe piovere, purtroppo è probabile avere ugualmente delle giornate coperte con il mare assai incavolato, tutti gli altri mesi precedenti e successivi sono più a rischio o addirittura da sevitare come ad esempio Dicembre.

Collegamenti

Se da un lato potranno sembrare difficoltà o seccature dall'altro ciò spiega bene come questi luoghi possano ancor oggi essere considerati quasi immacolati.

Da Manila per Palawan - Puerto Princesa - El Nido

Ci sarebbero anche dei ferry che partono da Manila, opzione non presa in considerazione per via della durata del trasferimento, da un giorno ad un giorno e mezzo di viaggio.

Da Manila con voli regolari su Puerto Princesa, oppure direttamente su El Nido dove operano piccole compagnie con aerei a 19 posti, da prenotare con largo anticipo in quanto sono spesso riservati a gli ospiti di due resort collocati nelle isole circostanti ed un'altro a Taytay.

Tutti i voli sia su Palawan che su Busuanga hanno una breve durata che varia da un'ora a un'ora e mezza. Puerto Princesa è collegata a El Nido via terra con un'itinerario molto suggestivo ma alquanto scomodo in fatto di strade, una piccola avventura da non prendere in considerazione nella stagione delle piogge. Per percorrere circa 270 km servono a secondo del mezzo dalle 7/ 9 ore, sempre poi dipende dagli inconvenienti in corso d'opera.

San Jose Terminal, Autobus e Fortwally Shuttle

Con pittoreschi jeepney senza aria climatizzata, partenza e arrivo molto suscettibile 7 USD.

Con Van minimo 10 persone 15 USD, non illudetevi sarebbe a sei posti, magari farsi un posticino sul tetto fra una valigia e l'altra potrebbe essere una soluzione migliore.

Con van privato 250 USD, non spaventatevi è la migliore soluzione vedremo poi il motivo.

Qualunque sia la vostra scelta sono da mettere in conto strade sterrate e frequenti interruzioni, work in progress come dicono loro, ma pensavo peggio, in ogni caso la gita potrebbe rivelarsi divertente oppure un incubo, molto dipenderà anche dalle vostre intuizioni.

Palawan - Puerto Princesa

Se per recarsi a Palawan - Puerto Princesa e quindi poi a El Nido ci sono delle opzioni da valutare, per Busuanga-Coron la soluzione migliore è un breve volo da Manila, nel nostro caso per una questione di coincidenze con Air Philippines

Ma ci sono altre compagnie valide ed economiche come Cebu PacificFra Palawan e Busuanga non esistono collegamenti regolari se non via Manila.

Abbinare Palawan e Busuanga in un solo viaggio è difficile ma non impossibile, la prima volta che ho visitato le Filippe non c'erano le condizioni, adesso non è che siano tanto migliorate ma con più tempo a disposizione diciamo che si può fare.

La decisione definitiva è derivata dal fatto che il nostro capo forchetta dottor mariolo specializzato in riparazioni urgenti all' H di Livorno, meglio conosciuto al baretto come Drdammilatopahouse, laureato alla A-normale di pisa dal quale beninteso non mi farei appiccicare neanche un cerotto, sono anni che siringa per andare a El Nido, io viceversa a Busuanga, il connubio di queste due pretese alla fine ha prevalso su tutto. Più che altro l'idea di fare un anda e rianda da Manila per ritornare poco più a nord di El Nido mi ha inizialmente non poco scompensato le idee, comunque con il senno di poi devo dire che ne è valsa la pena. Per chi fosse disposto a prendere in considerazione tale ipotesi di itinerario ci sarebbe da dire che comunque è la via più breve e soprattutto sicura.

Visto che ci siamo vediamo eventuali alternative sconsigliate.

Occasionalmente si può approfittare di un volo su di un piccolo Piper che parte da Puerto Princesa senza soluzione di continuità, oppure da El Nido avventurarsi via mare su delle specie di barchette dotate di stabilizzatori, sic!

che potrebbero imbarcare al massimo 10 passeggeri e che invece..il concetto della sicurezza in mare per i filippini è cosa molto aleatoria, le barche partono a secondo del meteo marino le cui condizioni però possono mutare repentinamente nel braccio di mare in questione. Occorrono circa 9 ore per effettuare la traversata che considerati gli incidenti occorsi non consiglio a nessuno, a meno che non siate in cerca di grane, per questa soluzione solo in apparenza valida informatevi bene.Siamo a Manila il tempo di sbrigare le solite formalità e dopo poco più di un'ora di volo con Cebu Pacific arriviamo alla base, l'abbinameneto Qatar-Cebu Pacific ci permette di essere a pranzo a Puerto Princesa, la porta della pricipessa... di Palawan.

Ci sistemiamo all'Hibiscus hotel non distante dall'aeroporto, si rivelerà una buona scelta, effettueremo loro tramite tutti i tour i zona.

PPrincesa ha il vanto di essere la città più pulita e ordinata delle Filippine, e sotto questo aspetto siamo in Svizzera.

La cittadina è abbastanza grande pur conservando le sembianze di un villaggio, la strada principale è quella che porta dall'aeroporto al porto, lunga circa sei km, sulla stessa insistono gli edifici per così dire più moderni, ai lati del viale si dipanano stradine e viuzze a formare piccoli quartieri, le case sono costruite per lo più in misto rattan e lamiera mentre altre parte in muratura e parte in rattan.

Benché vi sosteremo per alcuni giorni la prima cosa che ci preme definire è il successivo transfer a El Nido, presto detto e fatto, siamo in quattro quindi nessun problema, van privato 59 USD a testa e vi assicuro che sono soldini spesi bene.

Da sapere che ci sono sempre ospiti che cercano di aggregarsi per dividere la spesa, se siete in due non avrete difficoltà ad intrupparvi su di un van privato, per questo tipo di soluzione, sempre se vi aggrada dovrete adoperarvi non all'ultimo minuto.

Nei d'intorni di PPrincesa

Fra le cose da fare, ci sarebbe anche un tour per esplorare la cittadina, noi siamo qui per questioni marine pertanto non posso dirvi altro sulle bellezze o sulla vita di PPrincesa.Per primo ci dedichiamo alla visita Underground River.
In realtà è soltanto la punta di diamante del parco nazionale di PPrincesa, di cui ne è ovviamente la prima attrazione, si colloca ai primi posti dei siti UNESCO al mondo, a circa due ore verso El Nido, si tratta di un fiume sotterraneo che sfocia nell'Oceano.




Partiamo per questa escursione destinazione il molo di Sabang da dove prendiamo una canoa che in circa 20 minuti ci conduce all'entrata del parco, l'alternativa per gli amanti del trekking sarebbe quella di percorrere il sentiero delle scimmie nella jungla della durata di circa 1 ora 1/2, auguri.

Una volta raggiunta l'entrata della grotta dobbiamo attendere più di un'ora per iniziare l'esplorazione, non è così tanto, dobbiamo considerare che ultimamente questo sito è molto frequentato e che le barche autorizzate a percorrere questo tratto di fiume lungo otto km sono poche, evitate se possibile di presentarvi nei giorni festivi, la capacità di visite sono di 500 persone al giorno, potreste farci sera, fra l'altro meglio sarebbe non avventurarsi dopo il calar del sole causa pipistrelli.


In definitiva cercate di arrivare sul posto fra i primi.





Iniziamo l'avventura in compagnia di signore e signorini orientali, come potrete immaginare il tragitto si svolge al buio, il barcaiolo mi offre una torcia raccomandando di non fare rumore, guadare senza strillare, all'interno fa freddo, l'acqua illuminata dalle torce riflette un bel colore blu, per certi versi mi sembra di essere alle grotte di Postumia senonché stiamo solcando un fiume fra stalattiti e stalagmiti e un fottio di pipistrelli, molti svolazzano intorno con un forte stridio, la maggior parte fortunatamente sono a riposo, si lo so che sono animaletti innocenti ed utili, però meglio non esserci quando si sveglieranno tutti.

La navigazione dura circa trenta minuti  fra stretti passaggi e grandi anse dopodiché ritorniamo verso la spiaggia di Sabang non prima di aver saggiato il Monkey Trail, una breve passeggiata nella foresta ci permette di osservare un gran numero di scimmiette e varani.





In tutto l'arcipelago di Palawan e quindi anche Busuanga tutti i siti sono dichiarati parchi marini, necessitano di un ticket di ingresso, variano da 100/200/300 Phippi che servono per il mantenimento e la sorveglianza, talvolta come a Culion e Coron sono a vantaggio delle tribù locali sempre con lo stesso fine, altre semplicemente perché sono isole private. A El Nido volendo è possibile fare un ticket settimanale che consente l'accesso a tutto l'arcipelago Bacuit


Tubbataha Reefs

Distante 90 miglia dalla costa è il primo parco marino delle Filippine dichiarato patrimonio mondiale protetto dell UNESCO, presidiato dai rangers ed aperto soltanto su invito agli operatori autorizzati.

Occorrono circa nove ore di navigazione per raggiungerlo, il problema è che visitare questo luogo richiederebbe una crociera dedicata, almeno 6 notti che noi non abbiamo.

Allora oggi andiamo in giro per isole

Island Hopping attorno a Honda Bay

Pambato Reef




Arriviamo in mezzo al nulla ad un capanno galleggiante con annesso un piccolo pontile in bambù, attorno a noi solo mare, sull'istante non si capisce granché ma una volta sotto... comprendiamo perché è definita "Mini Tubbataha".





Pandan Island

Una piscina enorme, alberi di cocco sabbia candida e snorkling su bassi fondali, bar, ristorante e tutto quello che serve.



Snake Island

Chiamata così per la sua forma, un'isola con una lunga distesa di sabbia bianca a forma di serpente, famosa per il suo banco di sabbia a mio avviso il migliore snorkling facile nella zona.




Starfish Island

Privata occorre un permesso retribuito, l'isoletta ha acque scintillanti piene di stelle marine di ogni dimensione.


Transfer El Nido


Partiamo con il van, comodi comodi attraversiamo distese di palme di cocco e piantagioni di riso, oltrepassiamo Roxas fino a sostare per il pranzo nella bella baia di Taytay, totale 4 ore 1/2 di viaggio. Nei pressi è stato riaperto l'ex Eco resort Club Noa Isabelle adesso semplicemente Apulit Island un'altro santuario della natura gestito dagli stessi proprietari di El Nido Resort, averlo saputo in tempo utile magari sarebbe valso un paio di giorni sosta.

Altre due ore e siamo a destinazione.




Questo trasferimento mi dice solo una cosa, ritornare con un approccio diverso, ci sono una valanga di posti da vedere, restare o tornare, questo è il problema.




L'esperienza surreale di El Nido

El Nido Town, una bellissima baia, un minuscolo aeroporto che la collega con Manila, una spiaggia brutta per i locali, discreta per i nostri occhi, una paesino cresciuto a dismisura negli ultimi anni, alcuni lo definiscono tuttora pittoresco, non più a mio parere, un nugolo di casette e stradine polverose situato ai piedi di una montagna fino a raggiungere la baia, riparato si dai venti ma con il sole che tramonta molto presto. Gli alloggi sono tutti spartani, la vita serale è quasi inesistente, prevedibile ed in certo senso auspicabile, ma non siamo del tutto soddisfatti, alloggiamo per una notte al Marina Garden, El Nido Town se una volta appariva come un villaggio e tutto ci poteva stare, adesso non saprei come definirla, con l'aumento del flusso turistico sembra più un casotto trascurato che un nido.




Comunque sia è solo il trampolino di lancio da cui partire per tutte le escursioni nei d'intorni di Bacuit Bay ed è bene dirlo subito tutto il resto è rimasto invariato.


Chi decidesse di trattenersi può trovare assistenza e tutto ciò che serve presso Artcafè, probabilmente il posto più ganzo di Town.




Abbiamo tutto il mattino a disposizione per esplorare la costa di El Nido, con un breve trekking sulla sovrastante montagna possiamo godere di una bella vista sulla baia, forse è la cosa più bella da fare, come previsto ci spostiamo su Miniloc Island, circa 40 minuti di barca.

Costoso ma una spesa che giudico indispensabile, siamo direttamente su gli spot più belli di El Nido, inoltre per tutte le altre gite i trasferimenti risultano più agevoli.




Semplicemente tuffarsi dal pontile del resort è come immergersi in un'acquario, nuotiamo a fianco di cernie giganti della lunghezza di oltre due-tre metri e un'infinità di pesci tropicali multicolori.


Minloc

A Miniloc gli amanti della natura potranno approfittare in particolare di alcune mete che si possono facilmente percorrere in kayak, si tratta di tre lagune, solcare certi paradisi a colpi di pagaia fra alte pareti rocciose è un'esperienza unica.



informazioni utili

Bene, molti di coloro che hanno viaggiato in Thailandia negli ultimi anni animati dal desiderio di trovare la propria spiritualità in un isola paradisiaca in realtà hanno detto poi che le aspettative non sono state del tutto appagate, allora se così fosse suggerisco di visitare questi luoghi definiti National Geographics dai dayuhan, a onor del vero dal Traveler Magazine, che ha valutato la provincia come la migliore destinazione in Oriente e nel Sud/Est Asiatico, " Una delle più ricche biodiversità terrestre e marina", ebbene i dayuhan senza dubbio qui troveranno ciò che cercano.




Farang, Barang e dayuhan

Quanti pensano o hanno creduto di sapere o non lo sanno ancora il significato dayuhan è l'equivalente di farang o di barang e via ad andare nei paesi asiatici, per non farla tanto lunga il succo seppur con le dovute differenti sottigliezze è sempre lo stesso e sta ad indicare uno straniero occidentale, uomo o donna che sia, chi crede che il termine sia di per se offensivo si sbaglia di grosso, per diventarlo bisogna sempre che sia abbinato ad un aggettivo dispregiativo a secondo della pronuncia e del contesto. Siamo e rimarremo sempre e solo dayuhan, stranieri dalla pelle bianca spesso loro unica fonte di guadagno, se poi vi sentirete appellare per esempio con il termine farang kinok, potrebbe anche darsi che ve lo siate meritato, va da se poi che certi popoli siano per indole per così dire più nazionalisti di altri, nel caso di specie i thai che per inciso non amano per nulla sentirsi chiamati tali sono al primo posto e i filippini all'ultimo.




The Beach vs El Nido

Come sappiamo The Beach è stato girato in buona parte a Phi Phi Leh -Maya Bay e Krabi, ci sarebbe da dire invece che il famoso romanzo omonimo di Alex Garland ha tratto la sua ispirazione a Palawan e precisamente a El Nido dove ha vissuto per sei mesi, credo che se il film fosse stato girato qui avrebbe avuto un risultato scenografico probabilmente ancora più esaltante.





Per godere di questa esperienza surreale bisogna recarsi a Matinloc Island, ovvero la bella, dove si trova "la spiaggia segreta", ( che poi tanto segreta non lo è) l'isola è circondata da pareti rocciose e scoscese, per raggiungere questo baia è necessario nuotare sott'acqua attraverso una stretta fessura di una parete, una volta raggiunto il posto, con un po' di immaginazione ci si può sentire come se fossimo protagonisti nel set del famoso Beach, se possibile più bella si rivela la spiaggia nascosta.



Kulasa, Secret e Hidden beach

Secret e Hidden beach a parte, la baia di Kulasa rappresenta con la sua spiaggia bianca un luogo ideale per rilassarsi, il fondo del mare degrada dopo circa venti metri ed è adatto a tutti, i contrasti dei colori creano una sensazione di timore e riverenza rispetto all'incontaminata bellezza della natura, per concludere o chi lo preferisce per iniziare a Kalmung Point ci si può immergere su di un giardino tropicale.




Che alloggiate a Town, Lagen o Miniloc occorre sapere che l'unica via per godere dell'arcipelago, è prepararsi al salto a ranocchio giornaliero, tante agenzie propongono il day tour, quasi del tutto simili allo stesso prezzo, dipende poi dall'imbarcazione e in quante persone deciderete di andare, a seconda della scelta il risultato potrebbe essere diverso.





Island Hopping è d'altronde il vero highlight del viaggio

Tutti i tour sono denominati con delle lettere a volte accompagnate da numeri ed ognuno comprende un island hopping diverso.

A - B - C sono i più importanti, poi ci sarebbe per gli incontentabili il D, si visitano i luoghi più distanti e misconosciuti, infine il FCVP Fate Come Vi Pare, starebbe a dire assumete un barcaiolo e fate i cazzi vostri, la soluzione che preferisco, de gustibus non est disputandum.




Non c'è da stilare una classifica, tutti luoghi sono egualmente di un'incomparabile differente bellezza che rinuncio a descriverli, non vi annoierete, anzi una volta terminati tutti i tour possibili avrete voglia di ricominciare dall'inizio, magari... considero al minimo una settimana di tempo per costruirsi il proprio nido.





Snake Island

Matinloc a parte, un'altra sola nota, anche qui abbiamo una Snake Island con la differenza che rispetto a quella di Honda Bay questa al momento giusto collega due isole per un braccio di mare relativamente distante, il resto scopritelo da soli.




A Palawan, Busuanga & Co. in realtà la vera sfida è scoprire la propria isola, i locali le descrivono come l'ultima frontiera del loro paese, non so se ciò corrisponde alla realtà in quanto le Filippe comprendono ben 7000 isole, fate voi e scegliete la vostra, c'è persino Boracay una località che si sta ispirando alla peggiore tradizione phukkettara.

Take it slowly è il motto da queste parti, se potete fatelo, purtroppo noi dobbiamo andare.




Partiamo da quella specie cosiddetta di areoporto con ITI la compagnia di proprietà dei resort El Nido destinazione Manila.

e successivamente per Coron, è l'unica soluzione che ci permette di essere presto a Busuanga. 

Calamian Islands, sono costituite da Busuanga - Culion - Coron ed un'altro centinaio di isole.




Se il Traveler magazine Conde Nast ha votato l'arcipelago come la destinazione turistica con le migliori spiagge in Asia, Forbes lo ha eletto come uno dei primi 10 siti di immersione al mondo, finalmente siamo a Sangat Island.


Sangat Island





Da sapere, è un po' lontana da tutto ma al centro dei siti di immersione, se non amate questa attività non andateci, noi siamo qui per questo e vi resteremo quattro giorni dedicati al Reefs and Wrecks.



Prenderò un poco di spazio in più per descrivere questa parte di Palawan poichè il contesto di gita è molto diverso, pochi dayuhan in giro molti orientali e giusto qualche grasso gringo accompagnato da piccolissima filippa.

Direttamente sull'isola di Sangat ci sono diversi siti facili da visitare, iniziamo da questi per prendere una giusta confidenza.

Tralasciamo il Sangat House Reef dove si può praticare snorkeling facilmente in qualsiasi momento dalla spiaggia.



Partiamo per un giretto informativo

100 Php Phippi per ingresso nella parte opposta al resort di Sangat in dieci minuti di barca arriviamo al sito di un relitto di una cannoniera.E' un'immersione delle più facili,il relitto inizia a soli tre metri di profondità e considerata la perfetta visibilità si snorka e si gusta senza la minima difficoltà.


Lusong Reef, isola omonima


altri 20 minuti per raggiungere questa isola, la barriera si estende per circa 2 km fino ad una baia riparata, facile su una profondità massima di 15 mt e piena visibilità, in fronte all'isola giace il relitto di una cannoniera appruata a circa nove mt di profondità la cui poppa sporge dall'acqua.





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