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Il Pantheon, spiegato ai bambini

Il Pantheon, spiegato ai bambini: l’antico tempio dedicato a tutti gli dei romani è stato successivamente trasformato in una chiesa. Il suo nome completo oggi è infatti: “Basilica collegiata di Santa Maria ad Martyres“. Questo ha permesso all’antica costruzione di giungere quasi intatta fino a noi. Oggi il Pantheon si trova naturalmente nel centro storico di Roma, di cui costituisce una delle principali attrazioni. Nonostante appaia relativamente piccolo, il Pantheon è un monumento enorme: basti considerare che la sua famosissima cupola ha un diametro di 43,44 metri il che le permette di primeggiare (oltre che di fare da modello) a moltissime opere successive. La cupola di San Pietro misura infatti ‘solo’ 42,52 metri. La grande Cupola che Brunelleschi costruì per chiudere il Duomo di Firenze ha una diagonale di 41,47 metri. Perfino Santa Sofia, grande moschea di Istanbul, si ferma a 31, 24.

Il Pantheon, visto da Piazza della Rotonda

Anche in altezza il monumento è “traditore”: sembra infatti relativamente basso, soprattutto se visto da lontano. Ma in realtà basta confrontarlo con gli edifici moderni che lo attorniano per rilevare facilmente che è alto come un edificio di sei/sette piani e il Pantheon è in parte sotto il livello del suolo.

Una breve storia del Pantheon

La grande scritta appena sotto al timpano ci indica chiaramente chi e quando fece costruire il tempio: “M-AGRIPPA-L-F-COS-TERTIUM-FECIT” che tolte le abbreviazioni e tradotto suona: “Lo costruì Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta“. Poiché sappiamo con esattezza che il terzo consolato di Marco Agrippa risale a 27 anni prima di Cristo possiamo facilmente dedurre che il Pantheon ha esattamente 2049 anni.

In realtà, il Pantheon come lo vediamo oggi non è quello originale di Agrippa. Fu infatti restaurato un paio di volte e poi rifatto completamente da Adriano. Quello che vediamo oggi è quindi il tempo risalente al primo secolo dopo Cristo.

Nel 608, l’imperatore Foca (che naturalmente governava da Costantinopoli) fece dono del Pantheon al Papa che immediatamente consacrò l’antico monumento come chiesa. Da quel momento, a parte alcune spoliazioni il monumento è giunto intatto fino a noi.

Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini

Il Pantheon è legato alla famosissima “pasquinata” (ovvero una frase ironica, riferita ai potenti) sul bronzo. Nel 1625 il bronzo che ricopriva le travi del pronao fu asportato dal Papa Urbano VIII Barberini per essere riutilizzato. La destinazione finale erano i cannoni di Castel Sant’Angelo. Il Papa, però, per ingraziarsi il popolo, che mal sopportava le spoliazioni degli antichi monumenti, disse che il bronzo sarebbe servito per il baldacchino papale di San Pietro (affidato al Bernini). In realtà oggi sappiamo che solo l’1,8% del bronzo del Pantheon finì al Bernini: il resto finì nei cannoni.

La pasquinata, quindi, che può essere tradotta come “Quello che non hanno fatto i barbari, l’hanno fatto i Barbernini“, illustra bene il danno che la famiglia Barberini apportò a Roma.

Il pronao

Il fianco del Pronao e il Pantheon

La grande struttura del Pantheon è anticipata da un pronao, ovvero un ingresso monumentale, sostenuto da colonne. Il grande pronao esprime la sua mole solo una volta che ci si è dentro: le colonne misurano infatti ben 14 metri d’altezza. Le grandi colonne sostengono il soffitto che, come abbiamo già detto, è stato privato del bronzo originale.

L’interno del Pantheon spiegato ai bambini

Geometricamente, l’interno del Pantheon è un cilindro coperto da una semisfera. Le misure, però, non sono casuali: l’altezza è infatti uguale al diametro. In questo modo si potrebbe collocare all’interno del Pantheon una sfera di 43 metri di diametro. L’interno impressiona per la grandezza e la maestosità. I marmi colorati sono quelli originali romani. Lo spazio sulle pareti è diviso tra piccole nicchie sostenute da colonne, tabernacoli e alcune famosissime sepolture.

L’interno del Pantheon spiegato ai bambini

Lo sguardo viene naturalmente attirato dalla grande cupola che ha un grande buco al centro (sì, quando piove, nel Pantheon entra l’acqua!) e lascia a bocca aperta per l’arditezza della costruzione.

Le sepolture illustri

Una delle attrazioni principali del Pantheon, sono le sepolture di uomini illustri. Nel grande monumento sono infatti sepolti Annibale Carracci, Baldassarre Peruzzi ma soprattutto, Raffaello Sanzio.

Sono qui sepolti anche i primi due re d’Italia: Vittorio Emanuele II e Umberto I.


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