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Com’è la mostra sui Farnese a Parma?

I Farnese: architettura, arte, potere“: così si intitola la mostra che ha aperto il 18 marzo al palazzo della Pilotta di Parma. La mostra rimarrà aperta fino al 31 luglio 2022. Il titolo della mostra spiega bene gli argomenti che la mostra intende trattare, soprattutto nella sua prima parte: decisamente più compatta. La mostra è infatti divisa in due ambienti separati all’interno dello stesso grande palazzo della Pilotta. La prima parte è dedicata all’architettura e al potere con disegni dei vari palazzi della nobile famiglia. Ci sono filmati e un bellissimo plastico della proprietà di Caprarola, oltre alla storia della creazione dei diversi palazzi. Al contempo si spiega l’ascesa al potere della famiglia Farnese. I diversi ambienti in cui è divisa la prima parte della mostra sono ricchissimi di materiale interessante, con pannelli esplicativi precisi e interessanti.

La seconda parte della mostra è invece più dispersiva, tra sale staccate tra di loro e poco coerenti. Ma vediamo più in dettaglio come è organizzata la mostra sui Farnese a Parma.

La mostra sui Farnese a Parma: prima parte

Come detto in precedenza, la prima parte della mostra è quella più compatta e interessante. Si dipana a fianco dell’ingresso (ingresso posizionato di fronte al grande scalone d’onore del palazzo) e consta di alcune sale in cui sono posizionati alcuni quadri: soprattutto ritratti della famiglia Farnese, alcuni anche decisamente importanti. Inoltre sono qui posizionati pannelli esplicativi, schemi, e una moltitudine di disegni, plastici e alcuni filmati che illustrano molto bene non solo la storia della famiglia ma anche la genesi dei grandi palazzi dei Farnese. Da Caprarola a Piacenza a Parma a Roma.

Sebbene forse un po’ carente dal punto di vista dell’accessibilità delle persone disabili, e di certo un po’ labirintica questa parte della mostra è sicuramente la più interessante dal punto di vista storico. E’ anche la più piacevole da seguire grazie ai grandi e numerosi pannelli esplicativi che guidano il visitatore nonostante la disposizione delle stanze sia necessariamente caotica vista la struttura del palazzo.

La mostra sui Farnese a Parma: seconda parte

Terminata la visita alla prima parte si passa alla complessa seconda parte. Si devono attraversare i voltoni della Pilotta e salire lo scalone d’onore. Si passa davanti al Museo archeologico nazionale e si arriva al piano superiore dove si trovano gli ingressi ai gioielli più importanti del palazzo della Pilotta: la biblioteca Palatina, la Galleria Nazionale e il meraviglioso Teatro Farnese. Bisogna specificare che il biglietto per la mostra NON comprende la visita alla Galleria Nazionale, a meno di pagare un extra.

Davanti a tutti questi ingressi ci si trova spaesati: gli addetti vengono in aiuto ma qualche cartello in più avrebbe sicuramente aiutato.

La Biblioteca Palatina

Di certo, la parte più spettacolare della mostra. Nella sala principale della biblioteca Palatina sono stati posizionati diversi oggetti d’arte appartenuti alla famiglia Farnese. Si tratta principalmente di curiosità che solo una famiglia nobile di questa portata poteva permettersi, ma proprio per questo sono estremamente interessanti. Questi oggetti d’arte sistemati tra i tantissimi tomi della biblioteca Palatina aiuta sicuramente ad aumentare il fascino dell’esposizione.

Pezzo di punta di questa parte dell’esposizione è di certo il cammeo (o tazza) Farnese: opera in agata del diametro di 20 centimetri, realizzata in epoca ellenistica. Ma in generale tutte le opere posizionate nella biblioteca sono curiose e interessanti e rendono questa parte della mostra di certo la più spettacolare, tra quelle allestite appositamente.

La stanza del Quattrocento

Usciti dalla biblioteca Palatina comincia la parte più confusionaria della mostra. A fianco della Palatina è stata allestita una stanzetta con alcuni quadri risalenti al Quattrocento. Stanza di difficile interpretazione: ampia a sufficienza per contenere alcuni grandi quadri, ma troppo piccola per dedicare ad ognuno di essi lo spazio necessario. Inoltre si è costretti – in ingresso ed in uscita – a passare tutti per la stessa porta. In periodo di Covid forse si poteva gestire meglio la situazione che è sicuramente pericolosa nei giorni di maggiore afflusso.

Il teatro Farnese

Usciti dalla stanza del Quattrocento si entra nel meraviglioso Teatro Farnese, vero e proprio gioiello della Pilotta. Inserito giustamente nel percorso della mostra è però una delle attrazioni principali del Palazzo della Pilotta anche al di fuori del periodo della mostra sui Farnese.

Il percorso parte dalla zona sotto alle gradinate e prosegue poi nella grande cavea. Da qui, però, comincia anche la follia organizzativa della mostra.

Dalla cavea del Farnese è infatti possibile uscire attraverso due porte che portano entrambe nel retropalco dove si trovano i bagni. Fortunatamente un cartello indica la prosecuzione della mostra che altrimenti, si potrebbe pensare, finisca qui con la veduta dello spettacolare teatro.

La stanza Farnese

Di certo, la stanza più folle di tutta l’esposizione. Come si diceva, dalla cavea del Farnese una freccia indica la prosecuzione della mostra. Il corridoio che ci si trova a percorrere porta ai bagni nel retropalco. E’ una zona del palazzo della Pilotta particolarmente complessa dal punto di vista architettonico dove la modernità si mescola all’antichità senza soluzione di continuità. Si ha inoltre la sensazione che la mostra sia praticamente terminata: sensazione accresciuta dal fatto che non si vedono più pannelli esplicativi o il logo della mostra.

Il corridoio che ci troviamo a percorrere porta verso una stanza illuminata al termine di esso e viene quasi naturale saltare una stanza che si apre anonima e senza nessuna indicazione sulla nostra destra.

La stanza, totalmente rimodernata sembra inserirsi casualmente nel percorso di mostra. Si apre con alcuni affreschi staccati del Correggio: importantissimi e di certo sacrificati. Ma subito dietro compare, con enorme sorpresa del visitatoreLa schiava turca“: capolavoro del Parmigianino e pezzo da novanta della Galleria Nazionale di Parma.

Davvero si fa fatica a capire come mai un quadro di tale importanza sia stato inserito in una stanza così secondaria, poco indicata e sacrificata. D’altro canto, però, il quadro è stato posizionato ad un’altezza tale che è possibile avvicinarsi ed ammirarne tutti i dettagli.

L’ultima stanza: il trionfo da tavola e gli ultimi pezzi

Uscendo dalla stanza dei Farnese si arriva all’ultima grande e confusionaria sala. Siamo all’interno di una vastissima sala dietro al teatro Farnese, organizzata su più livelli e ben poco leggibile. I pezzi sembrano essere messi alla rinfusa, anche se si trovano diversi oggetti di pregio tra cristalli e ceramiche.

Il pezzo che domina la sala però è il grande trionfo da tavola: non certo un pezzo preziosissimo, ma più che altro una grande curiosità.

Conclusione: com’è la mostra dei Farnese a Parma?

Si tratta sicuramente di una mostra che vale la pena visitare sia per l’approccio sia per le opere presentate. La prima parte è sicuramente più razionale mentre la seconda sembra sia stata creata solo per giustificare il prezzo del biglietto (eccezion fatta per la Biblioteca Palatina) e permettere al visitatore di vedere qualche pezzo da novanta della collezione statale presente a Parma. Grida vendetta il posizionamento della Schiava turca. Una maggiore attenzione al visitatore con qualche cartello in più per indicare la direzione, magari una mappa stampabile del percorso, avrebbero sicuramente giovato.

Dov’è la mostra sui Farnese a Parma?

La mostra è sistemata nel palazzo della Pilotta, in pieno centro a Parma. Il grande Palazzo si trova a pochi passi da piazza Duomo o da Piazza Garibaldi. Dopo la visita alla mostra conviene attraversare il torrente Parma e rilassarsi nel bellissimo Giardino Ducale.


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