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L’Isola del Drago del Lago d’Orta

La leggenda del drago sconfitto da San Giulio

Hai mai sentito parlare dell’Isola del Drago del Lago d’Orta? No? Allora devi sapere che l’isola di San Giulio, prima di diventare la meta preferita dei turisti del lago e di essere la location del romantico Borgo Ventoso del film “La Corrispondenza”, era famosa per la leggenda del drago sconfitto da San Giulio.

L’Isola del Drago del Lago d’Orta: leggenda o Verità?

La storia racconta che ai tempi dell’imperatore Teodosio, nella seconda metà del IV secolo, due fratelli religiosi provenienti dall’isola di Egina giravano per l’Italia con la missione di divulgare il cristianesimo e convertire le popolazioni pagane. I loro nomi erano Giulio e Giuliano, i quali, con il beneplacito dell’Imperatore, partirono con l’intento di riuscire ad evangelizzare le popolazioni pagane ed edificare ben cento chiese.

Il cammino durò a lungo e i problemi con le popolazioni pagane furono molti, ma la fede che li guidava era così forte da spingerli a continuare nella loro missione, fino ad arrivare sulle rive del Lago d’Orta.

Osservando il lago, Giulio si convinse a costruire la centesima chiesa su quell’unica isola, ma venne sconsigliato dalla popolazione del posto, in quanto dicevano che quello scoglio era l’Isola del Drago del Lago d’Orta, abitato da terribili rettili e soprattutto da un feroce drago. Nessun barcaiolo osò accompagnare i due missionari in quel posto maledetto da Dio. A quel punto Giulio, sulle rive del lago, pregò il Signore che miracolosamente rese il suo mantello solido e impermeabile, in modo da permettergli di attraversare le acque. Arrivato sull’isola, il missionario sconfisse i rettili e il temibile drago con facilità, scacciandoli per sempre dall’isola, il tutto sotto gli occhi attoniti dei contadini e dei barcaioli che osservavano dalle sponde del lago. Dopo tali prodigi, i paesani si affrettarono sull’isola per implorare Giulio di convertirli e per aiutarlo a costruire quell’ultima chiesa della sua missione. All’isola venne dato il nome del Santo e all’interno della chiesa venne posto il suo corpo a eterna memoria dell’episodio.

Credi che sia la solita leggenda di conversione come se ne sentono in tanti altri posti? Forse cambieresti idea se sentissi Suor Maria Raphaela, l’unica tra le sorelle che vivono nel convento dell’isola che ha il permesso di avere contatti con l’esterno. Lei si prende cura della foresteria e accoglie anche i visitatori della Basilica, ai quali racconta la leggenda con enfasi. Inoltre,  a  chi ancora fosse scettico, mostra nel retro dell’altare l’incredibile prova materiale che la leggenda sia vera: una vertebra di drago che pende dall’alto, proprio sopra un modellino di metallo del mostro.

Modellino di Drago nella Sacrestia della Basilica di San Giulio

C’è chi dice che questo grande osso sia appartenuto a un dinosauro lacustre o a una balena, ma il dubbio rimane…

Quindi non ti rimane che verificare di persona se l’Isola del Drago del Lago d’Orta sia solo una leggenda!

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