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Studio Aci-Bosch: gli ADAS riducono del 45% il rischio tamponamenti

La presenza a bordo di sistemi attivi di assistenza alla frenata, riducono del 45% il rischio di tamponamento: in media, quasi 1 tamponamento su 2 è evitato grazie a tale tecnologia. Un dato non trascurabile se si considera che gli incidenti per tamponamento rappresentano circa un terzo del totale.

E’ questo il risultato dello studio presentato da Automobile Club d’Italia e Bosch realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo di ACI in collaborazione con il Politecnico di Torino – volto a dimostrare l’efficacia del sistema di assistenza alla frenata negli incidenti per tamponamento. Per condurre lo studio, è stato necessario incrociare una serie di dati, fra questi: le informazioni sulle percorrenze provenienti dalle “scatole nere” di un campione italiano di 1,5 milioni di veicoli nel 2017 e 1,8 milioni nel 2018; le informazioni sulla natura degli incidenti estratte dal database ACI-ISTAT; i numeri relativi ai modelli di autovetture circolanti.

L’indagine pubblicata lo scorso anno valutava – per la prima volta – l’efficacia specifica di alcuni sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) in relazione ai chilometri percorsi in un anno. Lo studio rivelava che un veicolo immatricolato da più di quindici anni presenta quasi il 50% di probabilità in più di essere coinvolto in un incidente grave rispetto a uno immatricolato da soli due anni. I risultati della ricerca evidenziavano anche come i modelli dotati di un numero maggiore di ADAS siano coinvolti in un incidente 5,7 volte ogni milione di chilometri, mentre i veicoli sprovvisti di tali tecnologie sono esposti a un rischio triplo, rimanendo coinvolti fino a 15 volte ogni milione di chilometri percorsi.

Inoltre, in relazione all’efficacia del sistema di assistenza alla frenata, è stato dimostrato che alcuni modelli di veicoli dotati di questo sistema hanno fino al 38% di probabilità in meno di essere coinvolti in un incidente stradale rispetto alle vetture che ne sono sprovviste, sottolineando come la diffusione delle auto dotate del sistema di assistenza alla frenata sulle nostre strade sia ancora limitata.

“Una maggiore e più accessibile diffusione dei dispositivi ADAS rappresenta una straordinaria opportunità per ridurre il numero dei sinistri sulle strade”. Lo ha dichiarato Giuseppina Fusco, Presidente della Fondazione Caracciolo e Vice Presidente di Automobile Club d’Italia. “Questo, tuttavia – ha aggiunto Fusco – non ci esonera dall’impegno educativo nei confronti dei conducenti, chiamati sempre più all’adozione di comportamenti di guida vigili e rispettosi delle norme, per un modello di condivisione della strada, nel quale possano circolare in piena sicurezza autovetture e nuovi veicoli leggeri (monopattini e hoverboard elettrici)”.

Anche e soprattutto in relazione all’efficacia delle tecnologie ADAS, gli standard di sicurezza ricoprono un ruolo sempre più importante nella scelta dell’auto da acquistare. Una tendenza che risponde anche all’obbligo imposto dall’Unione Europea di dotare di un equipaggiamento di sistemi di assistenza alla guida tutti i modelli di nuova omologazione che saranno introdotti sul mercato a partire dal 2022. Gli ADAS non solo supportano i guidatori in situazioni critiche o di traffico intenso, monitorando le situazioni complesse, ma aiutano anche a evitare incidenti e a salvare vite.

“Bosch è l’innovatore leader nella tecnologia per i sistemi di assistenza alla guida che, oltre a contribuire a salvare vite umane, aprono la strada alla guida autonoma”, ha affermato Gabriele Allievi, Amministratore Delegato Bosch Italia. “Come indicato dalle stime delle Nazioni Unite – ha proseguito Allievi – il 90% degli incidenti stradali è attribuibile all’errore umano. È anche per questo che ci impegniamo per rendere la mobilità sempre più sicura e a zero incidenti, ampliando il nostro portfolio con sistemi che proteggono gli utenti della strada e perfezionando costantemente le funzioni già esistenti”.



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