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di Lorenzo Petrucci
Spesso il duro lavoro ripaga, ne sa qualcosa Emiliano Shoti, centrocampista classe 2001 che quest’anno milita nell’U17 della Lazio. Un cammino lungo, pieno di ostacoli, ma allo stesso tempo ricco di gioie che ha portato il giovane calciatore ha vestire la maglia biancoceleste.
Cresciuto calcisticamente nella Vigor Perconti (importante società dilettantistica laziale, la quale ha dato i natali calcistici a Kone del Torino e Kouan del Perugia), si trasferisce alla Lazio meritatamente la scorsa estate, premio per la grande qualità che Shoti ha da sempre mostrato sul terreno di gioco, ma anche per la sua forte dedizione al lavoro e al sacrificio, tanto da giocare molto spesso - nelle sue precedenti esperienze - sotto età.
Dopo due anni e due titoli regionali laziali in bacheca arriva il momento di mettersi alla prova in una realtà nazionale: con l’U17 laziale si mette costantemente in mostra grazie alle buone prestazioni di stagione ed il suo allenatore, Valerio D’Andrea, fa di lui un elemento su cui può contare sia dal 1’ minuto che a gara in corso.
Centrocampista tutto fare, un jolly. In campo lo si vede ovunque: in difesa, a centrocampo, in attacco, senza tregua, un vero motorino instancabile. Bravo con i piedi, sia in fase di interdizione con buona attitudine difensiva, sia negli inserimenti offensivi. Un elemento che non sembra aver risentito minimamente del salto di categoria, dai dilettanti ai professionisti e che sempre più insistentemente sta per realizzare il sogno di diventare un calciatore.
Nato e cresciuto in Italia, ma con chiare origini albanesi, viene monitorato costantemente - e con un occhio di riguardo - dalla nazionale balcanica, essendo stato convocato già da tempo per diversi stage e ritiri nelle selezioni giovanili delle aquile. Con ancora pochi giorni da trascorrere prima di raggiungere la maggiore età, Shoti ha un futuro davanti e sé tutto da scrivere, un futuro che grazie al suo impegno quotidiano appare già roseo.
