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Cosa è la finta spiritualità e come riconoscerla

Quando la spiritualità diventa tossica?
Come riconoscere la falsa spirtualità e i finti guru? Come utilizzare la spiritualità nella nostra vita senza che diventi un’ ossessione?

Queste sono alcune delle domande a cui cercheremo di dare risposta in questo articolo ma prima di inziare lascia che mi presenti.
Sono Paola e mi occupo di crescita personale, ricerca spirituale e passaggio alla Quinta Dimensione di Consapevolezza. Vorrei specificare che io non ho la verità assoluta, questa è la mia verità per cui prendi quello che risuona e lascia andare il resto.
Le informazioni contenute in questo articolo potrebbero essere percepite come difficili da digerire ma hanno l’intenzione genuina di far riflettere.

Viviamo in un modo strano in cui non si riesce più a capire cosa sia reale oppure no, viviamo tra social media, teorie di complotti e conspirazioni, fatti reali talmenti surreali che sembrano finzione, rabbia, frustrazione, in cui tutti noi pensiamo di sapere la verità riguardo a quello che ci accade intorno ma in realtà nessuno di noi conosce veramente nulla, un mondo in cui diventiamo tutti tuttologi in cerca di approvazione, e in questo chaos più totale trasciniamo anche la nostra spiritualità e il vero senso della vita.

In questo articolo parleremo di come riconoscere quando stiamo vivendo la nostra spiritualità in modo ossessivo e tossico e come riconoscere quando siamo nelle mani di falsi professionisti spirituali e guru.

Ma prima di tutto, cosa è la spiritualità? E’ praticamente impossibile rispondere a questa domanda ma questo è quello che ho capito in anni di ricerca:

La spiritualità e’ quella parte di noi connessa al tutto e a qualcosa di più grande che non vediamo ma che sentiamo, un filo sottile e potente che ci connette gli uni agli altri, all’infinito, oltre il tempo e oltre lo spazio. Ognuno di noi ha un modo differente e unico di vivere ed espandere il proprio spirito, la propria anima e connettersi con il tutto.

Sfortunatamente la spiritualità viene spesso definita con etichette come New Age, Magia, Esoteria, Religione e molte altre che la fanno diventare semplicemente un dogma, un filone di pensiero, una filosofia di vita, una pratica da perseguire fine a stessa per raggiungere la cossidetta illuminazione, una parola inventata per creare separazione tra chi pensa di avere la verità assouta e chi no che in realtà non ha nulla a che vedere con l’esperienza umana.

Nell’ultimo decennio moltissimi di noi si sono aperti a pratiche definite spirituali alla ricerca di quel qualcosa di più grande di noi che dia senso alla nostra esistenza, pratiche come la meditazione, lo yoga, il reiki, la guarigione energetica, le costellazioni, la cristalloterapia, le regressioni di vite passate, le letture dei registri akashici e i ritiri spirituali con maestri e guru sono solo alcune delle attività a cui molti di noi si sono rivolti.

Ed è assolutamente fantastico come il mondo si stia aprendo sempre di più ad una cosapevolezza che vada oltre il mondo fisico ma come in tutte le cose, quando si passa da estremo all’altro, si rischia di perdere il senso della misura e dell’equilibrio.

La spiritualità non ha lo scopo di sostituire completamente il mondo fisico, non ha come obiettivo quello di rimuovere il nostro senso critico e non ha nemmeno l’obiettivo di premiare chi decide di dedicarsi alla ricerca di se stesso e ad una maggiore consapevolezza.

E’ una chiamata che arriva dall’interno quando siamo pronti ad aprirci ed ad accettare il fatto che ognuno di noi è perfettamente imperfetto e che non sappiamo nulla nel sapere tutto.

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QUANDO LA SPIRITUALITA’ DIVENTA TOSSICA

E’ molto comune buttarsi a capofitto in pratiche e ricerche spirituali quando abbiamo il nostro risveglio spirituale, è normale volersi isolare dal mondo, è anche molto normale sentirci dei pesci fuori dall’acqua quando il nostro terzo occhio si apre e all’improvviso cade il velo e vediamo oltre ma, quando questo diventa l’unico obiettivo della nostra vita, stiamo percorrendo la strada della spiritualità tossica e stiamo sviluppando una dipendenza da tutto ciò che ci fa sentire diversi dai nostri simili semplicemente perchè la realtà in cui viviamo non ci piace o non la consideriamo abbastanza per noi.

E’ necessario fermarsi di tanto in tanto e chiedersi effettivamente il perchè approcciamo una determinata attività spirituale o ci avviciniamo ad una determinata terapia: lo facciamo perchè crediamo che ci aiuterà a trovare risposte o lo facciamo perchè abbiamo letto da qualche parte che ci aiuterà a diventare illuminati? Lo facciamo perchè sentiamo dentro di noi che ci darà l’opportunità di conoscere meglio noi stessi o lo facciamo perchè in trend? Lo facciamo perchè ci viene naturale o ci stiamo sforzando per rientrare in una categoria?

Nessuna pratica spirituale è destinata a rimanere con noi per tutta la vita; nell’arco della nostra esistenza esiste solamente una costante, il cambiamento, che inevitabilmente ci chiederà ad un certo punto di lasciare indietro il vecchio per conoscere il nuovo.

COME RICONOSCERE FINTI PROFESSIONISTI SPIRITUALI E FINTI GURU

Ora che abbiamo parlato di come riconoscere quando viviamo la spirtualità in modo tossico e ossessivo affronteremo l’argomento di come riconoscere falsi professionisti spirituali e falsi guru. Questo è un argomento chiave e anche molto delicato in quanto, come capirai leggendo il resto dell’ articolo, la finta spiritualità utlizza a tutti gli effetti tecniche di manipolazione molto simili a quelle dell’abuso mentale ed emozionale.

Ecco 5 segnali che indicano che ci siamo rivolti a qualcuno nell’ambito spirituale che non lo fa per vocazione ma è spinto da altri motivi.

1. I finti professionisti nella spiritualità e i finti guru alimentano costantemente le nostre insicurezze offrendoci la loro soluzione come l’unica valida in circolazione.
Chi lo fa per vocazione invece tenderà sempre a rassicurarci e calmare le nostre paure mostrandoci quanto siamo in realtà forti e resilienti.

2. Chi alimenta la finta spiritualità, inoltre, tende ad utilizzare eventi negativi accaduti nella nostra vita per manipolare le nostre decisioni e spingerci ad intraprendere determinate azioni.
Chi invece lo fa per vocazioni ci aiuterà a reinterpretare eventi traumatici accaduti nella nostra vita per mostrarci lati positivi di noi stessi che tendiamo a sottovalutare.

3. I finti guru e i finti professionisti ci dicono cosa fare come se fossero i custodi di una verità assoluta che solo loro conoscono e ci trattano come se fossimo sbagliati o rotti. I professionisti che invece lo fanno genuinamente per aiutarci, insistono sempre sul fatto che ognuno di noi ha la propria verità e ci incoraggioano a lasciare indietro tutto quello che non risuona con noi.

4. Chi si occupa di spiritualità in modo non genuino tende a denigrare e svalutare i nostri valori personali e le nostre esperienze come se fossimo in qualche modo indietro rispetto a loro o immaturi.
Chi invece lo fa genuinamente ci aiuterà a capire che non siamo in gara con nessuno e che ognuno di noi ha un viaggio unico da percorrere.

5. I finti professionisti spirituali e i finti guru cercano in tutti i modi di creare dipendenza in modo da farci tornare e acquistare costantemente i loro servizi come unica soluzione possibile.
Chi invece approccia questa come professione in modo genuino, tende a creare soluzioni che ci rendano indipendenti e autonomi e a proproci solo ed esclusivamente quello di cui potremmo avere bisogno solo in quel preciso momento.

Ti ringrazio di aver letto questo articolo e spero che ti abbia dato degli spunti interessanti e se lo ritieni opportuno, sentiti libero di condividerlo.

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