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Ecco Chi ha Davvero Paura del Cardinale Burke

Articolo censurato dai poteri forti su qualche blog cattolico. Lo pubblico io qui omettendo il nome dellautore onde evitare rappresaglie moderniste di stampo stalinista.

«Chi ha paura del Cardinale Burke?»: se lo chiedeva non più tardi del 22 marzo La Nuova Bussola, titolando un buon articolo nel quale Andrea Zambrano faceva le pulci a Pierluigi Castagnetti, ex deputato del Pd, democristiano di sinistra, che su Facebook ha pesantemente attaccato il Cardinale Raymond Leo Burke, reo di girare l’Italia «per fare conferenze contro le tesi del Card. Kasper (in effetti contro Papa Francesco) sul tema della famiglia». Senza dover far troppa fatica, Zambrano ha potuto confutare puntualmente le accuse di Castagnetti, mostrando come la posizione del Cardinale Burke sia non solo ineccepibile, ma più che opportuna nell’attuale situazione della Chiesa.

Eppure, quella domanda, «Chi ha paura del cardinale Burke?» è sempre lì ad attendere risposte, altre risposte, ed è tutt’altro che oziosa. Perché, tra coloro che hanno paura del Cardinale Burke c’è anche un eminente collaboratore de La Nuova Bussola e nessuno se n’era accorto, o magari non aveva voluto dirlo, neanche alla Bussola stessa: si tratta di Massimo Introvigne, sociologo torinese e reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica, vero e proprio maestro di pensiero per i confratelli ai quali ha recentemente recapitato una circolare, in cui riserva al Cardinale Burke critiche ancora più pesanti di quelle di Castagnetti.

Per spiegare come, nell’attaccare l’azione del Cardinale Burke in difesa della dottrina e della morale cattoliche, un cattolico di destra sia ancora più radicale di un cattolico di sinistra ci vorrebbe un bravo sociologo. Ma sociologi così non ce ne sono e, quindi, bisogna arrangiarsi con delle semplici osservazioni.

Nella lettera di Massimo Introvigne ai confratelli, che ha sbalordito per primi molti degli stessi destinatari, il reggente nazionale vicario ribadisce che «Alleanza Cattolica raccomanda ai suoi soci di non partecipare, e come associazione non partecipa, a iniziative che vedano protagonista S.E. il cardinale Burke», aggiungendo che le «stesse considerazioni fatte per Burke valgono per alcuni vescovi, come S.E. mons. Schneider e S.E. mons. Oliveri, ma la loro visibilità è molto minore di quella di S.E. il cardinale Burke».

Qual è la ragione di questa damnatio nei confronti del Cardinale statunitense? Semplice: il Cardinale Burke, spiega Massimo Introvigne ai confratelli, «appare organicamente inserito in un network anticonciliarista», «non per quello che dice – può anche reiterare le professioni di fedeltà al Papa e al Concilio al mattino, al pomeriggio e alla sera, anche se qualche volta si esprime diversamente – ma per quello che fa».

E allora, che cosa fa di tanto grave il Cardinale Burke per meritare di essere isolato moralmente da Alleanza Cattolica? Potrebbe essere questa la prossima domanda che si pone La Nuova Bussola. E il suo eminente collaboratore Massimo Introvigne, utilizzando la circolare riservata ai confratelli, potrebbe spiegare che questo “terribile” porporato: tiene conferenze in luoghi inopportuni, concede «interviste ripetute a blog anticonciliaristi», parteciperebbe a «riunioni carbonare» in cui «si parla di come “resistere” al Papa», sarebbe colpevole di «interferenze improprie nella questione dei Francescani dell'Immacolata» e di «sostegno alla prossima Marcia della Vita» del 10 maggio.

Tra i capi di accusa finali (in tutto sono 8) c’è inoltre il seguente: «Non solo firma, ma promozione – stando a voci di persone di solito bene informate - organizzazione Supplica al Papa sul Sinodo». Supplica su cui, ricorda Massimo Introvigne nella lettera ai confratelli, Alleanza cattolica ha espresso «un giudizio del tutto negativo», per cui rimanda al promemoria del capitolo di febbraio. Per la cronaca, la Supplica, senza contare sul potente contributo di Alleanza Cattolica, ha superato le 150.000 firme in tutto il mondo ed è stata citata da Sandro Magister e dal vaticanista de Le Figaro Jean-Marc Guénois come una delle più forti espressioni di resistenza alle tesi del Cardinale Kasper.

Nel suo articolo Zambrano confuta gli attacchi di Castagnetti al Cardinale Burke e spiega tra l’altro: «Insomma, per Castagnetti un Cardinale che propone conferenze per difendere la dottrina dei Papi e del Magistero, è un pericoloso precedente. Ma se l'ex presidente del Ppi fosse venuto a Correggio, si sarebbe reso conto che Burke non ha fatto né più né meno che presentare la dottrina teologica, canonica e magisteriale in materia di comunione ai divorziati e famiglia». 

Se queste argomentazioni possono mettere al loro posto l’ex parlamentare del Pd, non sono sufficienti per replicare al più radicale Massimo Introvigne. Per spiegare come e, soprattutto, perché il leader de facto di Alleanza Cattolica stia lavorando con tanta foga per collocare questa Associazione alla sinistra del cattocomunista Castagnetti, si diceva, ci vorrebbe un bravo sociologo e, quindi, non ci rimane che chiedere allo stesso Introvigne di provare a spiegarlo lui, sperando che, almeno questa volta, si degni, contrariamente al suo inveterato costume, di rispondere.



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