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Lettera aperta di Rosario Targia a sostegno della riammissione al sacerdozio di Padre Domenico

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta pubblicata qualche giorno fa da Rosario Targia, in cui rivolge un accorato appello a Tutti Coloro Che sostengono Padre Domenico affinchè venga riammesso ai suoi pieni esercizi spirituali. Per chi desiderasse contattarlo, a questo link trovate il suo profilo Facebook.

Lettera aperta per tutti coloro che, come me, ancora amano, stimano e rispettano Padre Domenico Giuseppe Costanzo. Sono trascorsi tre anni – esattamente Luglio 2015 – da quando Padre Domenico ha ricevuto una ingiustificata e dispotica disposizione scritta dai suoi superiori, che sapeva tanto dell’inizio di una lunga inquisizione e persecuzione tipica medioevale di lasciare Castelbuono ed il convento dei Cappuccini e trasferirsi a Reggio Calabria, con l’ordine di non mettervi più piede. Questa lettera è caduta come un macigno sulla testa di Padre Domenico provocandone stati depressivi di ansia e fibrillazioni cardiache che hanno messo in serio pericolo le sue condizioni di salute, e che ancor oggi gli hanno lasciato aperta una ferita insanabile. Lui a malincuore umilmente ha obbedito a tale disposizione chiedendosi ancora oggi il perché di questo esilio, con la consapevolezza che la nuova destinazione doveva essere come una prigione, l’ultima dimora della sua vita terrena. Mi son sempre chiesto ed ancor oggi mi chiedo, e penso che molti di voi si son chiesti e si chiedono, quale è stato il motivo di una così ingiusta, scellerata e dispotica disposizione che non è stata altro che un sovrabuso di quel potere dei suoi superiori che indegnamente hanno ricevuto per mettere in atto uno scempio così meschino come quello di allontanare Padre Domenico dal convento dei Cappuccini dove lui ha dimorato da quasi 50 anni, dal lontano anno 1969, facendone un punto di riferimento per tutti: bambini, giovani ed anziani, con svariate iniziative che hanno contribuito alla crescita umana, sociale e culturale del nostro paese. Lontano dal popolo, dai suoi bambini, dalle persone che lui ha tanto amato e continua ad amare e costretto a malincuore, stanco, avvilito, umiliato dalle continue ingiuste e meschine persecuzioni a dare le sue dimissioni alla venerabile età di 85 anni dopo 60 anni di sacerdozio encomiabile dall’ordine francescano che lui ha tanto amato e continua ad amare, frutto di una chiamata divina ricevuta a 12 anni, iniziando così il viaggio che il Signore gli ha affidato di portare le grazie da lui ricevute a tutti avendo avuto sempre il carisma di essere positivo e propositivo. Ha chiesto umilmente al vescovo di accoglierlo come sacerdote per continuare il suo esercizio spirituale, nella sua Diocesi, ma non è stato accolto. Ora io faccio appello a tutti coloro che come me tengono a cuore Padre Domenico di farci portavoce attivamente presso Papa Francesco che il 15 settembre viene a Palermo affinché venga riammesso immediatamente ai suoi pieni esercizi spirituali di poter continuare ad essere l’Eterno Sacerdote scelto dalla chiamata dal Signore sin da bambino a 12 anni. Spero in una vostra attiva collaborazione. Chiunque vuole collaborare mi contatti in privato
Grazie.



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