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Figli, perché?

Il ministro Giorgetti ha dichiarato l'altro ieri al Meeting: "Il tema della natalità è un tema fondamentale: non c'è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che abbiamo oggi in questo paese. Il sistema si tiene se le generazioni hanno una continuità, se c'è una solidarietà intergenerazionale." Il medesimo concetto è stato ribadito ieri dal suo vice, Maurizio Leo, sempre al Meeting. Da qui l'impegno congiunto di mettere in campo ogni misura possibile, ogni incentivo affinché si torni a fare Figli (in Europa siamo da almeno vent'anni il paese che fa di meno).


C'è qualcosa che stona in tutto questo? Sì: la strettissima correlazione tra natalità e stabilità economica dell'Italia. In altre parole, tra vita ed economia. Non ho ancora sentito nessuno dire che bisogna Fare Figli per la gioia che dà fare figli, per l'arricchimento interiore che deriva dall'essere genitori e prendersi cura dei suddetti figli: stare attenti ai loro bisogni, dare ad essi risposte, seguire il loro percorso di crescita, educarli. No, di questo non si parla, o almeno dai politici queste cose non le ho mai sentite. Bisogna fare figli per questioni economiche: se non si fanno crolla tutto il sistema.

Non si scopre niente di nuovo, intendiamoci. Storicamente, e pressoché in ogni cultura del mondo, la messa al mondo dei figli ha sempre avuto prevalentemente la funzione di sostegno e cura dei genitori una volta che questi invecchiavano e non avevano più possibilità di sostenersi autonomamente. Succede ancora oggi in Africa, certe parti dell'Asia. E succedeva anche qui da noi fino a due-tre generazioni fa. I nostri nonni e bisnonni non facevano otto-dieci figli per assecondare le gioie della genitorialità, ma per assicurarsi un sostegno nella vecchiaia. Quindi niente di nuovo sotto il sole: mettere al mondo figli ha sempre avuto, pur con diverse modalità, queste motivazioni, che sono appunto fondamentalmente economiche.

Ecco perché mi viene da sorridere quando leggo di chi si scandalizza ad esempio per il fatto che in certi paesi la cosiddetta GPA è legale anche dietro corresponsione di una somma in denaro. Ci si straccia le vesti perché così si alimenta un turpe mercato, una indegna economia, e non ci si accorge che nella nostra cultura i figli sono già considerati funzionali a un mercato e a un'economia. Come spesso succede, si guarda il micro e non ci si accorge del macro. Oppure, per stare su qualcosa di più attinente a CL e al Meeting, si guarda la pagliuzza e alla trave tanti saluti.


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