Get Even More Visitors To Your Blog, Upgrade To A Business Listing >>

Catturare l’inanimato? Fotografiamo in modalità still life!

Recuperando i principi compositivi delle nature morte dei grandi pittori rinascimentali, le fotografie still life rivelano una caratteristica essenziale che qui preme sottolineare: non importa quello che si vuole fotografare, ma come lo si fa. Di fronte ad un soggetto immobile, il Fotografo, alla stregua di un pittore, può liberamente concentrare l’attenzione sui principali elementi contestuali: colore e tono, forma e struttura, composizione e gusto decorativo.

Coloro che sono abituati alla caccia fotografica, quindi alla strenua ricerca dell’attimo decisivo in qualunque situazione ambientale, riscoprono con le fotografie still life l’arte di creare scatti rilassati, dai tempi prolungati e di elevata qualità pittorica. Proprio per la totale libertà che vige nello scegliere gli Oggetti e i loro abbinamenti, la composizione di una natura morta può dare molta soddisfazione al fotografo più o meno professionale. Ma entriamo nell’inquadratura…

Quanti soggetti in un’inquadratura?

Le fotografie still life possono essere composte da uno più oggetti raggruppati dal fotografo: una composizione di frutta, dei fiori dai colori forti, un boccale felicemente colmo o dei bicchieri sparsi su una superficie…  tutto va bene se è in equilibrio con gli altri oggetti.

Consigliamo di partire da un solo oggetto, al quale aggiungere ed affiancare gradualmente dei suoi omologhi in modo da creare una certa continuità descrittiva e simbolica. I vari oggetti che finiranno per riempire l’inquadratura non devono essere selezionati a caso, ma in modo da creare una certa continuità descrittiva e simbolica con il tema dell’immagine.

Una buona indicazione preparatoria allo scatto prevede di scegliere un tema e di armonizzare in questa direzione tutti gli oggetti che verranno aggiunti per svolgerlo, ottenendo un finale effetto che restituisca una visione d’insieme piacevole. L’essenziale, in ogni caso, è che la composizione non presenti lacune, ovvero dei punti vuoti in cui lo sguardo dell’osservatore possa perdersi. Da sconsigliare anche l’eccesso di (s)oggetti, in quanto finirebbero per rendere confusionaria la rappresentazione. Solo un giusto equilibrio visivo, da affinare con l’esperienza, permette di creare scatti importanti ed esteticamente belli.

Ma iniziamo…

Fasi di scatto.

Prima di procedere con la sistemazione degli oggetti occorre trovare uno sfondo adatto che abbia particolare attinenza col soggetto, ma che non lo sovrasti. Lo sfondo deve armonizzarsi nell’immagine ed intensificare la particolare atmosfera del tema scelto. Vogliamo fare qualche esempio? Una raccolta di oggetti d’arte dell’epoca vittoriana si armonizzeranno meglio con una superficie che richiami il periodo che non con una superficie di plastica; le composizioni gastronomiche prediligeranno un contesto che richiami un ristorante d’altri tempi, che non un ambiente metropolitano. Logicamente l’idea dello sfondo regola il rapporto tra soggetto e contesto, ma decade quando si realizzano fotografie still life creative, alle quali accenneremo in conclusione di quest’articolo.

Una volta individuato il contesto in cui immergere la natura morta, cominciamo col sistemare l’oggetto più importante e valutiamone la sua rappresentazione visiva attraverso lo schermo LCD della fotocamera. Solo quando siamo soddisfatti della sua collocazione possiamo aggiungere nell’inquadratura un secondo elemento e verificarne, sempre attraverso il dispositivo, l’armonia tra i due. Gradualmente, e coscienziosamente, riempiamo ogni lacuna del fotogramma basandoci sulle proporzioni dei pieni e dei vuoti, tendendo conto dell’intensità dei colori, dei giochi di luce e delle ombre.

Nel comporre fotografie still life non concentriamoci solamente sugli oggetti più importanti, ma curiamone in modo particolare le ombre che questi proiettano e i loro contrasti cromatici. Essenziale è poi giudicare continuamente l’equilibrio raggiunto tra gli oggetti, evidenziando il punto focale e senza procurare distrazioni all’osservatore in fase di stampa. Fondamentale: lo scatto restituisce l’atmosfera che avevamo in mente?

Alla ricerca di un’atmosfera: l’illuminazione.

Se non si è fotografi professionisti, e non si dispone di un apparato d’illuminazione particolarmente equipaggiato per ogni evenienza, è comunque possibile realizzare delle eccellenti fotografie still life utilizzando le lampade che abbiamo a disposizione in casa. I vantaggi della luce artificiale superano di gran lunga quelli della luce naturale, poiché permettono al fotografo numerose libertà di rappresentazione e colore.

Per fotografare nature morte non esiste un unico modello di illuminazione, ma è comunque preferibile adottare luci deboli e diffuse che permettano di far emergere i dettagli essenziali, ovvero quelli in grado di veicolare l’attenzione dell’osservatore. Le aree di scarso interesse, i vuoti intorno agli oggetti, possono rimanere nell’ombra, divenire anonimi.

Ricordiamo per i neo-fotografi che quando si usano lampade casalinghe bisognerebbe utilizzare sempre lampadine con la stessa temperatura della luce (espressa in gradi Kelvin sul vetro di quest’ultime) al fine di non avere colori falsati in stampa. Per dissolvere ogni dubbio possiamo comunque calibrare il bilanciamento del bianco della fotocamera a seconda di questa temperatura, al fine di ottenere scatti cromaticamente corretti. Poi, per il resto, ogni soluzione deve soddisfare il fotografo, o l’artista…

Natura morta creativa.

L’artista può comunicare emozioni, sentimenti e idee che non possono essere facilmente tradotti nel linguaggio comune. Per questo l’arte, come mezzo di espressione, ha percorso vie non sempre facilmente accessibili al grande pubblico, costringendo i critici ad un’intricata e difficile interpretazione nella speranza di rendere più esplicito il messaggio dell’artista.

I fotografi, così come gli artisti, non amano comunicare con le parole, ma è la loro arte che nasce da una reazione emotiva ed intuitiva a portare all’elaborazione intellettuale delle idee. Il fotografo e l’artista non devono lasciarsi sedurre solamente dalle necessità commerciali, dove immagine e massaggio si fanno ovvi e superficiali, ma sperimentare ed escogitare nuovi modelli per raccontare la vita e la realtà che li circonda. Per il fotografo, eleggere come soggetti degli elementi di per sé inutili ad un osservatore, significa ribaltare la classicità artistica e dare importanza agli oggetti del proprio IO, del proprio vissuto.

La fotografia still life, proprio perché permette infinite modalità di rappresentazione può essere eletta a pieno titolo come categoria di rappresentazione artistica in perfetto divenire. Rappresentazione capace di evolversi a seconda dell’occhio dell’artista/fotografo, del punto di ripresa e dello spazio in cui viene realizzata. Proprio perché il soggetto è immobile e non risente dello scorrere del tempo, le nature morte artistiche permettono di calarci, maggiormente che non con le altre modalità fotografiche, nella psiche del fotografo, nel feeling stabilito da questi con l’oggetto rappresentato, curandoci sul perché di quell’inquadratura e non di un’altra.

Lo still life permettere innumerevoli variazioni e stili… adesso tocca a voi individuare il vostro!



This post first appeared on Obiettivo Grandangolo, please read the originial post: here

Share the post

Catturare l’inanimato? Fotografiamo in modalità still life!

×

Subscribe to Obiettivo Grandangolo

Get updates delivered right to your inbox!

Thank you for your subscription

×