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Occhio ai dettagli: scopriamo la fotografia macro!

La fotografia macro (o Close-Up) è il genere fotografico che concentra l’attenzione sul molto vicino e sui soggetti piccoli o molto piccoli. Questa tecnica ci permettedi portare l’attenzione dell’osservatore su particolari difficili, se non impossibili, da notare ad occhio nudo. Non basta però uno scatto tecnicamente perfetto per ottenere una buona fotografia, specialmente per la fotografia macro che richiede delle attenzioni ed impostazioni particolari , differenti dagli altri tipi di fotografia.

Un buon modo per stupire e meravigliare l’osservatore è quello di sovvertire i naturali canoni delle dimensioni, raggiungere ed oltrepassare il rapporto 1:1 scattando fotografie macro. La macrofotografia ci permette di realizzare immagini fotografiche in cui il Soggetto, di dimensioni molto ridotte nella realtà, è ingrandito per mezzo di particolari obiettivi che funzionano come lenti di ingrandimento. Recuperando il termine di proporzioni sopra citato, per 1:1 intendiamo una riproduzione del soggetto avente la medesima lunghezza nella realtà come nella pellicola o sul sensore: se l’oggetto è lungo 10 mm nella realtà lo sarà anche nel supporto sul quale è stato catturato. Parliamo quindi di fotografie macro quando la proporzione è sbilanciata verso il soggetto. Ad esempio un rapporto 10:1 indica una straordinaria estensione del soggetto moltiplicato per 10, 1 mm equivale a 10 mm. Quando la dimensioni tra l’immagine e il soggetto si equivalgono, quindi hanno un rapporto pari a 1:1, gli obiettivi macro, sostenendo la massima correzione possibile delle aberrazioni, riescono a catturare i dettagli più minuziosi del soggetto a distanza ravvicinata.

Gli obiettivi macro

L’obiettivo è composto da un complicato sistema di lenti concave e convesse che spostandosi lungo l’asse centrale dell’ottica determinano la messa a fuoco. Dicesi a fuoco quando una fotografia ha tutti i particolari dei contorni delineati e nitidi, viceversa una foto è sfocata quando ha i dettagli confusi e gli occhi dell’osservatore devono fare un particolare sforzo per capirne il senso.

Variando a seconda dell’angolo di campo, cioè l’ampiezza di visione che riescono ad inquadrare, gli obiettivi vengono distinti in base alla lunghezza Focale, cioè la distanza in millimetri tra il piano della pellicola e il centro della lente dell’obiettivo. Per fotografare un soggetto micro, i teleobiettivi, che si distinguono per una distanza focale molto lunga e un angolo di campo ristretto, sono buoni per avvicinarsi con l’inquadratura, ma completamente inutili per mettere a fuoco il protagonista dello scatto. La maggiore lunghezza focale ci permette si di avvicinarci al soggetto, ma la distanza di messa a fuoco, in alcuni teleobiettivi pari o oltre i 90 cm, ci costringerà ad allontanarci riducendo di molto l’ingrandimento.

Viceversa i grandangoli hanno una focale cortissima e un angolo di campo molto largo, sono usati per fotografare soggetti molto grandi, riproduzioni di interni e paesaggi. Sono poco indicati per riprendere soggetti micro perché oltre una certa distanza focale tendono ad avere aberrazioni e distorsioni, in particolare ai bordi dell’immagine.

Gli obietti macro costano più delle ottiche standard, sono meno luminosi e si chiudono a diaframmi più piccoli. Le lunghezze focali tipiche per il 35 mm sono il 50 e il 100 mm, con aperture di diaframma f/2.8-32.Appunto perché sono progettati per catturare i dettagli più minuziosi, l’escursione della messa a fuoco di un obiettivo macro va dall’infinito al rapporto 1:1 o oltre. A distanza ravvicinata la loro resa è decisamente superiore a quella di un normale obiettivo usato con anelli o soffietti, un investimento assolutamente necessario per dare sfogo alla creatività macrofotografica.

La grande comodità degli zoom, ovvero degli obiettivi a lunghezza focale variabile in continuità, è quella di mantenere la messa fuoco senza costringere il fotografo a cambiare ottica. Alcuni di questi hanno la posizione macro per riprese a distanza ravvicinata, impostazione che riposiziona le lenti interne ottenendo un risultato simile all’inversione dell’obiettivo, un metodo low cost di cui parleremo tra poco… Tuttavia, in questa posizione, alcuni zoom economici hanno un forte scadimento di qualità sopratutto ai bordi dell’immagine, quindi attenzione ai dettagli quando decidiamo di acquistare!

Inversione della focale

Un trucco low cost per svolgere macrofotografia con le ottiche che abbiamo a disposizione è quello dell’inversione della focale. L’obiettivo della reflex deve essere smontato e rimontato in modo inverso sul corpo macchina con l’ausilio di appositi anelli di inversione o tenendolo, artigianalmente, fisso con la mano lungo la traiettoria del sensore. A questo punto cosa succede? Le lenti, funzionando al contrario, si trasformano in ingranditori e riproducono la realtà del soggetto in dimensioni alterate. L’ideale, per chi si voglia cimentare in questa tecnica, è quella di utilizzare i vecchi obiettivi senza chiusura automatica dei diaframmi, in modo da impostare manualmente un certo valore di chiusura che ci faciliti l’operazione di scatto concedendoci un po’ di profondità di campo. I tempi di scatto variano a seconda della lettura dell’esposimetro, considerate che abbiamo una chiusura del diaframma fisso e quindi possiamo modificare solo il valore degli ISO e la durata dell’esposizione.

Ma quale obiettivo si presta al meglio per questo esperimento? Badiamo bene: se utilizziamo un grandangolare otterremo dei rapporti di ingrandimento che vanno ben oltre 1:1, con il risultato di avere difficoltà per la messa a fuoco; viceversa i teleobiettivi, più hanno focale lunga e minore sarà il rapporto di ingrandimento, quindi possiamo scartarli a priori. Un buon compromesso lo abbiamo con focali naturali da 50 mm, che oltre ad essere maneggevoli non distorcono esageratamente la composizione dell’immagine, garantendoci nitidezza e luminosità uniforme in tutta l’area catturata.

Per mettere a fuoco bisogna avvicinarsi al soggetto (ma bisogna avvicinarsi veramente molto!) e cercare la giusta nitidezza spostandosi leggermente in avanti e indietro con il corpo macchina fino ad individuare l’effetto voluto. Attenzione a non usare la modalità live view, per quanto possa essere comoda nello studio dell’inquadratura, l’obiettivo smontato e il sensore a nudo sono un magnete perfetto per attirare sporco e polvere.

Peculiarità della fotografia è quella di eleggere a protagonisti dei suoi scatti tutti i soggetti visibili, anche i più piccoli e remoti. Fotografarli, attraverso le macro, ci restituisce un punto di vista alternativo sulla realtà circostante che non possiamo assolutamente perderci.



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