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La fotocamere DSLR, una reflex completamente digitale!

Le fotocamere DSLR (Digital Single Lens Reflex) permettono grandi possibilità di sviluppo dei portfolio personali, aiutando i principianti e solleticando la creatività dei più esperti in un continuo misurarsi con il mondo e la natura, sempre pronti ad essere fotografati.

Iniziamo il nostro articolo immaginando una breve passeggiata domenicale all’interno di un qualsiasi grande centro commerciale italiano. Da appassionati di fotografia quali siamo, non resistiamo all’idea di andare a visionare i nuovi modelli esposti nel reparto d’elettronica. Ci basta una rapida occhiata per notare che l’innovazione tecnica costruttiva delle Fotocamere continua ad offrire significati progressi nella meccanica e nell’ottica in direzione di modelli sempre più piccoli, ergonomici ed efficaci.

L’avvento delle fotocamere DSLR

Naturale evoluzione tecnologica delle Single Lens Reflex a pellicola, le Dslr sono destinate in origine ad un pubblico di soli professionisti, a causa dei costi proibitivi dei primi modelli. Dagli anni settanta con l’introduzione di servomeccanismi, ovvero strumenti che liberano il fotografo dall’obbligo di determinare manualmente i valori necessari allo scatto, quali l’autofocus, gli esposimetri digitali e i display a cristalli liquidi, la fotografia ha fatto da apripista all’ingresso del digitale nell’era contemporanea. Raggiungendo i suoi clienti più pigri, cioè quelli da scatta e fuggi, il digitale ha assunto come propria filosofia di fondo la nuova interfaccia tra essere umano e fotocamera, accentuando la delega ai servomeccanismi che decidono per conto del fotografo quali valori adottare nelle riprese.

Se il superamento della pellicola ha ridotto le possibilità di una foto sotto o sovraesposta ed accentuato notevolmente le possibilità di correggere questi e molti altri difetti al momento dello scatto o successivamente, è anche vero che ha portato ad un nuovo tipo di rapporto quantitativo/numerico con l’immagine superando il connubio qualitativo/analogico precedente alla rivoluzione digitale. Mentre prima si era relegati all’ampiezza del rullino, ora il nostro limite dipende dall’estensione delle schede di memoria e quindi da quanti codici binari possono contenere.

Uno sguardo tecnico alle fotocamere DSLR

Come già abbiamo avuto modo di anticipare in vari articoli, le macchine reflex sono le prime fotocamere che permettono di vedere le immagini reali prima dello scatto. Questo perché uno specchio fissato sul fondo di una cassetta, posto a 45° dietro l’obiettivo, riflette l’immagine della scena raddrizzata direttamente nell’oculare di visione del fotografo. Le fotocamere monoculari a visione vengono dette DSLR: digital single lens reflex, cioè reflex digitale a lente singola.

Le Fotocamere Dslr hanno esattamente lo stesso aspetto delle loro controparti analogiche, infatti molti modelli derivano dai loro antenati a pellicola, con il quale condividono le forme del corpo macchina ma non la gestione elettronica all’interno. Molte DSLR condividono l’aggancio dell’obiettivo con i precedenti modelli del proprio produttore, è quindi possibile recuperare delle ottiche obsolete ma compatibili con la nostra reflex digitale. In ogni caso i professionisti consigliano l’uso di obiettivi progettati appositamente per il nostro modello, in modo da sfruttare al meglio le caratteristiche della macchina e gli eventuali servomeccanismi di ultima generazione.

Il rumore di fondo

Il corrispondente digitale della grana, non essendoci pellicola nelle DSLR, è il rumore di fondo presente in ogni immagine scattata. Il disturbo si genera quando il calore libera, dalla superficie del sensore, degli elettroni denominati termici nella zona dell’immagine. Alcune regolette di base: più il sensore è piccolo e maggiore sarà il disturbo; più la sensibilità agli scatti è elevata e più il rumore risulta percettibile. Tutte le macchine digitali incorporano algoritmi di riduzione del rumore capaci di renderlo quasi invisibile, ma è una vana vocazione delle aziende fotografiche… solo un lavoro precisino, quasi amanuense, in fase di post produzione con dei software specializzati può ridurre la granulosità dell’immagine.

Ad un primo sguardo al dorso superiore di quella costosissima reflex esposta in vetrina, vediamo spiccare una ghiera circolare con sopra riportate delle icone richiamanti delle possibili situazioni di scatto. A seconda della scena che intendiamo riprodurre, un paesaggio, un tramonto o un incontro sportivo, possiamo selezionare, tramite la ghiera dei parametri, lo standard che meglio può corrispondere alle nostre esigenze. Inquadrando un ritratto, ad esempio, il fotografo può attivare dei parametri semplicemente ruotando questa ghiera sull’icona del volto e quindi attivare, automaticamente attraverso il software interno, i parametri ideali preimpostati dalla casa di produzione. Certo, in molte occasioni il risultato può essere divergente dalle nostre intenzioni, ma sicuramente tale accorgimento semplifica, sopratutto per i neo fotoamatori, i calcoli in fase di ripresa.

Lo zoom digitale nelle fotocamere DSLR

Se lo zoom ottico muove le sue lenti al fine di cambiare la lunghezza focale e quindi avvicinare o allontanare il soggetto, quello digitale non è altro che un processo matematico che ingrandisce l’immagine catturata dall’obiettivo attraverso un processo di interpolazione. L’interpolazione, o ricampionatura, prende l’ultimo ingrandimento massimo ottenibile con l’ottica e ritaglia l’immagine in modo da conservarne il centro ed espanderne i contorni. Essendo solamente un processo matematico che ingrandisce l’immagine catturata dell’obiettivo, molti professionisti consigliano di effettuare un ritaglio dell’inquadratura in post produzione, in modo da non perdere la qualità dello scatto ed eliminare l’effetto mosso.

In riferimento all’estensione dello zoom digitale, molti produttori pubblicizzano un’altra importante caratteristica delle DSLR: lo stabilizzatore di immagine. La stabilizzazione ottica dell’immagine, progettata per controbilanciare l’effetto del mosso, compensa le vibrazioni della macchina fotografica muovendo un sistema di elementi mobili interni attraverso alcuni accelerometri. Le attuali fotocamere ne montano un sistema interno, in modo da poter montare anche ottiche non recenti che non hanno questo tipo di tecnologia. Viceversa l’acquisto di obiettivi con stabilizzatore ottico impone costi elevati, ma prestazioni eccellenti.

Il bilanciamento del bianco

Quando scattiamo fotografie analogiche a colori abbiamo a disposizione la scelta di due tipi di pellicole: luce diurna o luce artificiale. Il digitale, in questo senso, complica le cose perché richiede di impostare la temperatura del colore in base alla scena, ovvero bilanciando il bianco.

Misurato automaticamente dalla fotocamere in gradi Kelvin in base alle condizioni di luce ambientale, il bilanciamento del bianco ci permette di scattare fotografie cromaticamente perfette in tutte le diverse possibilità di contesto: nuvoloso, soleggiato, con flash, … Alcune DSLR lasciano impostare la temperatura manualmente all’utente scattando una fotografia ad un’area di colore neutro, ad esempio un muro bianco.

Il formato RAW

Per i professionisti che non possono permettersi errori di misurazione della temperatura, risulta utile scattare con il formato RAW, grezzo. Le immagini riprese con questa denominazione sono dei file che incorporano i dati del sensore ottico senza alcun trattamento matematico, quale il bilanciamento del bianco o altri parametri di scatto che si possono tranquillamente stabilire in post produzione. Un software di foto-ritocco come Adobe Photoshop ha un plug-in chiamato Camera Raw che permette, all’utente, di manipolare tutti i parametri variabili dello scatto RAW preso in considerazione.

La scelta del fotoamatore

Il mercato delle fotcamere DSLR è vastissimo, ed è difficile, se non impossibile, riuscire a farne una descrizione esaustiva. Se è vero che sviluppi tecnologici e la produzione di massa hanno ridotto enormemente il prezzo di queste macchine fotografiche, rendendo disponibili le fotocamere DSLR anche al pubblico di fotamatori, rimangono presenti sul mercato modelli di altissima qualità, destinate ai professionisti più esigenti, e modelli più economici, più adatte ai fotoamatori e ai fotografi meno esperti.



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