Il Gatto delle Sabbie, l' avvistamento

Erano circa le due del mattino quando i ricercatori Grégory Breton e Alexander Sliwa si trovavano in viaggio su una jeep nel deserto del Sahara in Marocco; ad un certo punto i fari della jeep hanno illuminato tre paia di stupendi occhi, seminascosti da una sterpaglia. Si trattava di tre cuccioli di gatto delle sabbie, ed in seguito è comparso anche un gatto adulto femmina, con ogni probabilità la madre dei tre piccoli. Breton e Sliwa hanno stimato che i cuccioli avessero dalle sei alle otto settimane di vita. Grégory Breton e  Alexander Sliwa appartengono alla organizzazione Panthera, che si occupa della conservazione, a livello internazionale, di quaranta specie di gatti selvatici e del loro ambiente. Quello realizzato dai due ricercatori è il primo video che riprende i gatti delle sabbie nel loro habitat naturale. [xyz-ips snippet="login-con-facebook-it"] [fb_plugin post href=https://www.facebook.com/dogalize/videos/10211105368882627/]

Le caratteristiche del gatto delle sabbie

Il gatto delle sabbie è un piccolo micio presente nei deserti dell' Africa e dell' Asia; vive infatti a temperature molto alte. Ha un fisico tarchiato, una coda lunga, zampe corte e orecchie gradi e a punta. Il mantello del gatto è di colore giallo sabbia con bande più chiare sulle zampe e sul mento, e gli occhi del gatto sono grandi e giallo verdastri. E' tutt' altro che semplice da vedere: infatti non lascia tracce del proprio passaggio né resti delle prede, e ha un miagolio molto flebile difficile da udire per un orecchio umano. Si tratta dell' unica specie di felini che vive solo nelle zone deserte.

Una lunga ricerca

Il gatto delle sabbie fu avvistato per la prima volta da una spedizione guidata dal soldato francese Jean-Auguste Margueritte; per questo prese il nome di "Felis Margarita". Gregory Breton ha iniziato a cercare il gatto delle sabbie già molti anni fa, nel deserto del Sahara, ma senza risultati. Finalmente ora è arrivata la meritata svolta e gli anni di ricerche hanno dato i loro frutti. L' incontro tanto atteso con i piccoli e bellissimi felini di questa specie rara e protetta è stato dolce ed emozionante; i due ricercatori si ritengono davvero fortunati per questo avvistamento. "Ci sono molti punti interrogativi su questa specie. Sono felini che viaggiano più di quello che pensavamo, ma non sappiamo ancora il perché. Come non è chiaro neanche il numero di esemplari che oggi vivono nei deserti. Questo è il primo passo di una ricerca più ampia, che ci aiuterà a proteggere la specie", hanno detto i ricercatori.

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