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Meglio quando eravamo scimmie?



Uno dei temi che, a mio avviso, ha avuto un enorme peso nella società negli ultimi cinquant’anni è senza dubbio l’evoluzione della Donna. E non solo nel senso più strettamente antropologico. Fisicamente credo che le sue “forme” corporee abbiano risposto alla legge di Darwin. Un perfetto e parallelo cambiamento di anima e corpo che l’hanno portata a conquistarsi il primato di “forza della natura”. Non che prima non lo fosse (non fraintendete la mia obiettività con il femminismo…), ma certamente oggi tutto ricade su di lei, nel bene e nel male. Mi chiedo se noi donne, rispetto alla nostra evoluzione, siamo più perplesse o più confuse. Voglio dire: siamo davvero soddisfatte? Un uomo risponderebbe: “certo che no! Vi celate dietro una forza apparente, ma in realtà la situazione vi è sfuggita di mano”. Io dico: “No, che non siamo soddisfatte, ma di voi cari uomini!”. Cosa vogliamo fare: colpevolizzarci per essere state “troppo” brave nell’essere più forti nel lavoro, nella gestione della casa e della famiglia, nell’educare i figli, nel prendere decisioni, nel sopportare i dolori fisici e quelli che ci causate voi (fermatemi….non vorrei distruggervi troppo), nel tradire? (perché anche lì…vi fate pure fottere..)??? Io direi che potremmo, piuttosto, colpevolizzarci per aver reagito tardi. Chissà, se l’avessimo fatto prima che Darwin fosse intervenuto su di voi, facendovi ritrarre come la testa di un “favalucio” (lumaca) al tocco delle antenne, forse quella generazione avrebbe avuto una reazione diversa, senza scappare e senza rifugiarsi sotto la chioccia. E così ci ritroviamo oggi a dover scegliere un compagno, che ha bisogno di noi, perché è questo che vogliamo realmente: che Lui abbia bisogno di noi, perché sappiamo che, per quanto ci riguarda, il contrario può anche non esserci. Care Donne, Vi avverto, però, quando l’uomo diventa gay anche per lui non ci sarà più il contrario.
Non posso, però, non sottolineare che esistono le eccezioni. Perché si dice sempre così: “non bisogna generalizzare”. Mi spiegate, però, perché è così difficile trovare l’eccezione? Esiste veramente o è un alibi per non perdere la speranza che “il vero uomo” ancora non si sia estinto”. Ad ogni modo, non voglio essere troppo estremista, altrimenti difenderei anche quelle donne che di passi avanti non ne hanno fatto (anzi).
Personalmente a me mancherebbe l’assenza dell’Uomo. Per quanto io possa essere ben contenta e orgogliosa di essere nata con un “bassorilievo”, non posso fare a meno di amarlo. L’imponenza fisica, il pelo sul petto, “l’altorilievo”, l’ugola e gli slip maschili sono ricchezze alle quali non saprei rinunciare. Non voglio pensare che esiste solo Lei. Non voglio fare la guerra del più forte, piuttosto il gioco del più forte. Voglio vincere e perdere con lui. Soffrire e gioire. Distruggere e costruire. Piangere e ridere.
Essere uomo ed essere donna.
Con lui. Solo con lui.

Sarasmile :-)


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