Get Even More Visitors To Your Blog, Upgrade To A Business Listing >>

Quelle lezioni antirazziste basate sui luoghi comuni

Quanto spendiamo per gli sbarchi di clandestini?
E' proprio vero che fuggono dalla fame e dalla guerra?

La signora albanese Iside Gjergji, arrivata da quel di Durazzo nel 1991 "attraversando il mare" (lo scrive lei nella biografia sul sito del Fatto Quotidiano), laureata grazie alle università italiane (le quali vanno avanti grazie alle tasse pagate da noi italiani, non dimentichiamolo...), viene a darci lezioni di tolleranza e ci taccia di razzismo.

In questo incredibile articolo, pubblicato nel sito  del Fatto, la 'sociologa e giurista' (sono sempre definizioni che leggo sul sito) Iside Gjergji, in una accozzaglia di banalità e luoghi comuni, ci dà lezioni su come dobbiamo o non dobbiamo comportarci con gli immigrati clandestini.

La Gjergji ci giudica razzisti perché alcuni giornali hanno pubblicato la notizia -vera, peraltro- del rifiuto del cibo (pasta, pizza ecc) da parte dei clandestini. In pratica, oltre a scegliere le strutture alberghiere dove risiedere, adesso le decine di migliaia di clandestini vorrebbero anche scegliere il menù. E, secondo l'insigne 'sociologa e giurista', questo sarebbe un loro inalienabile diritto.

E' chiaro che articoli come questo non fanno altro che aumentare il senso di frustrazione e di impotenza degli italiani nei confronti dei clandestini che pretendono, in compagnia della signora Gjiergji, di imporre regole e costumi a casa nostra.

Nelle raccolte di cibo e vestiario che tante associazioni di volontariato organizzano -dal Banco Alimentare alla Caritas- non mi è mai capitato di sentir dire "no, la pasta no, perché quella famiglia marocchina non la vuole...". Chi ha fame -se ha veramente fame-, non butta via un piatto di pasta o una pizza fumante.

Ma qui entriamo di nuovo nella sagra della banalità che la Gjiergji cerca di propinarci. Tre sono i cavalli di battaglia di chi vuol favorire l'islamizzazione europea attraverso gli sbarchi continui e costanti di immigrati.Il primo è che in Italia con gli immigrati ci guadagniamo. E' un falso incredibile: la maggior parte delle rimesse degli immigrati regolari  torna al paese d'origine, inoltre a queste persone un giorno lo Stato italiano dovrà pagare una pensione, anche se il lavoratore se ne tornerà in Africa. Sono cifre che la signora sociologa di Durazzo non conteggia nemmeno.

Questo per quel che riguarda i regolari, per i clandestini sono solo spese e nessun incasso. Come ricordava, esattamente un anno fa, il giornalista Fabrizio Ravoni sulle pagine de Il Giornale, un clandestino costa allo Stato italiano (cioè alle tasche di noi cittadini) due o tre volte quanto costa allo Stato un volontario della Marina Militare che lo salva:

"Nel Mezzogiorno, calcola l'Istat, la soglia di povertà per un single è pari a 706 euro al mese. Gli immigrati, una volta registrati, ricevono un reddito mensile di 900 euro netti al mese (30 euro al giorno per le spese personali). Altri 900 euro vanno a chi li alloggia (altri 30 euro al giorno: nel marsalese non ci sono più posti liberi nei bed and breakfast; ed ormai ci sono famiglie che li accolgono anche a casa pur di recuperare 30 euro). E 600 euro vanno a coprire le spese assicurative.

Nel complesso, ogni immigrato che accetta la registrazione costa allo Stato 2.400 euro al mese. Tanto per fare un esempio, un poliziotto guadagna la metà. Un Volontario di Marina che lo salva dal barcone dello scafista riceve 900 euro al mese. Esattamente lo stesso che prende l'immigrato dopo qualche giorno. In compenso, non ha nessuno che gli paga l'alloggio o la scheda di 5 euro per il telefonino."

Il secondo luogo comune è che fuggono da zone di guerra. Ma quali? dove? che guerre? In realtà, i profughi veri, quelli provenienti dalle zone di guerra, sono pochissimi. La maggior parte degli immigrati arriva da zone di depressione economica, ma non di guerra.
I numeri dovrebbero parlare chiaro anche alla signora Gjiergji: nel 2014 hanno presentato richiesta di asilo come profughi 64.886 migranti.
Di loro, solo 812 provengono dalla Somalia, 505 dalla Siria e 480 dall'Eritrea: in tutto sono 1.797, cioè il 2,76%. Il resto arriva da paesi dove non ci sono guerre o tragedie epocali o carestie, né più né meno che in Italia o in Grecia.

Sostenere che chi arriva clandestinamente dal Marocco o dalla Nigeria è un profugo che ha diritto di asilo e di essere mantenuto, sarebbe come pretendere che un greco debba entrare in Canada come profugo perché nel suo paese c'è crisi e disoccupazione...

Il terzo luogo comune lo smentiscono gli stessi profughi: fuggono per la fame. Eh, no! Chi ha fame, non rifiuta un piatto di pasta.


This post first appeared on Eraclito Digitale, please read the originial post: here

Share the post

Quelle lezioni antirazziste basate sui luoghi comuni

×

Subscribe to Eraclito Digitale

Get updates delivered right to your inbox!

Thank you for your subscription

×