Esce oggi “Ragion per Cui” il Nuovo Album del cantautore bresciano Diego Seminario in arte “Die”, un mix di musica d’autore, folk e rock con una sferzata di originale teatralità. Alla realizzazione di questo album hanno collaborato i musicisti : Paolo Cavagnini (chitarre), Paola Zadra (basso), Max Comencini (Tastiere) e Arki Buelli (batteria). Dell’estratto singolo “Dove state voi” diretto da Simone Rigamonti è già disponibile il videoclip:

https://www.youtube.com/watch?v=0xU_7BSjXaQ

Abbiamo scambiato due parole con Die in merito a questo suo nuovo lavoro, ecco cosa ci ha raccontato:

•  L’11 Giugno uscirà “Ragion per Cui” il tuo nuovo album, un mix di cantautorato e folk-rock. Com’è andata la lavorazione di questo nuovo lavoro in un periodo così complesso? Devo dire che, per assurdo, questa pausa imposta è stato di grande aiuto. Ho avuto il tempo di raccogliere le idee, modellare quelle già sviluppate e produrre i frammenti mancanti, quindi la musica è stata, come spesso accade, anche nella sua creazione, salvifica.
• Con te hanno suonato anche i musicisti Paolo Cavagnini, Paola Zadra, Max Comencini e Arki Buelli. Come nasce questa collaborazione? L’amicizia con Paolo nasce quando da 20enni, lui in realtà un po’ più giovane, suonavamo nello stesso gruppo su un piccolo palco nel mio paese natio durante feste di beneficienza. Poi la stessa scuola di musica a Milano, più avanti ancora abbiamo suonato in una Tribute Band di Guccini, insomma, una storia lunga una vita. Con Max Comincini avevo già inciso il primo Lp nello studio della scuola Ottava di Brescia, scuola di cui -peraltro- Paolo è presidente. Paola Zadra mi prestò il suo basso che suonai in un brano del mio primo Lp “Niente di Speciale”, ora, giustamente, ho lasciato il passo a lei che il basso lo suona davvero… e divinamente! Arki Buelli è stata una scelta perfetta per il tipo di sound che cercavamo.
• Per l’estratto singolo “Dove state voi” è già disponibile un videoclip ove hanno partecipato gli attori Roberto Capo e Giuseppina Turra. Raccontaci di questo brano e della genesi del suo video… In realtà Giuseppina e Roberto hanno registrato 2 reading di altrettanti miei brani, il videoclip è una cosa a parte.
  Il brano nasce dall’esigenza di dar voce ad un disagio comune, quello che provano tutte le persone che non si rispecchiano in questa società. Il video nasce dalla voglia di creare uno spazio atemporale dove le persone siano in qualche modo succubi di quello che le circonda (appare un prigioniero ad inizio video), io sono truccato in modo da amplificare la mia personalità nei suoi punti più scuri ed in quelli più introspettivi, i colori caravaggeschi nati da un precedente set fotografico sono stati pensati da Jury Magliolo e poi immortalati da Debora Pigozzi.
• In questo LP troviamo anche echeggi reggae, in particolare nei brani “Dove state voi” e “Ridi si” questo retaggio in levare da dove arriva? Ho sempre amato unire diversi mondi, di conseguenza la commistione di ritmi diversi e di generi diversi. Questo retaggio in levare è solo un colore in più da aggiungere alla tavolozza delle nostre possibilità espressive.
• A tuo avviso quanto è importante il songwriting per un cantautore? In estrema sintesi: tanto! In Italia poi abbiamo avuto una delle scuole cantautorali più importanti al mondo, per certi aspetti la più importante. Fortunatamente, dopo un periodo relativamente buio, stiamo tornando a dare importanza alle parole, ai pensieri, ai contenuti. La musica serve ad amplificare le parole, le parole servono ad esaltare la musica, il connubio può essere idilliaco quando le 2 cose collimano, noi abbiamo avuto Dalla, Graziani, Fortis, de Andrè, più recentemente Capossela, Bersani, Caparezza, abbiamo un background culturale che non possiamo nascondere sotto le macerie create dalla globalizzazione.
  

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