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Jonny, la moto e il viaggio. 7a puntata

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Quella sera Jonny aveva bevuto un fiume di vino e certo la nottata non fù delle migliori.
I fumi del vino avevano agitato la mente del giovane che non riusci a passare la notte senza incubi.
Nei suoi sogni vedeva la madre che se la passava molto male e non riusciva in nessun modo a darle una mano. Sentiva, nelle sue fantasie, le grida di dolore della madre che disperata lo cercava.
Quella notte non fù proprio una bella notte per Jonny.
Troppi sensi di colpa lo affliggevano e troppo vino scorreva nel suo giovane corpo affinché il sonno potesse essere ristoratore.
Finalmente arrivò l'indomani e la luce del sole entrava nel fienile a carezzare il viso del ragazzo passando chissà per quale foro nelle assi.
Jonny si alzò ancora intonito e un po traballante, non era proprio il caso di mettersi subito in viaggio, anche perchè comunque doveva ancora essere pagato per i servigi del giorno prima.
Usci dal fienile, non senza dare uno sguardo alla sua moto, e subito fù colto da una brezza fresca e decisa.
Si diresse verso un fontana e li si lavo il viso tornando completamente nel mondo dei vivi.
Il giorno era davvero bellissimo, la luce, non ancora decisa del sole, disegnava un modo netto i confini delle montagne ancora lontana e la masseria sembrava dipinta da tutti i colori del mondo. Fù in quel momento che Jonny si chiese se non avesse fatto bene a tornare sui suoi passi. Ma quella sensazione durò poco, anzi pochissimo, Jonny ne aveva troppo delle cose già viste, aveva bisogno del viaggio e di tutto quello che gli avrebbe riservato.
Stette lì, vicino alla fontana, ancora un pò e potè assistere al risveglio della masseria e dei suoi abitanti.
Poco dopo una mano vigorosa gli si poggiò sulla spalla, era il suo momentaneo padrone.
"Ecco ragazzo, la tua paga!", esclamò il contadino.
"Grazie mille!", rispose Jonny.
"Sei proprio sicuro di dover partire subito? Qua servirebbe il tuo aiuto e io ti pagherei giorno per giorno in modo che tu possa partire quando preferisco!", continuò il contadino con espressione bonaria.
"La ringrazio ma devo andare! Non mi va di affezionarmi ad un luogo. Per ora devo solo andare e poi si vedrà!", rispose Jonny con aria decisa .
"Beh allora buona fortuna ragazzo, ma prima di partire qua si mangia e non ammetto obbiezioni ok?", disse il contadino deciso.
Jonny approfittò della ricca colazione e non disdegnò di prendere con se un sacco con un po di pane e formaggio che la anziane della masseria gli avevano preparato.
Il ragazzo salutò tutti e saltò in sella alla sua regina e in una nuvola di polvere sparì prima che questa potesse poggiare al suolo.
La California andava liscia come la seta,  Jonny la sentiva a la moto sentiva lui.
La strada correva veloce e Jonny non voleva altro, voleva solo mettere quanta più distanza possibile tra lui e i suoi fottuti incubi.
Dopo alcune ore di viaggio Jonny si rese conto di essere ormai veramente tanto lontano, tanto lontano che ormai non riconosceva i paesaggi tanto familiari.
Ormai le Alpi si facevano grandi e poderose e non restava altro che solvare quelle valli fino a quando la stanchezza non avese preso il sopravvento. Da lì a poco anche la stanchezza e la fame arrivarono.
Era sera ed era il momento di trovare un posto dove dormire ma prima pensò bene di riempirsi lo stomaco con le provviste regalategli delle vecchie della masseria.
Era fermo sul ciglio della strada e mangiava e pensava, e mentre se ne stava lì assorto nei suoi pensieri non potè fare a meno di notare quanto grande fosse tutto e quanto traffico scorresse a due passi da lui.
Nel suo paese non passava che un trattore una o due volte al giorno.
"Quento è grande sto mondo", pensò Jonny.
Mentre pensava e guardava dietro di se si ferma un'altro pazzo in sella ad una moto.
"Hei ragazzo salve!", escalmò l'avventore.
"Salve!", rispose Jonny ammirando la moto a due passi da lui.
"Ahhh che strada meravigliosa vero? Non ci sistanca mai di guidare tra queste montagne!", disse gioioso il motociclista.
"Io sono Peter, piacere!", si presentò il motociclista.
"Piacere mio, io sono Jonny", rispose il ragazzo.
"Allora Jonny dove sei diretto?", chiese Peter.
"Nel mondo!", rispose Jonny
"Ah bene, ci sono diretto anche io. Ti va se facciamo un pò di strada insieme?", chese peter con aria bonaria.
"Certo, ma per oggi bisogna solo trovare un posto per dormire!", disse Jonny non proprio entusiasta, ma comunque felice di non stare da solo.
I due si misero in viaggio dopo un pò e trovarono un posto per quella notte.
Un albergo magnifico che aveva le Alpi come pareti e il cielo come soffitto.
Jonny non immaginava che il suo compagno occasionale fosse la persona che si rivelò di li a poco


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