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Covid-19, fase 2: un vademecum per gli operatori del settore dei trasporti

A partire da oggi, in qualità di cittadini, ci avviamo ad affrontare la fase 2 dell’emergenza coronavirus che ci concederà più libertà e riaprirà alcune delle attività finora sospese.

La logistica, la vendita di ricambi per veicoli industriali e tutte le officine per veicoli medi e pesanti sono sempre state aperte insieme a tutto il settore dell’aftermarket automobilistico e hanno dovuto  affrontare il rischio del contagio. Carrozzieri e meccanici fin dai primi Giorni dell’emergenza hanno ricevuto autotrasportatori provenienti dall’estero o da zone rosse, senza in molti casi esserne a conoscenza, e non  conoscendo le procedure corrette per cautelarsi dal contagio. I ricambisti allo stesso modo hanno  offerto regolarmente un servizio ai propri clienti, maneggiando continuamente campioni di ricambi usati potenzialmente infetti , pacchi in arrivo da chissà dove, incontrando clienti senza mascherina o peggio con la mascherina abbassata. Purtroppo, ancora oggi alla soglia della fase 2, alcuni operatori del settore ignorano il comportamento da adottare.

Allo scopo di offrire un chiarimento agli addetti del nostro settore e affinché la fase 2 possa procedere nel migliore dei modi, offriamo un vademecum delle procedure da adottare per ridurre al minimo il contagio. Le indicazioni riportate sono tratte dal contenuto del DPCM del 26 aprile da cui abbiamo estrapolato quanto possa essere utile a trasportatori, officine e magazzini per salvaguardare la propria sicurezza, quella dei dipendenti e di quanti entrino in contatto all’interno di questi ambienti.

Il COVID-19, acronimo di CO come CORONA, VI  come VIRUS e D19 stante a indicare l’anno in cui si è manifestato il contagio è un essere molto piccolo e semplice composto da una molecola proteica circondata da uno strato di grasso. Ha un periodo di incubazione da 2 a 11 giorni fino ad un massimo di 14 giorni. Si tratta di un virus respiratorio che si diffonde attraverso la saliva, tossendo o starnutendo e, attraverso le mani, se portate alla bocca, agli occhi o al naso. Il virus  si riproduce entrando in contatto con l’essere umano ma può sopravvivere sulle superfici come cruscotti, sedili, scatole di cartone, ricambi, abitacoli fino ad alcuni giorni.

Alle officine consigliamo di chiedere a ogni  visitatore, trasportatore, appaltatore, fornitore o cliente che acceda ai locali attinenti di compilare una autodichiarazione riguardante  la temperatura corporea; le informazioni in merito a contatti stretti  ad alto rischio di esposizione negli ultimi 14 giorni con soggetti sospetti; le informazioni in merito alla provenienza negli ultimi 14 giorni da zone ad alto rischio, secondo le indicazione dell’OMS.

I ricambisti devono adottare lo smartworking per il personale che può espletare i propri compiti anche da casa, distribuire il personale operativo con turni, imporre l’uso di mascherine e guanti, controllare la temperatura ad ogni inizio turno e mantenere distanze minime di lavoro non inferiori a due metri. È indispensabile la pulizia giornaliera di tutte le superfici oltre che la sanificazione degli ambienti con prodotti a base alcol o cloro poichè lo sporco diminuisce l’efficacia dei disinfettanti. È opportuno neutralizzare il possibile carico virale di tutti i documenti in entrata ponendoli in appositi box a  temperatura appropriata per 24 ore, prima di maneggiarli. Ai datori di lavoro consigliamo di apporre cartelli molti visibili che diano le indicazioni in maniera chiara ed evidente e consultare i  siti ufficiali del Ministero della Salute, l’Istituto Superiore della Sanità e dell’OMS per ricevere le informazioni aggiornate.

I trasportatori che entrano ed escono continuamente dalle cabine dei veicoli industriali devono indossare mascherine  FFP2 e guanti da utilizzare per un solo veicolo e far arieggiare l’abitacolo aprendo le portiere per 15 minuti poiché la carica batterica si abbassa notevolmente. Nei confronti dei trasportatori è necessario pretendere le stesse misure di  prevenzione adottate per il personale di officine e magazzini, oltre che limitare il loro accesso solo alle zone di carico e scarico, operazioni che vanno effettuate all’esterno.

Una regola basilare che invece va condivisa da tutti i cittadini è quella di  lavare accuratamente le mani più volte al giorno, poiché un normale detergente e un lavaggio accurato è sufficiente a distruggere la protezione di grasso del virus e ad abbatterlo.

Purtroppo è necessario cambiare modo di lavorare e adattarsi a questo cambiamento per poter andare avanti e superare questa emergenza .

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