Il problema dei rincari dei carburanti, tema ormai annoso e atavico e purtroppo attualissimo, potrebbe presto essere un lontano ricordo, almeno negli auspici dei più speranzosi.

Come mai? La ragione è tutta nell’approdo sul mercato dei carburanti, di una nuova metodologia, un nuovo sistema, un vero e proprio carburante, appunto, che si può già provare a tutt’oggi.

Di che cosa parliamo? E’ presto detto. Come tutti sanno, del resto, il tema è così radicato e impattante per tutti che, oggi, trovare persone indifferenti al problema è un’utopia nell’utopia.

Se risparmiare con benzina e diesel, infatti, appunto, sembra utopico, potrebbe non esserlo tramite l’uso di un altro tipo di carburante, il nuovo arrivo alle pompe dei distributori. Quale?

Nelle stazioni di servizio del nostro Paese è arrivato in effetti un nuovo prodotto, quello che viene definito in modo generale come biocarburante. Di che cosa si tratta? Lo chiariamo subito.

Biocarburante, che cos’è e come funziona

Arriva alla portata di tutti i fruitori il famoso HVOlution, il primissimo biocarburante  che è al cento per cento vegetale. A produrlo è Eni, e giunge nelle stazioni di rifornimento del nostro Paese con un importante nuovo proposito. Quello di essere l’alternativa, rinnovabile, ai ‘soliti noti’.

Il biocarburante oggi conosciuto come HVOlution, (ovvero l’Hydrotreated Vegetable Oil, HVO) è un  diesel 100 per cento prodotto da materie prime rinnovabili. Viene messo in vendita da Eni in cinquanta stazioni nel nostro territorio, ed arriva dopo diversi annunci relativi al tema della famose ricerca della ‘neutralità’ tecnologica, che fa capo appunto all’uso del bio carburante.

Che cosa rarebbe HVOlution

Come racconta Eni sulle sue pagine on line, il biocarburante è formato da un mix di paraffine stabili, non igroscopica che sono poco soggette a contaminazione a livello di batteri. Questo prodotto può essere “miscelato al gasolio fossile” in buone quantità, come permettono le normative europee vigenti, ed è uno dei composti non inquinanti dal punto di vista ambientale.

La cosa positiva è che per usarlo, le auto non devono fare alcuna tipologia di modifica: l’obiettivo è avvicinarsi alla decarbonizzazione del settore, offrendo una valevole alternativa, anche economica, ai prodotti tradizionali, allargando dunque i confini dei carburanti alla sfera che comprende ad esempi tanti altri prodotti noti come  il bio-GPL, il bio metano, l’idrogeno e ovviamente l’elettrico. Utile e dilettevole, dunque, in una ottica di salvaguardia ambientale, contenimento dei costi e miglioramento delle alternative sul mercato.

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