Ormai lo sanno anche i muri: il costo dei carburanti è aumentato a vista d’occhio, e cresce di giorno in giorno, mettendo in ginocchio sempre più automobilisti, e non solo.

Famiglie in seria difficoltà, guidatori in affanno, cittadini di tutte le latitudini ed estrazioni sociali diverse che debbono fare i conti con rincari incredibili. Come uscirne?

Quella che stiamo vivendo è forse una crisi senza quasi precedenti nel settore delle auto: un boom di aumenti che ha dilapidato intere risorse degli automobilisti.

Tutti lo riscontrano semplicemente leggendo i prezzi esposti ai distributori, che sono solo i penultimi anelli di una profonda concatenazione globale di cui, appunto, il cittadino ne è l’ultimissimo.

Ci sono persone che provano di tutto (legalmente, si intende) per non pagare tanto, per risparmiare: fino anche a lasciare l’auto ferma in garage, o sotto casa. Eppure?

Benzina gratis in Svizzera, i furbetti ci provano ancora

Girare in auto serve, e allora trucchetti e escamotage divampano come degli ‘incendi’ un pò ovunque. Come quello della Svizzera, per esempio: con questa tecnica sembra si possa addirittura fare benzina gratis. Vale a dire? Pare che seguendo una sorta di iter, non succeda nulla se non si paga. Ovvero?  Con 10 milioni di franchi la Svizzera lamenta una perdita monstre ai distributori. Tutto a causa di manati pagamenti. Secondo una indagine recente, il caso dei conducenti che non pagano dopo il pieno è in ascesa. Ma come fanno? Succede che alcuni facciano il pieno e non lo paghino in modo volontario.

Riempiono il serbatoio, se ne vanno e stop: altri, se ne dimenticano, o dichiarano di non avere denaro al momento e di volerlo pagare poi. Come fanno a cavarsela? Il guaio è nella identificazione. Il trasgressore viene riconosciuto tramite targa, è vero, ma se il cliente poi si rifiuta di pagare e per di più risulta essere straniero, il rintracciamento e il reperimento delle cifre, spesso non così esose, risulta complicato e con tempi lunghissimi tanto da non valere quasi la pena.

Il caso della Svizzera, ammanchi record

Si tratta cioè di un iter che chiederebbe spesso dei tempi e dei costi troppo eccessivi e anche la polizia ne è consapevole: tanto è vero che si sta provando a sfruttare ancora di più la tecnologia attuale e di prospettiva per accorciare i tempi di identificazione e quelli procedurali per avviare la prassi di recupero del denaro. Resta, di fondo, un aspetto, quello etico, che supera perfino quello legale: è un atto illegale, e sbagliato in quanto tale.

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