E’ ormai un dato assodato che le nostre strade siano decisamente pericolose, molto più che in passato: non si parla – non solo almeno – del numero tragico e in crescita di incidenti mortali a causa di scontri con le auto. E di cosa?

Una delle categorie senza dubbio più a rischio tra tutte quelle che vanno ad usufruire della strada pubblica nel nostro Paese è di certo quella dei pedoni. Non a caso vengono considerati e citati come utenti deboli della strada.

I dati sono allarmanti e ci parlano di giorno in giorno di aumenti di situazioni pericolose per la vita dei pedoni, che spesso purtroppo vengono investiti: notizia di danni gravi, gravissimi, e di morti, sono sempre più attuali.

E tuttavia non si parla solo di rischi per la salute delle persone che attraversano e frequentano la strada e i marciapiedi ma anche di possibili rischi per la ‘salute’ dei loro portafogli, dei loro averi, delle loro finanze.

I pedoni stanno infatti vivendo sempre più un nuovo allarme furti, e soprattutto a causa di una nuova truffa che si sta diffondendo a macchia d’olio e che però non è ancora molto nota a una gran fetta di persone. Che truffa?

Truffa pedoni, arriva dalla Cina, che cos’è

I ladri di recente si sono ‘internazionalizzati’, o per meglio dire globalizzati: la nuova truffa viene addirittura dalla Cina ed è arrivata fin da noi trasformandosi in un broglio così popolare che in tanti ci sono cascati.  Tutto ruota intorno al termine “Pen ci’er”: la nuova truffa che vede vittime i pedoni nasce da qui. Ma che vuol dire?

Significa letteralmente ‘urtare la porcellana’. E allora? Ci spiega il modo in cui vengono considerati i pedoni che vanno incontro alle auto: deboli e fragili come porcellana, appunto. Ma chiariamo come funziona. I truffatori si avvicinano a una macchina di grossa cilindrata e che cosa fanno? Si gettano per terra, contro l’auto.

Si gettano contro l’auto, ecco come ti truffano

In sostanza queste persone sperano che il cittadino al volante intervenga, terrorizzato dall’idea di aver travolto una persona. Anche se non lo facesse, la persona a terra farebbe scattare la denuncia, potendo contare su uno scenario pubblico che, intorno, parrebbe confermare un incidente e addirittura una omissione di soccorso.

L’obiettivo, chiaro, dunque, è quello di trasformare l’utente debole in uno squalo di strada, che fingendo di essersi fatto male, guadagna poi un bell’indennizzo. Come evitarlo? In Cina tanti hanno installato delle telecamere in auto per potersi premunire.

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